Asterys presenta un nuovo design organizzativo basato su una struttura radiale e paritaria di team auto-organizzati

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Asterys, azienda di consulenza e sviluppo organizzativo, pone l’attenzione sulla necessità di un cambiamento radicale della struttura, nei processi e nella cultura organizzativa, definendo un modello agile, centrato sull’uomo, basato sulla collaborazione e sull’innovazione.

Grazie all’esperienza a fianco di imprese di ogni settore e a un progetto di ricerca che ha incluso interviste ad amministratori delegati e una survey su un campione di 800 tra dipendenti e manager di aziende in USA e Europa, Asterys ha analizzato sia le esigenze del top management in relazione a obiettivi di business e strategici sia le aspettative di dipendenti e manager verso “l’azienda del futuro”.

Ampliando la propria offerta, Asterys annuncia AEquacy, design organizzativo centrato sull’uomo e costruito su una struttura radiale e paritaria di team auto-organizzati e coordinati tra loro, che supera i limiti della gerarchia ed espande il potenziale individuale e di team. Come risultato, AEquacy migliora i risultati di business, il benessere delle persone, l’attenzione che le aziende pongono ai propri clienti.

Il campanello d’allarme

Asterys ha compiuto una propria ricerca in collaborazione con ResearchNow, per capire come i dipendenti e i manager immaginano l’azienda del futuro. Dai dati emerge che questi desiderano un’azienda in cui lo spirito di collaborazione sia molto più accentuato e il personale si senta maggiormente responsabilizzato. Il 52% degli intervistati immagina questa azienda ideale come un network di team collegati tra loro, in cui le decisioni non provengono dall’alto ma sono prese a livello di team (59%). Tali decisioni non dovrebbero essere basate tanto sul volere del top management o di un diretto superiore ma su un insieme condiviso di principi guida e valori (41%). Le informazioni, oggi riconosciute come uno degli asset più importanti per ogni azienda, dovrebbero diventare accessibili a tutti i dipendenti (64%).

Trasformare l’idea in una nuova realtà organizzativa

AEquacy agisce direttamente sulla cultura aziendale e combina la creazione di una nuova piattaforma valoriale adeguata all’impresa moderna con un metodo scientifico e rigoroso per ridefinire i processi e le regole del contesto. Supera i limiti menzionati offrendo alle persone ciò che cercano nella propria esperienza lavorativa e, al contempo, garantendo reattività ed efficienza maggiori all’interno delle organizzazioni. Si tratta di un paradigma strutturale che già nel nome evidenzia la propria caratteristica più peculiare: l’uguaglianza tra i membri dell’organizzazione, intesa come possibilità per tutti di prendere parte ai processi decisionali estesi, condividendo idee, responsabilità e meriti.

Negli ultimi trent’anni le grandi organizzazioni hanno affrontato sfide sempre più complesse; abbiamo ascoltato molti leader aziendali condividere le loro preoccupazioni su temi che ostacolano la performance organizzativa, la responsabilità e l’impegno dei loro dipendenti”, afferma Giovanna D’Alessio, Partner di Asterys. “Questi problemi sono più comuni di quanto si possa credere e nell’identificarne le principali cause abbiamo rilevato come le strutture e i sistemi gerarchici generino e rafforzino proprio quei comportamenti che l’organizzazione desidera smantellare. AEquacy è un sistema rivoluzionario poiché supera i limiti dell’organizzazione gerarchica e crea le condizioni in cui gli individui e i team possano esprimere il loro vero potenziale al servizio del valore che creano per la loro azienda”.

AEquacy si basa su un framework di quattro elementi cardine:

  1. La creazione di un contesto abilitante adeguato, costituito da
  • Una struttura di team auto-organizzati che lavorano in autonomia promuovendo gli scopi societari
  • Un sistema di coordinamento basato su rapporti paritari e non gerarchici
  • Autorità distribuita, che consente di prendere decisioni in modo più rapido
  • Responsabilità finanziaria estesa a ogni team
  1. Lo sviluppo di valori essenziali in grado di sostenere la nuova struttura, ovvero
  • Fiducia reciproca, fondamentale in assenza di una funzione di controllo formalmente istituita
  • Senso di responsabilità reciproca tra colleghi e nei confronti dell’azienda
  • Spirito di cooperazione
  • Apprendimento continuo – Attitudine al miglioramento costante
  1. L’implementazione di sistemi smart che rafforzano le pratiche di lavoro dell’organizzazione e le semplificano
  • Semplicità radicale, mirata a evitare il ritorno della burocrazia
  • Decisioni basate sull’assenso, che permettono maggiore allineamento tra i membri del team senza rallentare i processi
  • Cicli di feedback tra pari che sostituiscono il vecchio sistema di gestione delle performance
  • Flusso libero delle informazioni, che consente a tutti di aumentare l’innovazione e affrontare meglio i problemi
  1. Lo sviluppo di padronanza personale e di team. Per garantire performance ottimali nel nuovo modello, ogni membro dell’azienda deve acquisire
  • Padronanza personale, per poter lavorare in autonomia senza ostacolare i colleghi nel raggiungimento degli obiettivi
  • Consapevolezza sistemica, ossia visione chiara delle dinamiche del team e dell’intera organizzazione
  • Capacità di collaborare efficacemente con i colleghi
  • Abilità di team management poiché ogni membro ora ne condivide la responsabilità

La nuova struttura organizzativa prevede un disegno radiale di relazioni paritarie ed eque. I team condividono alcune caratteristiche pur mantenendo i propri attributi specifici. In particolare, tutti i team rispettano i principi guida dell’organizzazione e l’insieme di valori condivisi.

Abbiamo utilizzato la modalità del Design Thinking. Quello che ci è piaciuto del Design Thinking è stato l’approccio alla risoluzione dei problemi e all’innovazione centrato sull’uomo. Un approccio che unisce i bisogni e le aspirazioni delle persone, ciò che le tecnologie rendono possibile e ciò che è economicamente sostenibile. L’idea dell’organizzazione come un sistema vivente supera le limitazioni derivanti dall’idea dell’organizzazione come una macchina. Per definizione, i sistemi viventi sono sistemi aperti e auto-organizzati capaci di interagire con il loro ambiente e di scambiare materia ed energia. I sistemi viventi sono resilienti, adattativi e creativi perché attuano uno schema di relazioni aperto e dal flusso libero”, aggiunge Stefano Petti, Partner di Asterys.