A fine 2016 la spesa IT per il mercato dell’Internet of Things in Italia raggiunge i 1.924 milioni di Euro, con una crescita del +28,4% rispetto al 2015.
L’IoT apre uno scenario sconfinato di applicazioni emergenti. Finora il mercato italiano è stato trainato da segmenti che, ancorché crescenti, si approssimano alla maturità, come quello delle Smart Grid, con le soluzioni di Smart Metering e i contatori intelligenti per la misura dei consumi, e degli Smart Asset Management, per la gestione in remoto del rilevamento di guasti, manomissioni, etc. Lo Smart Grid costituisce circa il 25% del mercato.
Segue il segmento delle Smart Car, con quasi 6 milioni di auto connected in Italia, circa un settimo del totale parco circolante. In questo caso le applicazioni riguardano la localizzazione e la registrazione dei parametri di guida con finalità assicurative, le cosiddette black box, ma anche le auto connesse in modo nativo.
Nel resto del mercato crescono a ritmi maggiori e si consolidano le soluzioni di Smart Building, in particolare per la videosorveglianza, di gestione di impianti, di Smart Home; nel complesso un segmento che vale il 27% dell’odierna IoT.
Nell’ambito della cosiddetta Industry 4.0 per il momento si segnalano le applicazioni di Smart Logistics, oggi il 12 % del mercato, in particolare per l’ottimizzazione della logistica e la gestione di flotte aziendali e antifurti satellitari.
Nonostante le molte iniziative glamour, Smart City e Smart Environment valgono insieme il 10%. Tra le applicazioni quelle per il controllo della mobilità, la gestione dei mezzi di trasporto pubblico, l’illuminazione intelligente, i servizi per il Turismo.
Segnaliamo anche le applicazioni di Smart Asset Management, ad esempio per gestire le vending machine, le gambling machine e gli ascensori. In forte ascesa le applicazioni di Store 2.0 e eHealth e di eAgriculture.
Uno degli aspetti chiave per lo sviluppo futuro dell’Internet of Things è la valorizzazione dei dati raccolti, così come delle rispettive strategie per il loro sfruttamento nei processi interni all’azienda, affinché si riducano i costi e si migliorino le relazioni con i clienti. Gli stessi dati possono essere un asset che può generare valore con la vendita a terzi e nuove opportunità di business.
A sua volta, la disponibilità di dati puntuali sul reale utilizzo di prodotti grazie all’IoT può favorire il passaggio a formule di servizio basate sul pay-per-use. Un esempio attuale sono i nuovi servizi utilizzati nel campo dell’assicurazione auto, i cui prezzi possono variare in base alla percorrenza annua.
Per quel che riguarda il prossimo futuro, ovunque si guardi stanno nascendo nuovi servizi e canali commerciali. Per esempio, il Retail che è rimasto finora marginale, costituirà un fondamentale punto di contatto per i clienti insieme all’online per la filiera dello Smart Home. Il passaggio dal prodotto al servizio è la chiave di volta per trasformare il potenziale interesse dei consumatori in concrete opportunità di mercato. Ciò che crea maggiore attesa, sono i programmi di Industrial Internet del comparto manifatturiero e nell’ambito della Smart Car.
Fonte: Assintel