La banda larga d’Italia si aggiudica un catastrofico 47esimo posto nella classifica mondiale che valuta il servizio di connessione a Internet

Alla notizia di sostituzione della banda larga con fibre ottiche o ultra wideband, gli italiani gridavano già alla vittoria e i consumatori, non da meno, stavano pronti a confrontare le migliori tariffe adsl per la casa, sognando navigazioni Internet a velocità stellari.

Peccato, però, che secondo l’indagine dell’Osservatorio delle Telecomunicazioni, effettuata trimestralmente da AGCOM, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, la banda larga d’Italia è tra le peggiori d’Europa.

Senza nemmeno avventurarci sul terreno della fibra ottica o della banda ultra larga, fin troppo ambiziose per il caso italiano, è la semplice banda larga a costituire fonte di vergogna per il settore delle telecomunicazioni del Belpaese.

Sicuramente la peggiore in Europa, la banda larga d’Italia si posiziona, poi, al quarantasettesimo posto nella classifica mondiale per qualità e velocità della connessione a Internet, che annoverano l’ennesimo risultato negativo.

Sotto alla capofila Corea del Sud, che mediamente solca le onde della rete alla velocità di 23,6 Mbps, l’Italia, con i suoi scarsi 5,2 Mbps di media, è ben sotto, come performance sul web, anche all’isolana UK, che raggiunge quasi il doppio con i suoi 9,9 Mbps, e alla cugina Spagna, che ben si posiziona arrivando a 7,2 Mbps.

Per non parlare poi, oltre ai numeri, della qualità del servizio e del livello di tecnologia raggiunto nel Paese, ambiti nei quali il ritardo dell’Italia, lungi da assottigliarsi, si amplia considerevolmente.

Quasi nulle sono le linee in grado di supportare servizi video avanzati a 4k e pari all’1,6% sono le connessioni italiane con una velocità superiore ai 15 Mbps. Un poco meglio, invece, per il collegamento alla rete da dispositivi mobili, con una media di 4,6 Mbps in linea con quella del resto d’Europa.

Una situazione che appare, dunque, sempre più disastrosa per l’Italia, non solo a livello delle connessioni di rete più veloci, come la fibra ottica o l’ultra wideband, ma, addirittura, ancora nell’ambito delle tecnologie di base e della semplice banda larga.

Risultati estremamente negativi, quindi, che confermano il solito e storico ritardo dell’Italia nei confronti dell’Europa e del mondo; e la speranza, se si vuole, che questo faccia da stimolo, una buona volta, per un miglioramento e uno sviluppo reali del Paese.