La fondazione Arena di Verona affida all’agenzia internazionale le campagne web e di digital marketing. Gli incassi sono cresciuti del 10%.

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Le potenzialità del digitale, del web e dei social sono indiscutibili. Anche realtà storiche come la Fondazione Arena di Verona ne sono consapevoli.

Su Facebook la community sfiora il mezzo milione, su Instagram è arrivata a 70mila e anche YouTube e Twitter registrano numeri significativi: l’Arena di Verona Opera Festival festeggia quest’anno in grande stile l’edizione numero 100, ma non mostra nemmeno una ruga e continua a spingere sulla leva dell’innovazione per disegnare una proposta capace di parlare i linguaggi del nuovo millennio e intercettare anche le giovani generazioni.

Una scommessa già vinta che passa attraverso un forte investimento nel digital marketing, con una strategia messa a punto anche quest’anno con l’agenzia internazionale specializzata nell’accelerazione digitale Making Science, partner della Fondazione dal 2022.

La Fondazione Arena di Verona raggiunge 40 milioni di utenti

In vista della centesima stagione all’Arena di Verona – che si aprirà con l’Aida trasmessa in mondovisione il prossimo 16 giugno e propone un calendario di 50 serate – le campagne social e web sono già partite da diverse settimane, con l’obiettivo di eguagliare o superare i risultati record ottenuti nel 2022, quando, anche grazie alla collaborazione con Making Science, i canali social Instagram e Facebook hanno consentito di raggiungere 40 milioni di utenti con 210 milioni di visualizzazioni per 1,6 milioni di clic e i contenuti video realizzati sono stati visualizzati per oltre 25 mila minuti complessivi, pari a circa 3 anni di video.

Buona anche la risposta ottenuta dalle campagne SEM per ottimizzare il posizionamento su Google, con un indice ROI (return on investment) di 10,1. Numeri che si sono tradotti in un incasso di 4,5 milioni di euro per quanto riguarda i biglietti venduti per l’Arena di Verona grazie alle campagne social e web, con un incremento del 10% rispetto all’anno precedente: gli introiti derivanti dai ticket staccati da utenti raggiunti attraverso questi canali raggiungono ormai il 17% del totale.

I social – che riuniscono complessivamente una community di oltre 600 mila utenti – non sono solo gli strumenti per offrire le informazioni sugli spettacoli in scena all’Arena di Verona, ma ospitano un racconto articolato frutto di un piano editoriale che mixa, a seconda dei canali, gli scatti del “dietro le quinte” degli spettacoli – ad esempio per mostrare il lavoro degli artigiani al lavoro per preparare le scenografie o i costumi –, i contenuti dedicati alla scoperta del territorio, le curiosità e altro ancora.

L’obiettivo è raggiungere un pubblico più eterogeneo

Il nostro Festival lirico”, spiega Andrea Compagnucci, Direttore Marketing della Fondazione Arena di Verona, “è l’unico capace di tenere insieme il turista culturale interessato non tanto all’opera di cui è un fruitore saltuario ma all’esperienza nel ‘luogo più italiano sulla Terra’ e il melomane che sceglie lo spettacolo in base al regista o ai nomi in scena e che nelle settimane precedenti si informa su ogni dettaglio. Un pubblico molto più eterogeneo, e con un’età media più bassa, rispetto a quello degli altri teatri e festival d’opera. Ecco che all’investimento in campagne mirate con contenuti multilingua, con un forte aumento del budget sui paesi esteri rispetto al 2021, si affianca la scelta di parlare a target molto diversificati”.

Un’altra sfida è rappresentata dalla forte vocazione internazionale del Festival, con il 57,7% del suo pubblico proveniente nel 2022 da ben 114 diversi Paesi del mondo. La ripresa del turismo, dopo il difficile biennio segnato dalla pandemia, ma anche da un’accelerazione del ricorso al digital per la Fondazione Arena di Verona, ha consentito lo scorso anno il ritorno degli spettatori tradizionalmente legati al Festival veronese, con in testa il pubblico tedesco (21,8%), quello inglese (5,1%), austriaco (4%), francese (3,3%) e svizzero (3,3%). Seguono con risultati rilevanti anche gli spettatori da Olanda, Spagna, Stati Uniti, Romania e Belgio.