Entro il primo dicembre i titolari di impresa dovranno provvedere al pagamento di IRPES, IRAP e IRES. Ecco le istruzioni per farlo

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Diversi sono gli oneri per le imprese italiane che oltre alle spese di investimento devono provvedere senza ritardi a una tassazione, quella italiana, tra le più gravose d’Europa. Ancora prima di sostenere le spese fiscali, il titolare d’impresa deve però provvedere al costo di mantenimento del conto corrente. Fortunatamente, grazie alle nuove offerte dedicate al mondo del business, quest’ultimo può essere contenuto mettendo i prodotti di Fineco a confronto con quelli di WeBank o di altri istituti di credito e scegliendo quello più adatto alle proprie esigenze.

Sul fronte fiscale, poi, le imprese devono far fronte a una onerosa tassazione assicurandosi sempre di rispettare le scadenze e le modalità di pagamento previste dall’Agenzia delle Entrate. Per quanto riguarda IRPEF, IRAP e IRES si ricorda ad esempio che i termini di presentazione sono previsti per l’1 dicembre 2014 dopodiché, in caso di mancato adempimento del versamento fiscale, scatterebbe la sanzione. Questi sono quindi gli ultimi cruciali giorni per informarsi su contributi e procedure.

Per quanto riguarda l’IRPEF, l’Imposta sul reddito delle persone fisiche, la cui aliquota è pari al 100%, esistono due diverse opportunità di pagamento. Se la prima consiste nel metodo tradizionale, è con la seconda che è possibile risparmiare. Questa operazione è detta previsionale e fa riferimento, per il calcolo dell’imposta, al calo dei ricavi sulla base del modello Unico 33 previsto dal fisco. Oltre a IRPEF, IRAP, Imposta Regionale sulle Attività Produttive e IRES, Imposta sul Reddito delle Società, sono oggetto della medesima scadenza e interessano in maniera più esclusiva le aziende del territorio italiano.

Dopo IRPEF, IRAP e IRES, il primo dicembre è il giorno di scadenza anche per quanto riguarda la cedolare secca, cui possono optare le persone fisiche titolari del diritto di proprietà o del diritto reale di godimento che non locano l’immobile nell’esercizio di attività d’impresa o di arti e professioni. Se l’importo, calcolato sul rigo 81 del Modello 730, è inferiore ai 257,52 euro è possibile procedere in un’unica soluzione di pagamento, altrimenti è necessario adempiere con due rate; in ogni caso quando superiore ai 51,65 euro è necessario versare un acconto.

La lista delle tassazioni, cui fanno parte IRPEF, IRAP e IRES, si completa con l’IVIE, l’Imposta patrimoniale sugli immobili detenuti all’estero che attiene gli intestatari di terreni e fabbricati all’estero, e l’IVAFE, l’Imposta patrimoniale sulle attività finanziarie detenute all’estero per i titolari di obbligazioni, titoli pubblici, valute estere, conti correnti bancari o metalli preziosi. Stare attenti a scadenze e importi per tutte queste tasse è vitale per le imprese per non incorrere in sanzioni di alcun tipo. Nel caso in cui l’acconto IRPEF pagato sia inferiore a quanto commisurato, per esempio, sarà erogata una multa pari al 30% dell’importo.