La strada che permetterà di avere la banda ultra larga in Italia sembra essere sempre più in salita: connessioni ancora lente per molto tempo

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La banda ultra larga in Italia sembra rappresentare un errore 404 (pagina non trovata): conviene impegnarsi per scegliere le offerte adsl più convenienti in Italia sui comparatori online come SuperMoney, piuttosto che sperare nell’avvento della banda ultra larga.
Secondo un recente studio, il ritardo nel passaggio alla banda ultra larga in Italia, amplificherà le distanze rispetto alle altre nazioni europee. Tenetevi stretto il vostro modem o la vostra chiavetta internet per navigare quindi.

Cos’è la banda ultra larga e perché sembra sia essenziale?

In parole semplici, la banda ultra larga è la tecnologia che permette a persone, aziende, amministrazioni pubbliche di connettersi a Internet a una velocità di almeno 100 Mbps (Megabit per secondo).
Per chiarire ancora di più le cose: attualmente la velocità media teorica di accesso ad Internet in Italia è di circa 7 Megabit per secondo.
L’utilità della banda ultra larga in Italia è presto detta: in un mondo nel quale sempre più persone sono connesse alla Rete e con questa lavorare e utilizzare/offrire servizi, una connessione a fibra ottica è fondamentale per interagire tra privati e aziende e snellire i tempi di lavoro.

Banda ultra larga in Italia: il punto della situazione

Pur avendo la disponibilità nominale di 6 miliardi di fondi pubblici che il governo intende stanziare per portare la banda ultra larga in Italia, e disponendo di alcuni tra i maggiori operatori della telefonia, la strada è ancora in salita: già nel 2014 l’Italia era tra le ultime posizioni in Europa per la copertura della banda ultra larga a causa di un’inadeguata struttura di supporto e degli scarsi investimenti da parte di Telecom (messa alle strette dai debiti).

Secondo un studio realizzato da Analysis Mason, uno dei maggiori osservatori specializzati in banda larga, il ritardo del nostro Paese rispetto al resto dell’Europa è abissale: Regno Unito, Germania e Spagna sembrano ormai a un passo dal raggiungimento dell’obiettivo, mentre per l’Italia i 100 Megabit garantiti dalla fibra ottica sembrano un miraggio. Oltre all’incapacità dell’Italia di rispettare gli obiettivi, il report delinea una specifica lista dei fattori che penalizzano il progetto:

  • mancanza di risorse: solo 4.3 miliardi rispetto ai 6 previsti;
  • alcuni problemi nella pubblicazione dei bandi di gara per la realizzazione della rete;
  • l’eccessivo costo delle infastrutture per portare la banda ultra larga in Italia;
  • l’incognita della domanda di mercato: l’investimento non sarebbe giustificato perché la richiesta è troppo bassa.

Quali sono gli scenari futuri per la banda ultra larga in Italia?

Nella previsione del rapporto di Analys Mason la situazione Italiana sembrerebbe ancora “sconnessa”: il 35% di copertura stimato da ricercatori entro la fine 2014 è stato raggiunto lo scorso mese di giugno, e si prospetta una copertura del 50-60% entro il 2016 e dell’80% nel 2020.  Sapendo che, secondo le proiezioni, tra meno di 5 anni la maggior parte del traffico video sul web sarà ad alta definizione e che, lavorativamente parlando, si useranno strumenti di videocomunicazione sempre più all’avanguardia, c’è da augurarsi un improvviso upgrade, per ora, osserviamo il buffering.