Il 2016 ed il 2017 sono anni molto importanti per la digitalizzazione dei processi aziendali e della pubblica amministrazione, che farà risparmiare un enorme mole di denaro sia alle aziende che alle PA. Vediamo insieme quali sono i punti cruciali da tenere in considerazione per non perdere il treno della digitalizzazione. Si comincia con la fatturazione elettronica tra privati che partirà il 1 gennaio del 2017 passando per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione il 14 gennaio 2017, quando entrerà in vigore l’obbligatorietà definita dal Dpcm del 13 novembre 2014 sulle regole tecniche in materia di formazione, trasmissione, copia, duplicazione, riproduzione e validazione temporale dei documenti informatici nonché di formazione e conservazione dei documenti informatici delle pubbliche amministrazioni. Le normative attualmente in vigore hanno già rivoluzionato il modo di creare e formare documenti nelle pubbliche amministrazioni di qualunque grandezza, rendendo tutti documenti nativi informatici e quindi soggetti alla conservazione digitale a norma. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 13 Settembre 2016 del nuovo Cad nella sua versione 3.0 abbiamo avuto un ulteriore importante passo in avanti verso la digitalizzazione del “Sistema Paese”. Questo dopo che il Dlgs del 26 agosto 2016 n. 179 che tra le tante novità riferite ai rapporti tra cittadino e PA tramite strumenti digitali ha recepito anche il Regolamento UE detto eIDAS che ridefinisce il quadro normativo sulle firme elettroniche. Innovazione e lacune Il nuovo Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), arriva dopo che la fatturazione elettronica verso la pubblica amministrazione ha rappresentato una grandissima innovazione in termini di processi e un grandissimo vantaggio per tutti gli stakeholders interessati. Ma che ha ancora molte lacune come la gestione digitale di tutti i documenti collegati e collaterali alla fattura elettronica Pa. Per questo motivo il governo e tutta Europa spingono anche per la fatturazione elettronica tra privati che partirà ufficialmente il 1 gennaio 2017 in modo facoltativo e che prevede poi un piano di estensione obbligatoria nel tempo.
“Questo perché i vantaggi sono talmente evidenti ed importanti, che tutte le aziende private di qualunque dimensione e tutti i professionisti potranno beneficiare di un’innovazione di processo, tecnologica e che permetterà l’abbandono di processi analogici, vecchi e cartacei” ci spiega Nicola Savino, esperto nazionale di digitalizzazione di processi per la conservazione digitale e fatturazione elettronica spiega e Ceo della Seen Solution. “Il vantaggio ovviamente non è solo quello della dematerializzazione cartacea, ma soprattutto nell’avere un processo digitale, compliance con le norme e con gli asset aziendali e che offra risultati concreti in termini di risparmio di costi e snellimento di procedure“ continua Savino.
Digitalizzare dunque i processi e non i documenti, anzi digitalizzare i record e le informazioni.
Trend europeo
Del resto l’Europa spinge verso la digitalizzazione e verso il digitale sicuro, proprio grazie al regolamento eIDAS in vigore dal 1 luglio 2016 e che rivoluzionerà non poco la definizione e l’opponibilità a terzi del documento informatico anche sottoscritto con firma elettronica semplice. “In questo contesto ci troviamo di fronte a una rivoluzione che necessita però di una governance, una pianificazione, una strategia certa e sicura per garantire che la conservazione digitale a norma e la fatturazione elettronica siano di fatto un vantaggio e non un ostacolo o complicazione.
“Per questo motivo le pubbliche amministrazioni, le aziende private e tutti i settori dovranno sempre e soltanto considerare che la cosa più importante della digitalizzazione è sempre la dematerializzazione di un processo piuttosto che di un documento, questo perché la tecnologia è l’ultimo dei problemi ma i processi digitali sono il vero valore aggiunto” ci spiega ancora Nicola Savino. Non basta eliminare la carta “Come dico sempre, è più importante dematerializzare un processo che un documento e il documento non è più nell’ottica immaginaria di un Pdf o un oggetto o un file informatico, ma diventa un record, una informazione digitale, un dato digitale che deve essere gestito e conservato secondo le regole vigenti ma soprattutto deve essere formato nel migliore dei modi per garantire che ci sia appunto una digitalizzazione del processo di business e non una mera dematerializzazione cartacea che prende un documento su carta e lo fa diventare anche nella forma digitale. Non è la strada giusta, il record invece è l’informazione e dobbiamo tutti imparare a conservare le informazioni digitali, non i documenti” ci racconta l’esperto di digitalizzazione.
Questo approccio è possibile per qualunque settore per qualunque processo di business, anche nel settore contabile-fiscale dove già l’Agenzia delle Entrate con la famosa circolare 18/E del 24 Giugno del 2014, ci disse che per fattura elettronica non si intende soltanto il documento che viene emesso in formato digitale apponendo una firma digitale, ma anche un documento inteso come un tracciato record gestito da sistemi di controllo di gestione atti a garantire l’integrità l’immodificabilità, l’autenticità e la certezza di quelle informazioni contabili. Linee guida Conservare record e informazioni invece che documenti, significa avare le necessarie linee guida per realizzare un sistema di conservazione di record, indipendente dal tipo di tecnologia scelta e dalla normativa, quindi assolutamente interoperabile. Significa definire policy, procedure, strumenti e regole pratiche per conservare informazioni e significa avere in modo dettagliato, i ruoli e le responsabilità degli utenti e degli stakeholders che fanno parte del sistema di records e del processo; significa avere dei modelli organizzativi relazionati alle informazioni che devono essere conservate e non solo ai singoli documenti (come ad esempio un Pdf). Questo approccio ci permetterà di percepire ed assaporare i veri vantaggi della digitalizzazione dei processi partendo proprio dalla fatturazione elettronica PA :
- Risparmiare dai 7,5 e gli 11,5 euro a fattura, come da Studio dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione del Politecnico di Milano.
- Avere un approccio digitale per tutta la filiera di Fatturazione, processi annessi. Quindi avere in digitale l’intero ciclo Ordine-Pagamento dagli ordini fino, in cascata, al pagamento. E anche le conferme d’ordine, i documenti di trasporto, le bolle, ecc.
- Avere tutti i workflow e gli stati del processo direttamente in digitale, senza processi cartacei e quindi analogici.
- Avere più tempo per le attività che davvero contano, che fanno parte del core business.
- Avere dati e informazioni strutturate e quindi integrabili in qualunque sistema informativo.
- Avere leinformazioni a portata di mano, sempre e ovunque, per migliorare anche la competitività dell’impresa.
- Non perdere tempo nel registrare i documenti fiscali e contabili.
“Insomma, di vantaggi ne potremmo aggiungere tanti altri, ma quello che mi preme sottolineare è che la digitalizzazione dei processi di business è qualcosa che non si può non attuare, non si può fermare ma anzi al contrario, chi si ferma in questo senso è perduto per un semplice motivo : non sta guardando il contesto sociale e di business che gli sta intorno. E se accade questo, qualunque azienda è destinata a morire” conclude Nicola Savino.