L’evento di Dialogo B20-G20 fa il punto sul ruolo dell’innovazione per la ripresa economica e il benessere sociale e sull’esigenza di superare il digital divide.

Dialogo B20-G20

La trasformazione digitale sta diventando sempre più un motore globale di crescita economica sostenibile, con il 60% del PIL globale che dovrebbe essere trainato dal digitale entro il 2022. La tecnologia rappresenta anche una leva fondamentale nella lotta ai cambiamenti climatici, potendo contribuire a una riduzione anche del 15% della produzione globale di CO2 entro il 2030. Si tratta, inoltre, di un potente fattore di inclusione sociale. Infine, la pandemia ha ulteriormente rafforzato il ruolo del digitale come pilastro per promuovere la resilienza globale. Su questi presupposti di è articolato il Dialogo B20-G20 sulla Digital Transformation, in vista delle riunioni ministeriali del G20 su Innovazione e Ricerca che si terranno a Trieste il 5 e 6 agosto.

L’incontro di Dialogo B20-G20 svoltosi online e moderato da Alessandro Speciale, Capo della sede di Roma di Bloomberg, ha visto l’intervento del Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao e di: Emma Marcegaglia, Chair B20; Maximo Ibarra, Chair Task Force Digital Transformation B20; Borje Ekholm, CEO Ericsson; Klaus Rosenfeld, CEO Schaeffler Group; Diane Wang, fondatrice e presidente DHGate.com; Dan Bryant, Senior Vice President Walmart; Hans-Paul Bürkner, Global Chair Boston Consulting Group; Rob Shuter, CEO Enterprise BT; Giuseppina Di Foggia, Amministratore Delegato e Vice Presidente Nokia Italia.

La trasformazione digitale è fondamentale per accelerare la ripresa economica”, dichiara Emma Marcegaglia, Chair B20 2021 al Dialogo B20-G20, “ma lo è altrettanto per garantire l’inclusione, come recita il motto del B20: Includere, Condividere, Agire per Ridisegnare il Futuro. L’ancora ampio divario digitale indica che vanno compiuti sforzi ulteriori per garantire a tutti l’accesso alle tecnologie digitali, consentendo alla più ampia parte della popolazione di condividerne i vantaggi. Il G20 deve quindi favorire approcci normativi comuni, piani concreti per la diffusione della banda larga, ed investimenti per le competenze digitali”.

Come dichiara Maximo Ibarra, Chair della Task Force Digital Transformation del B20, “dall’inizio della pandemia l’innovazione digitale ha garantito il mantenimento di una dimensione sociale e dei livelli produttivi in diversi settori. Da idea futuribile si è trasformata in elemento concreto per la vita quotidiana. Nonostante questo, sono diversi i gap che l’innovazione digitale deve superare per compiere la sua missione e come task force del B20 stiamo elaborando soluzioni per ridurre le lacune infrastrutturali in termini di capacità di connessione e possibilità di accesso alla rete e ai servizi, in un’ottica di collaborazione pubblico-privato, di tutela della sicurezza dei dati e di promozione degli investimenti in tecnologie sempre più innovative”.

Il nuovo “mondo digitale” che stiamo costruendo insieme porta con sé quattro grandi sfide chiave che siamo chiamati ad affrontare”, ha dichiarato al Dialogo B20-G20 il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao. “La prima è infrastrutturale e ci impegna a migliorare la portata della rete e la qualità della connessione. La seconda riguarda la fiducia e ci esorta a promuovere condizioni paritarie per gli operatori di mercato, rafforzando allo stesso tempo l’equità e la trasparenza per i consumatori. C’è poi una sfida di cooperazione, perché è essenziale trovare il giusto equilibrio tra intervento pubblico e scelte private, al fine di favorire l’innovazione di lungo periodo e la crescita economica. L’ultima, ma non per importanza, è una sfida di conoscenza e competenze, per costruire una forza lavoro predisposta al digitale. Sono lieto che le priorità evidenziate dal governo italiano siano in linea con quelle individuate dal B20”.

Le competenze digitali sono e saranno essenziali per raggiungere nuovi livelli di produttività globale nei prossimi anni. Il B20, come è stato detto in occasione proprio del Dialogo B20-G20, ha selezionato come KPI leader la percentuale di laureati STEM su laureati totali del G20. Nel 2018 i laureati STEM rappresentavano il 24% del totale dei laureati; quindi, entro il 2024 l’ambizione è raggiungere il 30%. Rappresentando il 75% del commercio totale e l’85% del PIL globale, il G20 deve assumere un ruolo guida nella ridefinizione del futuro.

Come sottolineato durante l’evento di Dialogo B20-G20, B20 Italia ha anche predisposto una digital library di casi d’uso a livello mondiale per i servizi digitali, al fine di creare le basi per una piattaforma globale e accessibile per promuovere la trasformazione digitale, tra istituzioni internazionali e comunità aziendali.