Pubblicati i risultati della 17a edizione dell’indagine sui CIO delle principali aziende italiane. La 17a edizione della CIO Survey mette in luce le priorità che i CIO devono indirizzare in uno scenario caratterizzato da forti discontinuità sia sulle strategie aziendali che sulle tecnologie digitali disponibili

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Presso il Centro Congressi a Milano, sono stati presentati i risultati della 17a edizione della CIO Survey, l’indagine realizzata da NetConsulting cube su circa 100 responsabili ICT attivi nelle principali aziende italiane. L’indagine è stata supportata da varie aziende che hanno contributo, insieme al team di ricerca di NetConsulting cube e ad un Advisory Board di CIO, alla definizione delle principali tematiche da indagare.

“Il principale obiettivo della CIO Survey 2023, è stato quello di comprendere se e come i CIO delle grandi aziende italiane stiano effettivamente supportando la trasformazione digitale delle aziende in cui operano e in che misura e con quali risultati stiano utilizzando a questo scopo le tecnologie digitali di ultima generazione, a partire dall’intelligenza artificiale generativa. Questa doppia sfida è alla base del titolo della CIO Survey 2023, Il CIO di fronte alle grandi trasformazioni business e tecnologiche: il tempo delle scelte” spiega Giancarlo Capitani, Presidente di NetConsulting cube “I risultati dell’indagine mostrano con chiarezza come il ruolo del CIO sia sempre più centrale e come il CIO sia chiamato a fare scelte sempre più cruciali nell’ abilitare l’azienda in cui opera a reagire nel breve a situazioni avverse e a riposizionarsi nel medio e lungo periodo in uno scenario economico e di mercato in profonda trasformazione, attraverso una combinazione virtuosa tra tecnologie, talenti e competenze, e con il supporto di partner tecnologici che portino valore”.

Gli interrogativi dell’indagine

La survey è stata effettuata attraverso interviste dirette basate su un questionario molto articolato con l’obiettivo di rispondere a questi interrogativi:

  • Quali sono le principali strategie di business messe in campo dalle aziende? Qual è stato il contributo che gli strumenti IT e digitali alla loro concretizzazione?
  • Quali sono state le principali aree tecnologiche di investimento?
  • Quanto PNRR e tematiche ESG guidano le attività progettuali delle aziende?
  • Qual è ad oggi il ruolo della funzione IT? Come evolvono talenti e competenze?
  • Quali sono le relazioni tra aziende e partner tecnologici?
  • Come evolve il ruolo dei CIO?

All’indagine hanno partecipato i CIO delle più grandi aziende attive in Italia, appartenenti ai principali settori, ovvero Industria (37,5%), Banche e Assicurazioni (16,7%), Energy & Utilities (15,6%), Servizi (13,5%), GDO e Retail (9,4%) e Telecomunicazioni e Media (7,3%).

I PRINCIPALI RISULTATI

Il cambiamento strutturale delle aziende è sempre più supportato dalla digitalizzazione

Il clima di incertezza e di scarsa prevedibilità che caratterizza il contesto economico e di mercato nel quale i CIO operano, non sembra avere avuto un effetto frenante significativo sul loro percorso di trasformazione digitale all’interno delle aziende. Di certo però ha subito una forte mutazione durante l’emergenza Covid, cambiando il suo profilo nelle fasi successive.

Dalle interviste si evince come dalla accelerazione digitale estensiva, ovvero dai massicci acquisti di PC, Cloud e servizi che ha caratterizzato la fase emergenziale si stia passando ad un profilo di digitalizzazione più strategica e intensiva, configurata come piattaforma integrata a supporto della trasformazione digitale dell’azienda e dei suoi processi fondamentali.

Cresce di importanza il ruolo del CIO nel suo contributo al raggiungimento degli obiettivi aziendali

I risultati della survey confermano come in questo scenario il CIO rappresenti oggi una figura di primo piano che contribuisce in misura significativa all’evoluzione dell’azienda, sia business che tecnologica. Tale ruolo è previsto consolidarsi ulteriormente nel breve periodo. Cresce in particolare la quota di imprese (61,5%) in cui il CIO partecipa in modo permanente a comitati operativi/ executive management team e che, in ogni caso, contribuisce concretamente all’evoluzione del business aziendale.

