Talentware illustra le 3 strategie con cui le aziende possono investire nel benessere e nella fidelizzazione dei lavoratori. Fuga dei talenti, ogni dimissione comporta costi di sostituzione e impatti negativi

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In un mercato del lavoro sempre più competitivo, attrarre e trattenere i talenti è una delle sfide principali per le aziende italiane. Secondo un’indagine di Confindustria, il tasso di turnover medio nelle aziende italiane è del 37,7%, con picchi del 53,1% nel settore dei servizi e valori più bassi nell’industria (27,9%).  Ogni dimissione non solo comporta costi di sostituzione e formazione, ma ha anche un impatto negativo sul morale e sulla produttività del team. Secondo uno studio della Society for Human Resource Management (SHRM), ogni volta che un’impresa sostituisce un dipendente, spende in media una somma equivalente a 6-9 mesi di stipendio dei lavoratori uscenti. Ad esempio, per un manager con uno stipendio annuale di 60.000 dollari, ciò si traduce in costi aggiuntivi compresi tra 30.000 e 40.000 dollari per attività di ricerca e formazione del nuovo personale.

 

Come evitare le dimessioni dei lavoratori?

“Grazie a una gestione efficace dei talenti, si incrementa la produttività aziendale, con un impatto diretto sulla redditività dell’impresa. Motivare i lavoratori con un piano di carriera su misura le coinvolge profondamente, aumentando il loro livello di commitment e migliorando così le loro performance.” – spiegano Giacomo Marchiori, Ismet Balihodzic e Andrea Raimondo, founder di Talentware, piattaforma basata sull’intelligenza artificiale che consente alle organizzazioni di identificare, sviluppare e sfruttare le competenze dei dipendenti.

Grazie a un algoritmo avanzato di analisi predittiva, Talentware supporta i team HR in ogni fase del ciclo di vita del talento: dalla selezione all’onboarding, dallo sviluppo professionale alla pianificazione della successione. Un approccio che può contribuire a ridurre il turnover e i relativi costi, migliorando al contempo la produttività e il morale dei dipendenti.

La piattaforma di skill-based talent management, prima nel suo genere in Italia, permette di passare da un modello basato sui ruoli a una skill-based organization, dove le competenze effettive delle persone sono al centro di ogni decisione strategica.

Grazie a un sistema AI avanzato, Talentware consente di associare i dipendenti ai ruoli più adatti in base al loro Compatibility Score, riducendo il turnover e ottimizzando la gestione delle risorse umane. Dell’argomento, i founder ne parlano anche nella loro recente pubblicazione sull’uso dell’AI nel Talent Management, dove spiegano che “Questo strumento permette alle aziende di fare scelte più mirate nella selezione e nel posizionamento dei talenti, minimizzando il rischio di obsolescenza delle competenze e anticipando le necessità di leadership” spiega Ismet Balihodzic, founder e CPO di Talentware

“Le aziende non possono più permettersi di perdere talenti chiave per mancanza di strategie mirate. L’analisi predittiva consente di intercettare i segnali di malcontento prima che si trasformino in dimissioni e di intervenire in modo proattivo” proseguono i tre co-founder.

 

Anticipare il turnover: l’Intelligenza Artificiale al servizio della retention aziendale

I founder di Talentware illustrano tre strategie  di Talent Management per ridurre il turnover

  • Individuare i segnali di rischio con l’AI. Prevenire il turnover prima che accada. L’analisi predittiva può aiutare le aziende a identificare in anticipo i segnali di malcontento o disimpegno nei dipendenti. Monitorando parametri chiave come le performance, i feedback ricevuti, la durata nel ruolo e le candidature a posizioni interne, nonchè la formazione che il dipendente non svolge, è possibile individuare chi potrebbe essere a rischio di lasciare l’azienda.

Queste informazioni – spiegano i referenti di Talentware –  consentono ai team HR di intervenire tempestivamente con azioni mirate, come proposte di sviluppo professionale o nuove opportunità interne, per trattenere i talenti chiave e garantire continuità operativa”.

  • Piani di crescita personalizzati. Dare valore alle competenze per aumentare la soddisfazione. Investire nello sviluppo delle persone è una delle leve più efficaci per migliorare l’engagement e ridurre il turnover. L’uso di dati e AI permette di identificare i gap di competenze, proponendo percorsi formativi su misura che rispondano sia alle esigenze aziendali che alle aspirazioni individuali.

Quando i dipendenti vedono reali opportunità di crescita e acquisiscono nuove competenze in linea con il mercato – proseguono –  la loro motivazione e fedeltà all’azienda aumentano, riducendo il rischio di abbandono e migliorando la produttività complessiva”.

  • Migliore matching tra competenze e ruoli. Una gestione più efficiente delle risorse interne. Collocare le persone nei ruoli più adatti alle loro capacità e ambizioni porta benefici sia ai dipendenti che all’azienda. Grazie a un approccio basato sulle competenze, è possibile ottimizzare l’assegnazione delle risorse, migliorando la produttività e il livello di soddisfazione lavorativa.

L’analisi delle skill e delle esperienze professionali aiuta a individuare le opportunità di crescita interna – precisano –  riducendo la necessità di nuove assunzioni e favorendo un utilizzo più strategico del capitale umano. Questo approccio non solo migliora la retention, ma rende anche l’organizzazione più agile e competitiva”.