Il Crypto Database Relazionale potrebbe essere usato anche per il voto elettronico degli italiani all’estero

Multiversum

Il World Economic Forum ha inserito la Blockchain tra le sei tecnologie che, nei prossimi dieci anni, avranno il maggior impatto sulla nostra società. Le possibilità offerte da questa tecnologia sono innumerevoli. Nata per rivoluzionare i pagamenti con la creazione delle monete virtuali (la prima e più nota è Bitcoin), negli anni la blockchain stessa è cambiata. Prima Ethereum, con un maggiore livello di sicurezza e la possibilità di gestire contratti intelligenti. Poi la terza generazione, che aumenta l’efficienza di questo registro virtuale.

L’evoluzione più recente è Multiversum, orgogliosamente definita dai suoi creatori come la “blockchain di quarta generazione”, perché ne rivoluziona il concetto, espandendolo oltre il mondo delle criptovalute.

Che differenza c’è tra Multiversum e le criptovalute tradizionali? “Dei circa 1500 prodotti crypto sul mercato, non più di una dozzina sono protocolli complessi, altre sono solo monete speculative”, spiega Andrea Taini, Founder e Visioner di Multiversum. “Di queste nessuno gestisce i dati come vorrebbe fare Multiversum.”

Ecco il punto: Multiversum non fa speculazione. L’obiettivo finale offerto da questo team di sviluppatori e creativi italiani è quella di sviluppare un Crypto Database Relazionale. Un sistema pensato per mettere in relazione diverse tipologie di dati per effettuare operazioni complesse.

Un sistema perfetto per istituzioni pubbliche e soggetti privati abituati ad avere a che fare con registri enormi, con migliaia e migliaia di persone e dati. E che, grazie alle possibilità offerte dalla blockchain, potranno organizzarli e gestirli in maniera veloce, certificata, tracciabile e sicura. Ecco perché la blockchain evoluta di Multiversum mira a conquistare il mondo industriale, istituzionale e finanziario.

Non è un caso se già oggi l’Ufficio Politico di Forza Italia a Londra, intuendo le potenzialità del prodotto, ha deciso di stringere una partnership con Multiversum, per studiare un meccanismo sicuro che utilizzi la tecnologia blockchain per migliorare il sistema di voto elettronico per gli italiani all’estero.

Del resto, il team di Multiversum è interamente formato da italiani all’estero. Cuore e cervello, dunque, sono italiani, la sede legale è in Bielorussia, mentre gli investitori arrivano da tutto il mondo. Multiversum infatti, ha deciso di finanziarsi tramite ICO. In cambio della moneta virtuale (proporzionalmente all’importo donato), i finanziatori hanno ricevuto un utility, ossia potranno utilizzare la valuta virtuale per accedere ai servizi offerti da Multiversum.

Una formula vincente, che ha permesso alla startup italiana di finanziarsi al di fuori dei canali tradizionali e dei confini nazionali, generando un interesse trasversale e ottenendo così finanziamenti da ogni parte del mondo. In pochi mesi (la fase di Pre-Ico si è aperta a marzo) Multiversum è riuscita a raccogliere ben 9 milioni di dollari.

I numeri confermano che le persone hanno fiducia nel prodotto. “Questo mercato ha già dimostrato di avere delta di crescita fortissimi, questo è sicuramente motivo di sicurezza per i tanti investitori” ha spiegato ancora Taini.

Il prossimo traguardo è il raggiungimento di quota 35 milioni di dollari. L’1% dei fondi ricevuti sarà poi devoluto in beneficenza. Terminata la raccolta si potrà puntare al prossimo obiettivo. Se guardiamo, infatti, alla Top Ten di Coin market cap, si va dai circa 135 miliardi di dollari di Bitcoin ai 3,5 di Monero. Con questi ritmi di crescita, entro due anni Multiversum è sicura di poter entrare nell’elite delle 10 maggiori criptovalute per capitalizzazione.