In linea con il loro ruolo strategico, i CIO del panel – tra il 2022 e il 2023 – hanno dato un contributo di particolare rilievo alle principali priorità business, ovvero:

  • incremento dell’efficienza operativa (77,1%) grazie alla digitalizzazione dei processi e alla loro semplificazione così come all’implementazione di specifiche soluzioni IT e digitali;
  • aumento della capacità di risposta ai cambiamenti business (76%), abilitato da una serie di tecnologie che supportano le aziende nel gestire eventi non pianificati e nell’anticipare scenari business;
  • velocizzazione del time to market (39,6%)
  • potenziamento della customer experience (38,5%), grazie all’implementazione di soluzioni che consentono di ottimizzare le relazioni con i clienti e di recepire la crescente digitalizzazione dei profili di acquisto.

A questa luce, non sorprende che i CIO prevedano che, nel breve periodo, il loro supporto venga sempre più richiesto in relazione alla definizione di strategie aziendali finalizzate alla introduzione di innovazioni basate sia nei processi che nei modelli di business. La centralità del CIO nella evoluzione innovativa dell’azienda è il risultato dell’impegno profuso nel tempo dai responsabili dei sistemi informativi nell’instaurare relazioni efficaci con i colleghi attivi nelle LoB.

Queste le leve più frequentemente adottate: il supporto ai colleghi business nella conoscenza delle tecnologie e delle loro aree di applicazione (54,2%); la dimostrazione del valore delle tecnologie a supporto del business, in relazione ai benefici (53,1%) e ai risultati conseguibili nel breve periodo (38,5%); promozione delle scelte dei business manager (51%). Il focus sugli aspetti tecnologici si mantiene importante ma appare, in una certa misura, scontato perché connaturato nei task dei CIO: attenzione alla qualità di dati e informazioni (25%); capacità di risolvere problematiche complesse con la tecnologia (25%); capacità di prevedere i trend tecnologici futuri (24%); incremento della propensione ad innovare (14,6%). Infine, è piuttosto forte l’attenzione alle risorse umane, in relazione soprattutto alla loro motivazione (33,3%).

Le risposte relative al tipo di obiettivi aziendali a cui il CIO ha fornito un contributo significativo mostrano chiaramente come si stia delineando una dicotomia

  • tra CIO a cui le aziende continuano a richiedere azioni e investimenti orientati a obiettivi di efficienza e di cost saving
  • e CIO a cui è richiesto un supporto a cambiamenti strutturali dell’azienda in uno scenario di discontinuità.

Il gap e lo shortage di competenze sono i maggiori ostacoli per il CIO innovatore

Ostacoli di varia natura e di diverso peso emergono ugualmente dalle risposte dei CIO: le riscontrano soprattutto nei confronti dei progetti digitali e degli interventi innovativi che intendono sviluppare. Nella fase attuale un ostacolo importante è rappresentato dall’inflazione che da un lato erode silenziosamente i budget IT disponibili e richiede un loro riallineamento rispetto agli obiettivi pianificati.

Su un piano meno congiunturale gli ostacoli dichiarati come rilevanti sono 3:

  • la cultura aziendale spesso poco orientata all’innovazione digitale, soprattutto presso i primi livelli manageriali,
  • le competenze dello stesso CIO e della sua struttura che non risultano sempre aggiornate rispetto alla veloce evoluzione delle tecnologie digitali
  • e, soprattutto, la scarsa reperibilità di nuove competenze sul mercato del lavoro.

Il livello di maturità digitale dell’azienda e le prospettive del proprio ruolo secondo i CIO

La maturità digitale raggiunta dall’azienda in cui operano viene giudicato dai CIO sufficiente ma non pienamente soddisfacente con un punteggio di 6,73 in una scala da 1 a 10. Più positiva e ottimistica risulta la previsione di crescita del livello di maturità digitale che in soli 3 anni dovrebbe raggiungere 8,2 punti sempre sulla stessa scala.

Da questa valutazione traspare come i CIO considerino la fase attuale un momento di transizione da un modello tradizionale di sviluppo, a modelli innovativi non ancora chiaramente assestati ma sui quali le tecnologie di ultima generazione, in primis l’intelligenza artificiale generativa, promettono molto. La sfida del CIO è quella di saper tradurre questo potenziale in innovazione reale dei prodotti, dei servizi e dei processi dell’azienda in cui opera.

Nel prossimo futuro, la sfida per il CIO è riuscire a mantenere la sua essenzialità continuando a lavorare sulla collaborazione con il business e sulla conoscenza dei principali processi aziendali, sulle competenze tecnologiche – con particolare enfasi sulle tematiche più innovative ed emergenti, e sulla gestione di risorse e talenti, contrastando lo skill shortage.

In conclusione, alla luce di tutto ciò, è fondamentale che le aziende siano caratterizzate da una cultura orientata alla trasformazione e da business manager propensi ad innovare, che mettano a disposizione budget adeguati e strutture organizzative per favorire l’evoluzione tecnologica.