Il Presidente di AssoRTD Francesco Andriani amareggiato dalla mancata conferma di un Ministero per la Transizione Digitale da parte del Governo Meloni.

AssoRTD

Francesco Andriani, Presidente di AssoRTD, associazione che rappresenta i Responsabili per la Transizione al Digitale d’Italia, esprime profondo rammarico nel constatare come non si sia data continuità al Ministero per la transizione digitale, mettendo in secondo piano, di fatto, uno dei settori cardine beneficiari del PNRR.

Secondo Franceso Andriani, l’assenza di un effettivo responsabile per l’innovazione all’interno del Consiglio dei Ministri potrebbe rappresentare un passo indietro rispetto a quanto fatto fino ad ora in termini di transizione digitale.

Già in estate AssoRTD aveva fatto notare come nei programmi dei vari partiti politici fosse stata posta poca attenzione sul tema della trasformazione ed innovazione digitale, menzionata in minima parte e affrontata in modo generico.

“Avevamo già denunciato scarsa attenzione da parte dei partiti sul tema della trasformazione digitale e, purtroppo, la nomina dei nuovi ministri ha visto lo scioglimento del dicastero presieduto da Vittorio Colao”, afferma Francesco Andriani, Presidente di AssoRTD. “Ora crediamo, che per un corretto prosieguo del lavoro iniziato con la passata legislatura, sia indispensabile individuare un sottosegretario alla Presidenza del Consiglio che abbiamo la delega alla digitalizzazione sperando di non dover assistere a passi indietro come quello di rivedere la stessa riassegnata ad un ministero come MISE o Funzione Pubblica. Tale scelta comporterebbe secondo noi di AssoRTD una mancanza di quel focus e di quella spinta propulsiva che la transizione digitale merita nel nostro paese”.

Il PNRR complessivamente vale 191,5 miliardi di euro e il 27% è destinato a questo settore: poco più di 7 miliardi, sei dei quali legati a progetti di digitalizzazione della Pubblica amministrazione

“In conclusione”, aggiunge Francesco Andriani, “non solo siamo sorpresi riguardo alla scomparsa del Dicastero ma, anzi, ci saremmo aspettati il Ministero della Sovranità Digitale visto che, come si dice, i dati della nostra pubblica amministrazione e dei cittadini sono l’oro del futuro”.