Troppe lacune nelle competenze tecnologiche di base: fondamentale integrare l’IA nelle skills di base dei team informatici

Una ricerca europea commissionata da Sharp, rivela che la mancanza di competenze tecnologiche di base, come ad esempio l’utilizzo di Microsoft 365, sta avendo un impatto negativo sulla produttività in quasi tre aziende su dieci. Un quarto degli imprenditori delle PMI poi, considera questa lacuna come una delle sfide più grandi che le loro aziende devono affrontare.

Estrapolando dai dati della ricerca europea provenienti da oltre 5.000 PMI, la situazione “Italia”, si scopre che nel nostro Paese il 39% dei datori di lavoro considera la scarsa conoscenza dei sistemi di sicurezza IT come una tra le maggiori problematiche che la loro azienda ha dovuto fronteggiare nell’ultimo anno. Inoltre, quando si tratta di sfruttare Microsoft 365, solo il 28% dei professionisti IT nelle PMI italiane conosce tutte le funzionalità offerte da questo software. Poiché alcune aziende dovranno aggiornare la versione di Microsoft 365 concessa in licenza nel 2024 per integrarla con l’intelligenza artificiale tramite Copilot, le lacune informatiche odierne non avranno solo un impatto sulla produttività attuale, ma anche sulla capacità di trarre vantaggio dalle funzionalità future.

Come i datori di lavoro vedono lo smart working?

Oltre i problemi tecnologici, la ricerca mostra anche una continua divisione nel modo in cui i datori di lavoro percepiscono la produttività dei loro collaboratori in smart working. Anche se molti non notano alcun cambiamento, oltre un quarto dei responsabili IT delle PMI ritiene che i collaboratori da remoto siano più produttivi, mentre poco più di un quinto sostiene il contrario.

Colin Blumenthal, Vicepresidente dei Servizi IT di Sharp Europe, commenta: “Indipendentemente dalle dimensioni dell’azienda, molte imprese si affidano in modo significativo a Microsoft 365 per diverse attività, dal lavoro su documenti e fogli di calcolo standard, fino alla pianificazione e gestione delle operazioni di comunicazione, di vendita e del marketing. Se le aziende non hanno la giusta formazione su come ottenere il massimo da questo software, stanno perdendo l’opportunità di essere ancora più produttive in futuro”.

“L’intelligenza artificiale viene sempre più integrata nei software che le PMI utilizzano attraverso Copilot e altri pacchetti – aggiunge Blumenthal – aumentando notevolmente le opportunità per migliorare la produttività e quindi la competitività, a discapito delle aziende con una preparazione inferiore. Dunque, se le imprese vogliono restare competitive, devono colmare il divario di competenze a cominciare dagli strumenti di base che i team utilizzano ogni giorno, sia a casa che in ufficio”.

La ricerca ha rilevato che non sono solo le competenze tecnologiche ad avere un impatto sul lavoro da remoto. In Italia il 42% dei datori di lavoro sostiene che l’inadeguatezza della connessione internet domestica incide sulla produttività, come dimostrano i consueti problemi di connettività che si rilevano durante l’uso di applicazioni per videoconferenze quali, ad esempio, Teams, Zoom, Skype.