La protezione dei dati e delle informazioni sensibili ha sempre svolto un ruolo fondamentale nelle strategie di cybersecurity di un’organizzazione. Tuttavia, il passaggio al business digitale e la rapida adozione dell’intelligenza artificiale generativa (GenAI) hanno reso la sicurezza dei dati assolutamente essenziale per permettere alle aziende di operare in modo affidabile ed efficiente. La natura dinamica delle iniziative digitali impone un approccio programmatico alla sicurezza. È un approccio che viene continuamente rivisto, revisionato e adattato per mantenere un equilibrio ottimale tra protezione e usabilità. In una parola: per essere resiliente.
E appunto nell’ottica di una continua revisione, una recente ricerca condotta da IDC ha evidenziato un aumento dei budget aziendali per la cybersecurity nel 2024 innescato proprio dall’ascesa dell’IA generativa. Questa tendenza sottolinea la duplice pressione che le organizzazioni devono oggi affrontare:
- proteggere l’uso e lo sviluppo di applicazioni GenAI
- e sfruttare la tecnologia GenAI integrata in sempre più soluzioni di cybersecurity.
GenAI nella cybersecurity per una migliore qualità
Molti fornitori di cybersicurezza in tutto il mondo hanno iniziato ad applicare l’IA generativa e altre funzionalità di IA nei loro prodotti e servizi di sicurezza per migliorare ulteriormente le loro capacità.
Secondo IDC, l’impatto della GenAI sui budget per la sicurezza informatica è correlato alle dimensioni dell’azienda, con una punta fino al 30% delle organizzazioni con oltre 5.000 dipendenti che cita la cybersecurity proprio come l’area principale di crescita del budget a causa della GenAI.
In Europa, la spesa per la sicurezza informatica dovrebbe aumentare del 12,3% nel 2024. Si prevede che la spesa nella regione manterrà una crescita a due cifre anche nei prossimi anni, raggiungendo gli 84 miliardi di dollari entro il 2027.