Contenere i costi è una priorità per ogni azienda, indipendentemente dalle dimensioni, ed è costante la ricerca di come poter migliorare la marginalità, spesso tagliando costi ritenuti non necessari. Ora, essere in grado di definire “non necessario” può essere anche molto complicato, e diventa quasi imprediscindibile, come metodo di valutazione, il ricorso a quello che “dicono i dati”.
L’integrazione dei dati genera molteplici benefici per le aziende, ma cosa c’è di più importante che aiutare a fornire dati precisi, completi, affidabili e pronti per essere analizzati? Se si possono identificare le tendenze e le aree dove fare efficientamento, in modo analitico, si possono prendere decisioni migliori.
Oggi, la piattaforma di integrazione dei dati as a service (iPaaS) è lo strumento che aiuta ad abilitare questo processo decisionale, proprio perché è in grado di connettere ed orchestrare applicazioni, dati e processi attraverso tutto l’ecosistema digitale (e non solo) dell’azienda, così da alimentare i sistemi di business intelligence e analytics.
Secondo uno studio sul total economic impact commissionato da Boomi e condotto da Forrester Research è emerso che, grazie alla piattaforma di integrazione dei dati, i clienti hanno realizzato risparmi su software legacy, infrastruttura, produttività IT e nuove entrate generate dal processo decisionale data-driven, cosa forse più importante.
La ricerca di Forrester ha rilevato che i benefici dell’integrazione dei dati si sommano a un ritorno sull’investimento di quasi il 300% per i clienti Boomi. Ecco come funziona.
Risparmi sul software legacy
Non è un segreto che il software legacy sia costoso. Storicamente questi sistemi hanno soddisfatto esigenze operative cruciali per le imprese. Ma il mondo è cambiato. Il software legacy ha difficoltà a tenere il passo con il ritmo del business di oggi (e con la modernizzazione applicativa) e spesso porta alla costituzione di silos di dati. Le programmazioni personalizzate per connettere i sistemi sono costose, richiedono tempo e mettono a dura prova le risorse IT. Le aziende devono spesso ricorrere a complicate soluzioni per potersi integrare con i prodotti legacy, con conseguenti costi e perdite di tempo. In poche parole: i prodotti legacy sono efficaci, fino a quando diventano obsoleti.
Per fare un esempio pratico, in ambito mercato Education, l’Università UNIMINUTO ha utilizzato l a soluzione di integrazione dei dati iPaaS di Boomi per liberarsi da un costoso e antiquato enterprise service bus (ESB) ed eliminare i silos di dati di 68 campus interconnessi in Colombia , che servono più di 100.000 studenti. Sostituendo il software legacy con 47 sistemi di integrazione Boomi su 12 applicazioni cloud e on-premises, UNIMINUTO ha ridotto i costi di integrazione del 66%.
La riduzione del costo totale di utilizzo non è l’unico fattore che ha contribuito al risparmio sui sistemi legacy. UNIMINUTO ha anche raddoppiato il rendimento delle operazioni di gestione dei dati universitari, risparmiando costi incalcolabili in termini di manodopera per l’aggregazione e l’elaborazione dei dati. I tempi di elaborazione delle transazioni sono stati del 50% più veloci con l’integrazione dei dati. Il risultato è stato un maggiore risparmio economico grazie ad una maggiore flessibilità aziendale, il tutto abbandonando un software legacy inefficace.
UNIMINUTO è solo un esempio di come iPaaS stia affiancando o soppiantando i sistemi di integrazione legacy. Man mano che i vantaggi dell’integrazione dei dati diventano più tangibili per le organizzazioni, i sistemi legacy poco flessibili iniziano a generare costi che riducono il loro ROI – o lo annullano. Lo sviluppo in un ambiente iPaaS flessibile consente di risparmiare sui costi e di ottenere un’efficienza ancora maggiore grazie all’integrazione dei dati.
Risparmi sull’infrastruttura
Un’infrastruttura digitale affidabile è fondamentale per sfruttare i vantaggi dell’integrazione dei dati. Le aziende hanno bisogno di raccogliere e archiviare i dati e di avere i mezzi per aggregarli e analizzarli. Tutto deve funzionare al meglio per fornire informazioni dettagliate e strutturate. Questo è possibile solo con una solida infrastruttura digitale.
Kelly-Moore Paints offre un ottimo esempio di come un iPaaS possa generare il massimo risparmio sui costi grazie a una strategia infrastrutturale più intelligente e connessa. L’azienda ha cercato di integrare circa 40 processi aziendali con le applicazioni più importanti e di sostituire 15 software legacy con alternative più efficienti, best-of-breed. Utilizzando la piattaforma di integrazione dati, Kelly-Moore ha ottimizzato l’aggregazione dei dati e collegato i processi digitali in un’infrastruttura omogenea. Boomi ha semplificato l’integrazione con applicazioni di terze parti per la logistica, la supply chain e il pagamento dei clienti, estendendo e automatizzando i processi aziendali.
