Predictive marketing, Lifetime Value, brand safety e gestione unificata di dati, creatività e media saranno la chiave per il successo e per non soccombere contro i big player del settore

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Secondo uno studio recentemente condotto da Forrester per conto di Sizmek, piattaforma buy-side indipendente, la maggior parte dei marketer (82%) crede che, nei prossimi due anni, il predictive marketing si dimostrerà fondamentale per riuscire a rimanere competitivi. L’applicazione dell’intelligenza artificiale e del machine learning per comprendere le abitudini e il comportamento degli utenti è la migliore soluzione a disposizione dei marketer per creare esperienze personalizzate e pubblicità più significative. Con lo sviluppo della tecnologia, gli inserzionisti saranno in grado di creare campagne in cui ogni minuscolo dettaglio sarà ottimizzato in base alla audience, garantendo un’esperienza in grado di ispirare il consumatore.

“Meno di un terzo dei responsabili marketing (30%) usa attualmente i propri dati per comprendere le necessità dei propri clienti. Questo non accade perché non riconoscono il valore del predictive marketing, bensì perché sono ostacolati da barriere come la mancanza di competenze digitali, comprensione e tempo”, ha commentato Enrico Quaroni, Managing Director Italy di Sizmek. “I prossimi anni saranno essenziali per i brand: quelli che useranno il predictive marketing per analizzare, organizzare e sfruttare la grande quantità di dati in loro possesso per creare relazioni significative con i consumatori prospereranno. Chi non sarà in grado di tenere il passo con l’evoluzione tecnologica, invece, faticherà a sopravvivere”.

Maggiore precisione nella misurazione del Lifetime Value

Da lungo tempo i dati si sono dimostrati essenziali per il successo delle campagne marketing ma nel futuro l’importanza della loro applicazione aumenterà di dieci volte, aiutando a stabilire ogni dettaglio di una campagna e consentendo ai marketer di avere una visione completa dei singoli consumatori. I marketer saranno in grado di attribuire un Lifetime Value (LTV) a ogni utente e prevedere accuratamente il suo valore potenziale per l’azienda. Sebbene il Lifetime Value sia ancora agli albori, nel 2018 diventerà la metrica marketing più precisa e accurata di sempre e un argomento cruciale nel settore.

Il consolidamento porterà chiarezza

Il 2017 ha segnato l’inizio di un periodo di consolidamento nel settore ad tech. L’ecosistema è estremamente sovraffollato: troppe soluzioni non necessarie si “vantano” di poter risolvere problemi chiave. Molti di questi provider non operano in modo trasparente e con processi chiari, mettendo a rischio la reputazione dell’intero settore. Il vantaggio del consolidamento è che le soluzioni inefficaci inizieranno a scomparire e solo i vendor con offerte rilevanti e su scala globale potranno sopravvivere. Il 2018 vedrà la semplificazione del caos ed entro la fine dell’anno il settore ad tech sarà un settore migliore, focalizzato sull’offerta di esperienze significative per gli utenti e pubblicità altamente personalizzate.

Il 2018 vedrà la soluzione alle preoccupazioni sulla brand safety

Il prossimo anno, l’intelligenza artificiale e il machine learning affronteranno una delle principali sfide del marketing digitale: la brand safety. Con la diffusione su internet di contenuti indesiderati – dalle fake news alla propaganda politica – proteggere la brand safety è diventata una priorità per brand e marketer.  In un mercato altamente competitivo, i provider si muoveranno velocemente per creare soluzioni che rispondano alle esigenze dei clienti. Tecniche come il targeting contestuale basato su analisi semantiche si stanno affermando per garantire nel 2018 una protezione completa della brand safety. Grazie all’intelligenza artificiale, al machine learning e all’elaborazione del linguaggio, questi tool sono in grado di comprendere la relazione tra parole, consentendo di determinare il vero significato di una pagina web e dei suoi contenuti.

La fine della gestione separata di dati, creatività e media

Dall’alba dell’era digitale, i marketer si sono chiesti su cosa sia meglio puntare: bisogna dare più importanza al dato o alla creatività? La media execution deve essere lasciata indietro? Fortunatamente, stanno nascendo le soluzioni per affrontare questo problema, unendo i tre elementi in un unico luogo e offrendo l’opportunità di ottimizzare le performance relative a creatività, dati e media planning. Di conseguenza, il prossimo anno vedrà un significativo miglioramento della qualità dell’advertising digitale: ora i marketer potranno creare esperienze personalizzate da consegnare alle persone giuste nel momento più opportuno attraverso il canale migliore. Grazie all’intelligenza artificiale, tutto questo potrà essere fatto ad una velocità e su una scala precedentemente impossibili.