Il rapporto iCity rate 2014 pone sul podio i capoluoghi del Nord, più abili di quelli del Sud a sfruttare le risorse digitali a loro disposizione

[section_title title=Smart Cities: Milano guida l’Italia, parte 2]

 

LE CITTÀ SUL PODIO

Storicamente capitale finanziaria del paese e principale hub italiano delle sempre più importanti relazioni globali, Milano conquista la vetta della classifica generale con ottime performance praticamente in tutte le dimensioni: è prima in economy e living (che comprende i fattori relativi alla vivibilità e vitalità urbana), seconda nella dimensione people (qualità del capitale umano e sociale) e terza in mobility (accessibilità e mobilità).

La prevalenza nella dimensione economica è molto netta, il capoluogo lombardo è primo assoluto in 3 indicatori su 12: produttività (il valore aggiunto per unità di lavoro è superiore a 74.000 euro contro una media nazionale che non arriva a 59.000), direzionalità (ci sono più di 20 imprese con oltre 250 addetti ogni 10.000 mentre a scala nazionale sono meno di 8) e intensità brevettuale (90 brevetti depositati ogni 10.000 unità di lavoro contro una media nazionale di 23,5) ma si colloca tra le prime dieci anche per qualificazione degli occupati, intensità del flusso di visitatori stranieri per motivi di lavoro, dinamismo del credito e concentrazione delle attività di ricerca e sviluppo.

Per quanto riguarda la componente Living, Milano fa registrare la prima posizione assoluta sia per qualità delle connessioni residenziali (massima velocità media rilevata per le utenze ADSL consumer) sia per internazionalizzazione culturale (51,6 euro di export pro capite dei prodotti delle attività artistiche, creative e di intrattenimento, più di dieci volte il valore nazionale) oltre che un punteggio molto elevato per diffusione della sharing economy.

Bologna ottiene il secondo posto con uno scarto molto ridotto e difende la sua tradizione in termini di vivibilità: resta prima ad esempio nella cura dell’infanzia e registra punteggi molto elevati nell’assistenza ospedaliera, nell’assistenza domiciliare agli anziani (11,2% della popolazione over 65 trattata in assistenza domiciliare contro una media nazionale del 4,12%) oltre che nella coesione sociale, grazie alla modesta quota di popolazione in condizione di povertà relativa. Contribuiscono al secondo posto le buone performance in termini di accessibilità, mobilità e governance.

Firenze conquista la terza posizione grazie in particolare all’ottima performance in termini di governance e una forte capacità di adeguarsi ai cambiamenti. Molto buoni i risultati anche dal punto di vista della qualità del capitale umano e sociale (people), della vivibilità (living), e in termini economici (economy).