Paolo Lossa, Country Sales Director di CyberArk Italy approfondisce le dinamiche e problematiche legate alla security d’identià

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La migrazione al cloud è ormai una realtà per molte aziende, ma la vera sfida resta quella di proteggere ciò che si trova nel cloud. L’esplosione delle identità, la difficoltà di configurare in modo corretto i permessi e la complessità degli ambienti multi-cloud creano un terreno particolarmente fertile per attacchi e violazioni dei dati. Troppo spesso, la sicurezza delle identità viene trascurata, e questo lascia le aziende vulnerabili. In un mondo in cui i dati sono il nuovo petrolio, proteggere il loro accesso è diventato un imperativo strategico. Parliamo dunque di Cloud security!

 

Come il cloud ha moltiplicato le identità con accesso privilegiato

Non si tratta solo di dipendenti, ma anche di applicazioni che comunicano tra loro tramite API, servizi automatizzati che gestiscono l’infrastruttura e workload che elaborano dati sensibili. Gestire questi accessi in modo sicuro è diventato un compito arduo, soprattutto in ambienti multi-cloud dove i paradigmi di identità variano in modo significativo tra i principali hyperscaler – AWS, Azure e GCP. Ogni piattaforma ha le sue terminologie, i suoi strumenti e best practice, cosa che contribuisce a creare un ecosistema frammentato e difficile da governare. La mancanza di visibilità centralizzata su tutte le identità e i loro permessi è un problema critico per molte aziende.

Questo continuo aumento di identità e accessi crea un terreno fertile per le violazioni. Password deboli, mancata (o parziale) adozione di un’autenticazione multi-fattore ed eccesso di permessi sono le principali cause di violazioni dei dati nel cloud. Chi riesce a compromettere un’identità privilegiata può accedere a infrastrutture critiche, rubare dati sensibili (come proprietà intellettuale, informazioni finanziarie, dati sanitari o segreti commerciali) o interrompere i servizi, causando significativi danni operativi e alla reputazione. Le conseguenze possono includere perdite finanziarie, sanzioni legali, danni al marchio e perdita di vantaggio competitivo. Inoltre, le violazioni dei dati possono avere un impatto negativo sulla fiducia dei clienti e sulla loro fedeltà.

 

Possibili soluzioni alla crescente minaccia

Una possibile soluzione a questa crescente minaccia è l’adozione di un modello Zero Standing Privileges (ZSP), che concede accessi just-in-time solo quando necessario. Questa strategia è efficace per ridurre la superficie di attacco e limitare i danni in caso di compromissione. Invece di concedere permessi permanenti, ZSP permette di elevare i privilegi solo per il tempo strettamente necessario a svolgere un’attività specifica, riducendo drasticamente il rischio di abusi. Questo significa che anche se un attaccante riesce a compromettere un’identità, il suo accesso sarà limitato nel tempo e nella portata, minimizzando i danni potenziali. Non si tratta solo di una tecnologia, ma di un approccio che richiede un cambiamento culturale all’interno dell’organizzazione.

La sicurezza delle identità nel cloud è fondamentale anche per la conformità a normative come GDPR, HIPAA, PCI DSS e altre, che impongono alle aziende di proteggere i dati sensibili dei clienti e di dimostrare di avere posto in essere controlli adeguati sugli accessi. La mancata compliance può comportare sanzioni pesanti, danni alla reputazione e perdita di fiducia da parte dei clienti. Dimostrare di aver implementato ZSP e altre best practice di sicurezza delle identità può aiutare le aziende a soddisfare i requisiti normativi e rafforzare la loro posizione competitiva.

 

La cloud security non è solo questione di infrastruttura, ma di identità

Adottare un approccio proattivo alla gestione degli accessi, implementando ZSP e altre best practice, è fondamentale per proteggere i dati, garantire continuità operativa nel cloud, rispettare le normative e mantenere la fiducia dei clienti. Il futuro della sicurezza cloud è legato alla capacità di controllare e proteggere le identità, trasformando la protezione da un ostacolo a un fattore abilitante per innovazione e crescita. Le aziende che investono adeguatamente nella sicurezza delle identità saranno così meglio posizionate per affrontare le sfide del futuro e sfruttare appieno il potenziale del cloud.

Di Paolo Lossa, Country Sales Director di CyberArk Italy