Troppe poche aziende danno loro l’attenzione che meritano in tema di protezione, backup e ripristino

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Ormai da diversi anni, i Big Data sono un tema sicuramente caldo a livello tecnologico. E meritano senza dubbio grande attenzione, per tutta una serie di motivi. Sappiamo che i Big Data contribuiscono in modo significativo al valore del business. Ma quante aziende danno loro l’attenzione che meritano in tema di protezione, backup e ripristino? Probabilmente poche. Se per i dati di dimensioni “regolari” esistono numerose soluzioni diverse e ricche di funzionalità, i Big Data ad oggi non si trovano nella stessa condizione. E’ un po’ come avere a disposizione un’auto sportiva dalle prestazioni eccezionali, ed occuparsi solo della manutenzione ordinaria, quando se ne ha occasione.

Un approccio opportunistico ai Big Data mette l’azienda a rischio, quando si parla di rispettare regole di compliance e governance. Man mano che set di dati di grandi dimensioni diventano parte integrante della base di conoscenze e competenze di un’organizzazione, venendo di conseguenza soggetti alla governance, aumenta la pressione sull’IT affinché questi dati siano ricercabili e si possano definire e raggiungere chiari obiettivi di ripristino. Le aziende hanno bisogno di una soluzione di protezione che tenga conto dei Big Data, in modo da applicare un disaster recovery automatizzato e livelli superiori di visibilità anche per le principali piattaforme Big Data, quali Hadoop, Greenplum e GPFS.

Implementare una soluzione di protezione e ripristino efficace per set di dati così estesi è tradizionalmente una sfida complessa per l’IT, che deve trovare il giusto equilibrio rispetto a un contenimennto obbligato dei costi. Nel momento in cui si prende in esame il modo di migliorare la protezione dei propri Big Data, ci sono alcuni elementi da considerare:

big dataNon tutti i dati sono uguali: i Big Data sono in crescita, e l’aspetto che l’IT teme sopra ogni cosa è rappresentato dai dati non strutturati. Feed di Twitter, post e immagini di Facebok, videoclip – l’aumento di questo tipo di dati non accenna a rallentare. IDC stima per i dati non strutturati una crescita da 9,3 zettabyte nel 2015 a 44,1 zettabyte nel 2020. Se una parte di questi dati ha valore sotto forma di informazioni relative ai clienti, deve essere protetta. Ma diverse ricerche mettono in luce come le aziende continuino a negare ai dati non strutturati l’importanza che meriterebbero, non curandosi in modo sufficiente della loro protezione futura.

Serve un approccio esteso alla sicurezza dei dati: i Big Data fanno parte del più ampio mix di dati che si trova in un’organizzazione, insieme a dati strutturati e dati analitici. Per evitare che ciò dia vita a una situazione caotica su più strutture differenti, l’IT deve puntare su un processo di backup e archiviazione convergente e integrato, in modo da garantire che tutte le tipologie di dati possano essere individuati e ripristinati, per rispondere alle necessità di compliance e governance.

E’ necessario mettere insieme tutti i componenti: i Big Data sono spesso organizzati su nodi differenti, creando un altro rompicapo di sicurezza che l’IT deve risolvere. La soluzione sta in un software in grado di automatizzare il disaster recovery per sistemi multi-nodo. Anche un’interfaccia utente unica può contribuire a semplificare la sicurezza. L’IT può definire regole e policy per tutti gli ambienti, Big Data compresi, rendendo il ripristino più efficiente e controllando meglio i costi. Questa flessibilità relativa agli ambienti è fondamentale, perché grandi set di dati possono trovarsi nel cloud, in locale o in un repository virtuale.

I Big Data continuano a crescere. Secondo Forrester, il mercato globale delle soluzioni di big data management registrerà un tasso aggregato di crescita (CAGR) del 12,8% dal 2016 al 2021. Lo stesso analista dichiara in modo esplicito che le applicazioni tradizionali di elaborazione dei dati sono ormai inadeguate.

Questi grandi set di dati stanno guadagnando gradualmente importanza e hanno portato i sistemi di data analytics a un altro livello di scala e complessità. E’ ora di mostrare ai Big Data maggiore attenzione, scegliendo soluzioni di protezione e ripristino che non solo siano in grado di sostenere questi livelli di complessità, ma riescano anche a soddisfare i requisiti di compliance e governance che sempre più le organizzazioni devono sostenere.

Vincenzo Costantino, Technical Services Manager, Commvault Italia