
Lo ricordo come fosse ieri, una bellissima giornata d’estate appena iniziata il sole, il lago calmo. Aspettavamo il pullman che avrebbe portato tutti i partecipanti presso la location in cui si sarebbe svolto il team building, nessuno sapeva che attività si sarebbe svolta, su questo in azienda era stato mantenuto il segreto. Le uniche indicazioni che erano state date furono di tipo tecnico: “Abbigliamento a base di calzoncini e maglietta, costume e scarpe da ginnastica rigorosamente vecchie, asciugamano”. Però la location sul lago la diceva lunga: una giornata sole e spiaggia con i colleghi, magari un beach volley come team building chissà…
Arrivano tutti scaglionati, i soliti ritardi, ritardatari ma scendono dai propri mezzi tutti entusiasti. A bordo lago su una bellissima terrazza ombreggiata li attende un coffee break senza coffee… Perché? Qual è il motivo? E poi arriva Lui, grande e grosso. Chi sarà? La verità è presto svelata: “Oggi tutti insieme salirete sul Dragon Boat e remerete al ritmo per farlo avanzare in linea retta!” Risate intervallate a dei “Nooo” in stile urlo di Munch fanno da cornice di sfondo a quel che sarà perché ormai è tardi per tirarsi indietro: il mancato caffè serviva a rimanere con lo stomaco saldo ecco perché non c’era…
Ogni partecipante viene addobbato con un remo e un giubbino salvagente quindi ci si avvicina al mitico Dragon Boat, quello delle regate, quello che ha vinto tante sfide con quella testa di colore vivace, i denti aguzzi e la cresta al vento così folkloristico eppure tanto fiero: “Ognuno lo afferri… ok portatelo in acqua!”. La situazione si fa seria, si parla meno e non c’è più via di fuga: “I primi che salgono devono bilanciare in modo da avere stesso peso stessa altezza, attenzione che si capovolge, camminate piano uno alla volta, sedetevi, l’ultimo …” Ora siamo tutti nella stessa barca, da adesso chi si ferma è perduto: andare alla stessa velocità di remata non è semplice, se sbagli intruppi il remo del collega, inverti la rotta: basta che solo uno si distragga, che non segua il ritmo del tamburo incalzante che perdi il tempo e lo fai perdere a tutti. Volano i primi improperi perché la fatica si fa sentire, non hai mai usato le tue braccia così e senti dei muscoli che non sapevi nemmeno di avere, la fatica ti sta per spezzare ma devi resistere perché devi stare al passo degli altri e solo questo pensiero ti da la forza di raggiungere la boa.
Poi finalmente la quiete, si ritorna a riva stanchi e sudati dopo una lunga serie di esercizi che ti hanno fatto riflettere sul tuo modo di essere, su quello dei collaboratori, hai toccato con mano che vuol dire sotto stress avere a che fare con un collega magari quello che ti è stato anche sempre simpatico. Ci sono stati momenti in cui ti sei sentito sconfitto, che non potevi superare quel limite che pensavi di avere, invece gli altri ti hanno dato la forza di non mollare. Alla fine ce l’hai messa tutta e ti sei sentito veramente parte di una grande famiglia quella che continua a stare a galla sempre nonostante le avversità del lavoro quotidiano. Da domani sarà tutto diverso a lavoro.
Con un bagaglio di riflessioni tanto profonde quanto la fame da lupi, finalmente ci si mette a tavola un menù ricco di ogni bontà e un calice di vino sono i giusti ingredienti per dimenticare una giornata che vi farà tornare la voglia di ripetere.
Se anche tu come me desideri organizzare un’esperienza di team building sul lago, l’estate si avvicina, contattaci all’800.984765 oppure vai sul nostro sito www.madeinteam.it molti altri team building a contatto con la natura possono sorprendere i tuoi collaboratori!