Una nuova indagine condotta da CPR conferma che molte aziende non hanno ancora implementato soluzioni di sicurezza nel passaggio al remote working.

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Check Point Software Technologies, fornitore di soluzioni di cybersecurity a livello globale, ha pubblicato i risultati di una nuova indagine eseguita tra 1.200 professionisti della sicurezza IT a livello globale, che esamina come il passaggio al remote working abbia cambiato le pratiche di security enterprise in merito a utenti, dispositivi e accessi. Mentre il panorama delle minacce si evolve e i cyber-attacchi diventano sempre più sofisticati, molte organizzazioni sorprendentemente non hanno ancora implementato soluzioni di sicurezza che garantiscano le migliori connettività e sicurezza per i dipendenti che lavorano da remoto.

La pandemia ha cambiato per sempre il modo in cui lavoriamo. La maggior parte delle aziende ha spostato la loro intera forza lavoro dalla propria sede alle case dei dipendenti, alcune adottando completamente il remote working. Però esistono ancora lacune nell’adozione di soluzioni di sicurezza che devono essere colmate. Le organizzazioni devono trovare un equilibrio tra la produttività degli utenti da remoto e la sicurezza dei dispositivi, degli accessi e delle risorse aziendali.

Secondo Check Point Software sono cinque le best practice necessarie per proteggere gli utenti che lavorano da remoto, che includono: la URL reputation, il filtraggio degli URL, il CDR (Content Disarm & Reconstruction), lo zero phishing e la protezione delle credenziali. Tuttavia, solo il 9% delle aziende intervistate utilizza tutte e cinque le protezioni e l’11% non utilizza nessuno dei metodi elencati per proteggere l’accesso da remoto alle app aziendali.

I risultati a livello globale:

  • Il gap di sicurezza dell’accesso da remoto: il 70% delle organizzazioni permette l’accesso alle app aziendali da dispositivi personali, come dispositivi non gestiti o BYOD. Solo il 5% degli intervistati ha riferito di utilizzare tutti i metodi tutte le soluzioni di sicurezza raccomandate per l’accesso da remoto.
  • La necessità di un accesso sicuro a Internet: il 20% degli intervistati ha riferito di non utilizzare nessuno dei cinque metodi menzionati per proteggere gli utenti da remoto durante la navigazione su Internet, e solo il 9% utilizza tutti e cinque i metodi per proteggersi dagli attacchi su Internet.
  • Una mancanza di protezione contro il ransomware: il 26% degli intervistati non ha una soluzione in grado di rilevare e fermare automaticamente gli attacchi ransomware. Il 31% non utilizza nessuno dei metodi menzionati per prevenire la fuga di dati aziendali sensibili all’esterno dell’azienda.
  • La sicurezza mobile e delle e-mail: solo il 12% delle organizzazioni che consentono l’accesso aziendale dai dispositivi mobile utilizza una soluzione di difesa contro le minacce mobile. Questo evidenzia come le organizzazioni siano troppo esposte ai cyber-attacchi di quinta generazione che prendono di mira i lavoratori da remoto. 

“Molte aziende hanno abbracciato i nuovi modelli di hybrid e remote working, ma non hanno adottato tutte le soluzioni di sicurezza necessarie per proteggere la loro forza lavoro da remoto. Questa survey ha confermato che nelle aziende esiste un gap tra utenti, dispositivi e sicurezza degli accessi”, afferma Itai Greenberg, Vice President of Product Management di Check Point Software Technologies. “Per colmare questo divario, le organizzazioni dovrebbero passare a un Secure Access Service Edge (SASE). I modelli di sicurezza SASE forniscono un accesso rapido e semplice alle applicazioni aziendali, per qualsiasi utente e da qualsiasi dispositivo, e proteggono i dipendenti da remoto da tutte le minacce su Internet”.

Complessivamente nel 2021, i ricercatori hanno registrato un aumento di attacchi considerevole pari al 50% in più a settimana verso le reti aziendali. Poiché gli attacchi informatici diventano più sofisticati e sfruttano il remote working, le imprese hanno bisogno di soluzioni di sicurezza consolidate che rafforzino le loro difese e migliori le loro abilità contro gli attacchi. Check Point Harmony è una soluzione di sicurezza unificata per utenti, dispositivi e accessi.