A cura di Francesco Giaccio, presidente e amministratore delegato di Johnson Controls Italia Gli edifici di oggi sono complessi ecosistemi tecnologici e – in virtù delle numerose informazioni che possono offrire – rappresentano un elemento fondamentale per le aziende che vogliono perseguire i propri obiettivi di business. La notevole diffusione degli endpoint connessi all’interno degli […]

A cura di Francesco Giaccio, presidente e amministratore delegato di Johnson Controls Italia

Gli edifici di oggi sono complessi ecosistemi tecnologici e – in virtù delle numerose informazioni che possono offrire – rappresentano un elemento fondamentale per le aziende che vogliono perseguire i propri obiettivi di business. La notevole diffusione degli endpoint connessi all’interno degli edifici, per esempio, sta favorendo una crescita esponenziale delle tecnologie per strutture residenziali, commerciali e istituzionali. Quando parlo di “endpoint” faccio essenzialmente riferimento al flusso di dati proveniente da un dispositivo o sistema, di solito attraverso un portale internet (IP). I dispositivi di sicurezza, i sistemi HVAC e persino i controlli di illuminazione dispongono spesso di endpoint che possono essere considerati a tutti gli effetti gli elementi “intelligenti” di un edificio “smart”.

Oggigiorno, un edificio non è più “solo” un edificio, quanto piuttosto una rete intricata di informazioni. Sistemi di sicurezza, HVAC, gestione dell’energia e rivelazione incendi stanno incrementando costantemente la loro capacità di collegare dispositivi, ottimizzare i dati ed eseguire analisi avanzate, assicurando ai proprietari di ‘costruito’ un valore aggiunto, impensabile fino a pochi anni fa.

Questo nuovo valore è alla base dell’aumento delle aspettative di questi soggetti, che non sono più sorpresi dalla capacità di monitoraggio del consumo di energia, ma cercano – per esempio – di reperire attivamente queste e altre informazioni. E non vogliono semplicemente tenerne traccia, quanto piuttosto riceverle in un formato “user friendly” che possa essere visualizzato su tablet o smartphone. Nel frattempo, i costi legati all’aumento della connettività per rendere un edificio intelligente stanno notevolmente diminuendo.

L’efficienza e i risparmi energetici continuano a rappresentare una priorità per la maggior parte dei proprietari e amministratori di edifici. Le aziende, tuttavia, cominciano a rendersi conto di poter sfruttare i dati non solo per rendere persone, asset e risorse più efficienti, ma anche più produttivi. È un momento a dir poco entusiasmante per il nostro settore.

È quindi fondamentale essere in prima linea nel raccogliere questa sfida: connettendo sistemi, raccogliendo dati, ottimizzando i sensori, generando risparmi di efficienza operativa e creando un’esperienza ottimizzata per le persone che ogni giorno frequentano gli edifici. Lo scopo non è solo quello di ridurre i costi di costruzione, ma di influenzare realmente il lato valore dell’equazione, trasformando così gli edifici in elementi fondamentali nel raggiungimento degli obiettivi aziendali. Supportare il personale ospedaliero per una cura più efficace dei pazienti, unificare i sistemi aeroportuali per migliorare l’esperienza dei viaggiatori, rendere più produttive le università con i dati degli studenti in modo da ridurre i costi di iscrizione – queste sono solo alcune delle sfide da affrontare e vincere.

Grazie ai dati, oggi siamo in grado di creare “edifici viventi” che riuniscono sistemi disparati per consentire loro di sprigionare tutto il proprio potenziale. Progettiamo infrastrutture capaci di imparare, progredire ed evolvere. In questo modo, i luoghi in cui viviamo, lavoriamo e viaggiamo saranno in grado di adattarsi, migliorare e ottimizzarsi di continuo. Un edificio vivente, in continua trasformazione, non solo rende più smart i propri sistemi, ma anche l’intera società.