Tra i motivi della brusca frenata delle startup: l’incertezza economica, il crollo dei round di finanziamento e il calo del valore delle raccolte. C’è bisogno di fare informazione sul potenziale da investire nell’innovazione italiana

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Secondo l’Osservatorio Trimestrale sul Venture Capital in Italia, il 2023 rappresenta l’anno delle startup italiane senza capitali. Si stima di raggiungere entro la fine dell’anno un totale di 772 milioni euro investiti contro gli 1,6 miliardi dello scorso anno, il migliore di sempre.

Sebbene gli investimenti in startup registrino un crollo a livello generale, l’Italia registra una controtendenza rispetto ad altri stati europei: molti italiani per avviare la propria impresa tecnologica non scelgono più i paesi esteri ma stanno tornando in patria. Secondo Sifted, le somme dei finanziamenti nel 2023 sono sempre più consistenti nonostante il rallentamento delle raccolte. Ma non basta: la distanza tra le startup e la raccolta fondi rimane ancora ampia: il 65% degli investimenti avviene principalmente quando la startup sta muovendo i suoi primi passi.

Startup Geeks, motore d’innovazione che ad oggi ha aiutato 950 progetti

Lanciare un progetto non è semplice e se non si ha la giusta preparazione e visione finanziaria, si rischia di dover abbandonare l’impresa in pochissimo tempo. È da queste considerazioni che Startup Geeks contribuisce a trasformare idee innovative in progetti concreti, creando un ecosistema di innovazione che ad oggi ha aiutato 950 progetti, i quali hanno raccolto un totale di 8,4 milioni di investimenti, a crescere sul mercato.

“In Italia esiste un gap tra l’avvio di impresa e la prima raccolta di capitali. Sussiste purtroppo una carenza nella formazione, non solo degli aspiranti imprenditori ma anche dei potenziali investitori riguardo l’opportunità di investire in startup innovative, i passi da intraprendere e la conoscenza delle metodologie per valutare la bontà delle stesse. Allo stesso tempo sempre più italiani stanno tornando per avviare nel proprio Paese la loro idea di business, un segnale chiave per tutto l’ecosistema tecnologico e una conferma per gli investitori sul fatto che esistono ancora dei talenti a cui guardare”. spiegano i fondatori di Startup Geeks, Giulia D’Amato e Alessio Boceda.

Come formare la nuova generazione di imprenditori

Le imprese innovative in Italia prevedono per il 2024 di recuperare terreno e scardinare uno scenario che vede il Paese appiattito su numeri e tassi di crescita che lo collocano in fondo alle classifiche europee quando si tratta di investimenti, dinamicità dell’ecosistema e capacità di trattenere talenti. Dopo aver registrato una crescita di fatturato del +40% in un anno e aver chiuso un round di investimento da 945 mila euro in 7 giorni – il più grande mai effettuato in così poco tempo in Italia da una startup dell’ambito edutech – Startup Geeks sta lavorando attraverso le proprie divisioni per formare i nuovi imprenditori sulle metodologie per lanciare efficacemente il proprio progetto.

Una triplice missione

La mission di Startup Geeks è triplice.

  • Da un lato, supporta aspiranti imprenditori nello strutturare in 12 settimane il proprio progetto imprenditoriale grazie ad un incubatore online, lo “Startup Builder”.
  • Dall’altro, sostiene la crescita del business attraverso il percorso di pre-accelerazione “Startup Booster”, già 50 i progetti finora validati.
  • Senza dimenticare la formazione in ambito imprenditorialità e innovazione all’interno di grandi aziende, collaborando con realtà come Eni, NTT Data, Sisal ed Italdesign.

L’obiettivo di Startup Geeks, che è anche Società Benefit, è quello di creare consapevolezza intorno a temi legati all’imprenditoria, generando un impatto positivo per la collettività, dando strumenti concreti e aggregando sul tema dell’innovazione attraverso la pubblicazione di contenuti divulgativi sui propri canali social, collaborando con network studenteschi come Junior Enterprise Italy per diffondere cultura e formazione imprenditoriale all’interno delle università italiane e diffondendo le competenze imprenditoriali ad un pubblico più ampio con piattaforme di corsi online generaliste.

Educare agli investimenti per startup: lo scenario per il 2024

Negli ultimi anni, in Italia, sono nate migliaia di startup innovative, che spaziano tra i più svariati settori ma per crescere hanno bisogno di ingenti quantità di capitali. Investire in startup comporta inevitabilmente un certo rischio, richiede tempo ma il potenziale di guadagno è importante. Tuttavia manca ancora una cultura generalizzata degli investimenti in startup.

“Lo scenario imprenditoriale italiano è vivace ma gli investitori tendono ad essere più chiusi e avversi al rischio rispetto agli investitori stranieri, il che può rendere più difficile per le startup ottenere dei finanziamenti, soprattutto nelle fasi iniziali quando è presente un livello di incertezza più elevato. Quello che manca è una conoscenza diffusa delle opportunità di investimento in startup e delle metodologie per valutare i progetti migliori e procedere formalmente con l’investimento, aspetto su cui lavoreremo attivamente nel 2024” concludono i fondatori di Startup Geeks, Giulia D’Amato e Alessio Boceda.