Il risultato è stato un enorme risparmio sui costi per Kelly-Moore Paints. L’azienda ha registrato un aumento delle prestazioni grazie a un reparto IT più efficiente e ha persino ampliato la gamma di progetti interni di integrazione ad alto valore.
Un’infrastruttura più sofisticata, attraverso l’integrazione dei dati, facilita il lavoro. Grazie a flussi di lavoro ottimizzati e a una condivisione dei dati più articolata, le aziende possono lavorare meglio e più velocemente, a costi più contenuti.
Risparmi sulla produttività IT
L’IT è un importante centro di costo per le aziende, pertanto la valorizzazione dei talenti IT è fondamentale. L’obiettivo principale è sempre quello di migliorare la produttività del reparto.
La produttività IT implica la possibilità di ridurre il carico di lavoro del personale senza incorrere in costi aggiuntivi. Per molte aziende ciò inizia con l’eliminazione e la riorganizzazione di processi macchinosi e flussi di lavoro datati. Pochi esempi illustrano meglio l’esperienza di ENGIE con l’integrazione dati.
ENGIE, una multinazionale francese che opera nei settori della produzione e distribuzione di gas naturale, energie rinnovabili e servizi e uno dei tre maggiori gruppi energetici del mondo, ha utilizzato la piattaforma di integrazione dati Boomi per ripensare completamente i propri sistemi e processi. L’obiettivo dell’azienda era quello di migliorare la velocità e l’efficienza dei propri progetti di integrazione e di potenziare la visibilità dei dati in tutta l’organizzazione senza aumentare drasticamente il carico di lavoro dell’IT. L’iPaaS ha ridotto i costi del 90%. Come? Alleggerendo il lavoro del personale IT, eliminando le integrazioni point-to-point e espandendo la disponibilità dei dati in tutta l’azienda.
Invece di dedicare le risorse IT alla correzione e alla elusione di antiquate programmazioni point-to-point, ENGIE è stata in grado di integrare più di 250 processi in un ambiente iPaaS, che oggi gestisce 75.000 transazioni di dati e oltre 2 milioni di documenti al giorno. Lo sforzo manuale? Minimo. Il risparmio sui costi? Enorme.
La flessibilità, l’agilità e il grado di automazione di un iPaaS riducono la richiesta di supervisione da parte dell’IT, migliorando la produttività del personale informatico e permettendo al team di dedicarsi a progetti più significativi. Tutto questo si ripercuote sui profitti di ENGIE e di altre organizzazioni che sfruttano iPaaS per rendere più leggero il carico dei team IT interni.
Nuove opportunità di guadagno
I vantaggi dell’integrazione dei dati non vengono meno quando si tratta di nuove opportunità di profitto. Le informazioni utilizzabili sono la chiave per guidare le vendite, aumentare i ricavi ed esplorare nuove opportunità di guadagno. Se da un lato l’adozione di un iPaaS aiuta a creare opportunità di crescita a livello di fatturato, dall’altro è opportuno sottolineare come l’integrazione dei dati di qualità abbia anche un impatto sulla crescita a livello di ricavi.
Si consideri Sprinklr, fornitore di software per la gestione dei social media. Valutata 1,8 miliardi di dollari, Sprinklr è tra le prime aziende di cloud privato al mondo. Si affida alle soluzioni low-code di Boomi per rendere i dati più visibili e disponibili e per favorire così la sua crescita.
Utilizzando la piattaforma di integrazione dati, l’azienda ha collegato NetSuite e Salesforce per ottenere l’automazione order-to-cash e ha raddoppiato la velocità di sviluppo delle integrazioni. Sprinklr ha inoltre collegato più di 25 dispositivi per i social media in modo da semplificare la gestione delle campagne dei clienti con il minimo sforzo da parte dei dipendenti. Questi ultimi possono invece concentrarsi su attività di maggior valore a sostegno della crescita aziendale. L’intero ecosistema ora sostiene un metodo orientato ai risultati, che alimenta le soluzioni focalizzate sulle vendite.
I vantaggi economici dell’integrazione dei dati
L’integrazione dati risolve i problemi di lunga data legati alla condivisione dei dati e rende le informazioni più importanti maggiormente accessibili agli utenti aziendali alla ricerca degli strumenti di analisi necessari. I risparmi sui costi, inoltre, sono evidenti.
di Fabio Invernizzi, Sales Director EMEA South di Boomi