Attenzione alle spese extra che possono rivelarsi molto più alte del previsto

Smart working: il decalogo per risparmiare e vivere meglio

Nel bene e nel male, gli effetti di un anno e mezzo di smart working sono evidenti – non solo sulle abitudini e sull’equilibrio psico fisico degli italiani, ma anche sulle loro tasche.

In occasione dell’arrivo della stagione estiva, Tiendeo.it, compagnia leader nei servizi drive-to-store per il settore retail ed esperti in cataloghi digitali, analizza le tendenze, per stilare un vademecum che ci aiuti a limitare i costi dello smart working, e sfruttare invece tutte le occasioni di risparmio. Alcuni esempi? Se eliminiamo i caffè al bar possiamo risparmiare circa 300 € all’anno, con le pause pranzo homemade possiamo risparmiare tra i 1650 € e i 2200 € all’anno e se sostituiamo la palestra (che fino a poco fa era chiusa) con esercizi e movimento all’aria aperta, possiamo risparmiare tra i 550 € e i 600 € all’anno.

Secondo lo studio di Tiendeo, ci troviamo davanti a lavoratori e consumatori che hanno stravolto le proprie abitudini, che comprano in modo più consapevole e che sono più propensi a valutare offerte e promo, provando nuove marche e nuovi retailer, svolgendo dettagliate ricerche prima di realizzare i propri acquisti.

Perché spendiamo di più

I costi dello smart working esistono. Se da una parte è vero che lavorando da casa non mancano le possibilità di risparmio e di miglioramento della qualità di vita, dall’altra bisogna fare attenzione alle spese a cui non avevamo pensato, ma che possono rivelarsi molto più alte di quello che ci potevamo immaginare. Non a caso alcune aziende hanno preso in considerazione la possibilità di integrare allo stipendio un extra per coprire proprio i costi extra dati dallo smart working.

  1. Aria condizionata e ventilatori: il gran caldo è arrivato, è tempo di correre ai ripari. Tra aria condizionata e ventilatori accesi tutto il giorno, non mancano gli effetti in bolletta a fine mese.
  2. Wifi: alcune persone hanno dovuto cambiare il tipo di contratto per far fronte alle necessità lavorative e alla connessione costante
  3. Telefono: proprio come nel caso di internet, anche l’uso del telefono personale è aumentato. Non tutti sono stati forniti di telefono aziendale quindi sono tutti costi extra che vengono sostenute con la linea telefonica personale.
  4. Postazione di lavoro: non tutti dispongono di uno studio o di una postazione comoda per lavorare 8 ore al giorno, 5 giorni alla settimana. Sedia ergonomica, scrivania, dispositivi elettronici, sono alcuni degli acquisti più frequenti dei lavoratori in smartworking.
  5. Acqua: in molti luoghi di lavoro è gratis. Un costo quotidiano in più per chi lavora da casa.

Decalogo per risparmiare in smart working

  1. Cucinare in casa. Ci permette di risparmiare e mangiare in modo più sano. Nel caso di una famiglia di quattro persone, il risparmio è ancora più forte. Secondo l’analisi di Tiendeo infatti, eliminando i pranzi fuori si possono risparmiare 3.900 € all’anno o 21.200 € in cinque anni. Resistere alla tentazione del delivery, o almeno far sì che non sia un’’abitudine quotidiana, ci aiuta a risparmiare non poco. Ricordiamoci inoltre che il tempo per preparare da mangiare è tempo che si dedica a prendersi cura di sé e di pausa dal computer e dal lavoro.
  2. Pianificare la spesa settimanale. Il fatto di non dover fare tutto di corsa, per forza il fine settimana, ci consente di organizzare la spesa in modo accurato e intelligente. Possiamo guardare le offerte e confrontare i prezzi, dividere gli acquisti a seconda delle promo presenti nei singoli supermercati
  3. Non buttare il cibo. Essere in casa per entrambi i pasti ci permette un maggiore controllo su quello che abbiamo nel frigorifero e che bisogna mangiare per non rischiare di doverlo buttare via. Si tratta di un’altra fonte di risparmio sottovalutata, visto che purtroppo si è soliti trovarsi nella situazione di dover buttare cibo
  4. Confrontare le tariffe di luce, gas, telefono. Non farsi prendere dalla pigriza ma valutare con attenzione un cambio di compagnia. È vero che può sembrare faticoso
  5. Mettere le lavatrici/asciugatrici durante le fasce di risparmio energetico. Lavorare da casa ci permette anche questo, di stendere alle nove del mattino durante la pausa caffè
  6. Andare a correre di mattina presto. Una valida alternativa alla palestra, e una sana abitudine. Non dovendo andare in ufficio, possiamo sfruttare il tempo del tragitto per fare una corsetta e una doccia prima di iniziare la giornata. In questo modo limiteremo i costi della palestra, risparmiando tra i 550 e i 600 € annuali.
  7. Niente pause caffè al bar. Come abbiamo visto, se eliminiamo il caffè fuori casa possiamo risparmiare una media di 350 € all’anno.
  8. Iniziare a lavorare presto. In questo modo la temperatura sarà più mite e si potranno sfruttare più ore di lavoro senza la necessità di accendere ventilatori e aria condizionata
  9. Usiamo la bici e andiamo a piedi. In questo anno e mezzo abbiamo imparato a muoverci in modo alternativo, recuperando abitudini cadute in disuso. Inquiniamo di meno, spendiamo di meno, non abbiamo problemi di parcheggio, e manteniamo in salute il nostro organismo
  10. Organizziamo coworking domestici. Ora che il rischio sanitario sembra sotto controllo, possiamo organizzare coworking domestici con amici e colleghi, così da ripartire i costi fissi e avere la possibilità di socializzare durante la giornata lavorativa. Non ha lo stesso costo accendere l’aria condizionata tre giorni alla settimana o sette! Un’ottima occasione per riprendere la costanza nelle relazioni sociali e per risparmiare.