Filippo Giannelli, manager di ServiceNow Italia, ci presenta il suo punto di vista circa il futuro del mercato italiano

Il 2023 volge al termine, ecco alcune considerazioni sullo stato del mercato italiano e alcune strategie tech utili per il futuro dei prossimi mesi.

I business workflow, chiave per un business a base di GenAI

I mercati e il business evolvono sempre più velocemente e stare al passo con il cambiamento è indispensabile, o si rischia di rimanere indietro. Per sopravvivere, le aziende devono concentrarsi sul creare processi che non siano solo flessibili, ma anche a prova di futuro. I workflow possono essere determinanti nell’aiutare le aziende in questa attività.

La maggior parte delle aziende, oggi, è ancora orientata alle funzioni e finisce per creare silos funzionali, ma nel mondo del lavoro contemporaneo le aziende devono essere interfunzionali e se i dati sono bloccati in un luogo, l’efficienza e la produttività ne risentono. Ecco perché è importante rivedere gli asset e i processi interni e rendere disponibile un’unica fonte di dati trasversale a tutta l’organizzazione, che permetta di abilitare i workflow all’interno dell’infrastruttura, oltre a implementare un approccio di gestione centralizzato che potremmo definire a “torre di controllo”.

I workflow sono anche la chiave per abilitare un’adozione dell’intelligenza artificiale generativa rapida ed efficiente a livello aziendale. Tra l’altro, Gartner® prevede che “Tra il 2023 e il 2027, 3 trilioni di dollari saranno spesi per l’intelligenza artificiale” e “GenAI rappresenta il 36% della spesa totale per l’intelligenza artificiale”. L’intelligenza artificiale è la chiave che consente un’esecuzione più rapida, un processo decisionale più intelligente e una maggiore agilità dell’organizzazione.

Il potenziale dei workflow è quindi enorme, è una tecnologia che conferisce velocità e chiarezza a processi aziendali complessi e permette ai dipendenti di lavorare in maniera più efficiente e avere più tempo per concentrarsi su quello che conta davvero. L’approccio a torre di controllo, invece, è una piattaforma che consente di sfruttare il vero valore dei propri dati, ottenere una visione a 360° dell’organizzazione e assicurarsi di mantenere sempre una buona conoscenza della trasformazione digitale in corso.

L’architettura della torre di controllo è una piattaforma progettata per soddisfare le esigenze dell’azienda nel suo insieme, non solo dell’IT e il risultato è un’integrazione più fluida e una migliore collaborazione a livello aziendale.

Questo è importante, perché per sapere come l’attualità stia influenzando il business in un determinato momento, bisogna essere in grado di monitorare l’intera attività. Un approccio a “torre di controllo”, che abilita i dati e la scalabilità e utilizza i workflow, fornisce una direzione chiara per tutte le iniziative, riducendo i rischi e aumentando il potenziale di innovazione nell’intera azienda proiettata nel futuro.

I workflow e l’approccio a “torre di controllo” rivoluzionano quindi il modo di fare business. Qualunque obiettivo si stia cercando di raggiungere, che si tratti di snellire i processi, abilitare il potenziale dei dati o fornire un’esperienza migliore ai dipendenti e ai clienti, una visione più chiara di tutto ciò che ci circonda, e un’intelligente integrazione dei processi, rende molto più semplice agire.

Scegliere poche piattaforme per un modello di business agile e veloce

Per un’azienda, scegliere poche piattaforme da utilizzare, consente di capitalizzare gli investimenti in maniera importante, riducendo i costi e aumentando i benefici. Al contrario, avere molti fornitori e molte tecnologie diverse, ciascuna dedicata a una specifica attività, è una strategia che moltiplica i costi e non consente di creare le fondamentali sinergie tra le tecnologie utilizzate. Una piattaforma unica consente di collegare molte più aree aziendali e di definire in modo preciso i processi da migliorare.

A volte, però, anche il potenziale delle piattaforme non è sfruttato al massimo e si ricorre a tecnologie aggiuntive, spesso non necessarie. Come fare a liberare questo potenziale già da oggi e per il futuro? È fondamentale investire nella conoscenza di ciò che si è acquistato, attraverso programmi di supporto e formazione. In questo modo è possibile approfondire le funzionalità di una piattaforma e utilizzarle in modo efficace e in diverse aree e contesti, creando una strategia incentrata su di essa.

Un altro abilitatore del potenziale delle piattaforme sono le community. Durante i nostri eventi ho visto moltissimi clienti scambiarsi informazioni e consigli su modi e casi d’uso della piattaforma. È capitato spesso, ad esempio, che un cliente abbia raccontato come utilizza la piattaforma ServiceNow per svolgere una determinata azione e questo sia stato di ispirazione per altri, che magari non pensavano che quel tipo di attività fosse possibile.

L’IA come supporto e non come sostituto

Oggi esistono alcune idee sbagliate sull’intelligenza artificiale e sull’automazione del lavoro a causa delle enormi trasformazioni che stanno avvenendo ma che devono ancora giungere a buon fine. Quando si definisce lo scopo dell’intelligenza artificiale e del machine learning, le aziende dovrebbero distogliere il pensiero dall’immagine di “robot che gestiscono il nostro lavoro” e guardare invece a come questa tecnologia può aiutare a svolgere le attività nella maniera più efficiente e produttiva possibile, automatizzando attività banali e dispendiose in termini di tempo. In poche parole, si tratta di dare priorità all’esperienza.

L’intelligenza artificiale diventa quindi uno strumento in grado di potenziare le attività dell’uomo, ma in queste fasi iniziali è ancora necessario considerare la sua accuratezza e trasparenza. Prima di precipitarsi a implementare l’IA sul posto di lavoro, le aziende dovrebbero infatti ottenere una visibilità completa della propria infrastruttura tecnologica e validare la veridicità di una singola fonte di dati, che permetta all’intelligenza artificale di fornire risposte corrette. Senza un’adeguata protezione, l’IA aziendale potrebbe fornire qualcosa di simile ai feed di un social network, con informazioni rilevanti che appaiono accanto a notizie false, senza una chiara visione del modo in cui entrambe vengono generate e consigliate.

È una tecnologia che in ogni caso sarà cruciale, perché oltre ai chatbot di IA, l’analisi predittiva migliorerà la capacità di prevedere con precisione le tendenze dei dati, dal comportamento dei clienti alle interruzioni della Supply Chain, e altre informazioni aziendali cruciali che aiuteranno le aziende a governare anche in tempi incerti e in rapido cambiamento.

Filippo Giannelli, area VP e country manager ServiceNow Italia