I computer hanno sfidato, spesso con successo, i campioni di dama, scacchi e Go (un complesso gioco orientale). Oggi, però, grazie all’intelligenza artificiale (AI) è stato compiuto un ulteriore passo in direzione di una maggiore capacità di adattamento dell’AI a situazioni via via più complesse. È il caso del poker, dove bot di intelligenza artificiale sono riusciti a raggiungere risultati inaspettati contro i più grandi campioni del più diffuso gioco di carte.
I primi bot nel poker
Quando si parla di bot, ci si riferisce a programmi in grado di simulare atteggiamenti e comportamenti umani; la rete ne è piena, come nei portali internet di erogazione di servizi, nei quali le chat di assistenza utenti sono gestite da programmi di intelligenza artificiale: a dialogare con l’uomo non è un altro uomo, bensì un programma.
Il poker online è sempre stato oggetto delle attenzioni di hacker, intenzionati a raggirare il software dei bookmaker online per portare a casa vincite facili. Ma i primi bot avevano un’efficacia piuttosto limitata e le loro possibilità di vero successo erano circoscritte alle varianti Limit del poker; in tutti gli altri casi, i guadagni sperati non potevano mai essere elevati, a causa di un numero eccessivo di varianti di cui il software truffa avrebbe dovuto tenere in considerazione. Inoltre, i primi bot incontravano difficoltà crescenti, mano a mano che la complessità del gioco saliva.
La collaborazione tra pokeristi e AI a fini di ricerca
Claudico, Libratus e Pluribus sono programmi di intelligenza artificiale sviluppati con un obiettivo: non quello di derubare le poker room di tutto il mondo, ovviamente, bensì quello di sviluppare applicazioni scientifiche, da impiegare, ad esempio, in un futuro molto prossimo nella guida autonoma o nella sicurezza informatica.
Perché i ricercatori hanno deciso di confrontarsi sul terreno particolarmente impervio del poker? Se scacchi e dama sono giochi a informazioni complete (ogni informazione relativa al gioco è sempre accessibile), il poker è invece un gioco a informazioni incomplete o parziali. Questo non significa che le possibili mosse dell’avversario siano infinite, ma quasi, se considerate dal punto di vista del cervello umano. Si calcola infatti che il numero esatto di combinazioni in una partita di poker sia pari a 10160!
Ma allora come fanno i giocatori di poker umani? Mettendo in campo capacità diverse dal puro calcolo delle probabilità: creatività, espressioni del viso e atteggiamenti del corpo, bluff (ben diversi dalla truffa), …
Software di AI come Libratus e Pluribus non possono né prendere in considerazione tutte le combinazioni possibili, né osservare gli atteggiamenti e le espressioni degli avversari. Sono però stati pensati per vincere al poker e hanno dimostrato di saperlo fare egregiamente: durante sessioni di poker durante anche 20 giorni consecutivi, l’AI ha praticamente sempre vinto, portando a casa svariate centinaia di migliaia di dollari (virtuali, dato che si trattava di esperimenti), ai danni di campioni di poker riconosciuti in tutto il mondo.
L’Intelligenza artificiale applicata al poker
Ma come funzionano questi software?
Per ovviare alla questione relativa all’elevatissimo numero di combinazioni possibili, l’AI procede eliminando interi rami di possibilità non ottimali rispetto alle condizioni della partita in corso; in questo modo, il numero di combinazioni si riduce drasticamente. In secondo luogo, il software di intelligenza artificiale è in grado di imparare: impara dalle mosse degli avversari, impara dai propri errori ed impara dalle mosse che non ha eseguito, ma che, alla luce dei fatti successivi, si sarebbero rivelate corrette. Insomma, il software tende a minimizzare i rimpianti per errori e omissioni.
Osservando gli avversari, inoltre, l’AI impara anche a bluffare, anche se da un punto di vista filosofico non si può parlare di un vero e proprio bluff della macchina: per essa, puntare forte con carte perdenti in mano o puntare poco con carte vincenti è solo uno dei tanti possibili stratagemmi di gioco appresi dagli avversari.
Infine, ultimo punto che ha determinato la superiorità della macchina rispetto al pro player è l’instancabilità del software: in occasione dei test, l’uomo aveva la necessità di riposare e di mangiare. Libratus e Pluribus, invece, sfruttavano questo tempo morto per ripercorrere ogni fase del gioco della giornata appena trascorsa, studiando così le mosse alternative a quelle giocate e migliorando le proprie capacità di elaborare nuove e migliori strategie.
Giocare tranquilli sui siti poker stranieri sicuri
Anche se Libratus e Pluribus sono stati sviluppati con finalità nobili, pirati informatici sono sempre all’opera per tentare di raggirare le poker room e vincere migliaia di euro in modo fraudolento. Come puoi fare tu a difenderti dal rischio di giocare contro un software di AI? Come puoi essere certo di misurarti alla pari con i tuoi avversari?
I migliori siti poker stranieri sicuri investono parecchie risorse per proteggersi dai danni che deriverebbero da truffe simili e sono dunque i migliori luoghi in cui scommettere e puntare sulle proprie capacità di giocatore di poker.
Le poker room non AAMS sicure, infatti, utilizzano altri software in grado di individuare e sopprimere quegli account di gioco che mostrino comportamenti non umani. Ad esempio, i siti poker stranieri sicuri prestano molta attenzione alle statistiche molto simili: la disponibilità delle statistiche di gioco di chi è seduto al tavolo di gioco è un ottimo strumento nell’individuazione di bot. Allo stesso modo, anche gli stili di gioco e i betting pattern simili indicano spesso una mente informatica dietro alle scelte di un account.
Infine, le poker room non AAMS sicure riescono a scovare i truffatori osservando schemi ripetitivi e tempi di risposta identici tra loro (anche quando questi siano randomizzati).
Insomma, se vuoi continuare a divertirti con il gioco del poker senza timore di affrontare un AI, ora sai che i siti poker stranieri sicuri sono la scelta migliore.
