Un’indagine approfondita, che ha coinvolto 1.533 professionisti delle Risorse Umane in tutta Europa, ha esplorato il valore dello Smart Working

remote work

Smart Working: a che punto siamo? Per rispondere a questa domanda è stata indotta una ricerca su scala europea. Su 1533 professionisti interpellati in Europa, il 92,8% degli intervistati ritiene che lavorare a distanza sia un’esperienza positiva, indicando una marcata tendenza verso questa contemporanea modalità lavorativa, con il 75,8% che apprezza particolarmente la possibilità di organizzare il lavoro con flessibilità del luogo e del tempo. Più specificatamente, il 61,4% di questi professionisti ha già integrato il lavoro a distanza nelle proprie strategie come elemento fondamentale per migliorare la gestione del lavoro.

L’indagine, portata avanti da Digital Coach

L’accademia di marketing digitale di livello internazionale Digital Coach, fornisce un quadro dettagliato dello stato attuale del lavoro a distanza in Europa.

I pilastri del lavoro a distanza

Nato come risposta d’emergenza a una crisi sanitaria globale, il lavoro a distanza si è evoluto da soluzione temporanea a elemento stabile e strategico nel mondo degli affari, sottolineando il suo ruolo nel potenziare la flessibilità e l’autogestione dei dipendenti. Tra i principali vantaggi si segnalano il miglioramento dell’equilibrio tra vita lavorativa e privata e la capacità dei dipendenti di gestire autonomamente il proprio lavoro.

Vantaggi e svantaggi dello Smart Working

Il lavoro a distanza sembra avere un impatto positivo sul benessere dei dipendenti (69,3%) e sulle relazioni tra colleghi. Tuttavia, questa modalità di lavoro comporta anche sfide, come l’aumento della sedentarietà, l’iperconnessione, con rischio di sovraccarico lavorativo, e la frammentazione della comunicazione. Dal punto di vista aziendale, il lavoro a distanza offre diversi vantaggi. I professionisti delle Risorse Umane individuano nuove opportunità per la gestione del lavoro, la possibilità di ridefinire gli spazi lavorativi, con un potenziale di riduzione dei costi sia per le aziende che per i lavoratori.

Tuttavia, durante la transizione verso modelli di Smart Working, il 41,8% dei professionisti del settore ritiene che migliorare l’infrastruttura IT, aggiornare i server e fornire software e i necessari dispositivi portatili siano le prime azioni da intraprendere. Sono emerse preoccupazioni anche per la ridotta supervisione dei dipendenti e la diminuzione delle richieste di ferie e di orario di lavoro. Per quanto riguarda il mantenimento della produttività e della qualità del lavoro, un approccio ibrido flessibile (75,8%) è considerato il più efficace. Solo il 9,8% ritiene che il lavoro a distanza a tempo pieno sia la soluzione ottimale, poiché l’aspetto sociale gioca ancora un ruolo importante nella vita di tutti i giorni. Nonostante ciò, un numero significativo di rispondenti ha osservato che il passaggio al lavoro a distanza ha portato a un rafforzamento del lavoro di squadra e a un miglioramento della comunicazione, probabilmente perché le persone si sentono più sicure e fiduciose nei propri ambienti familiari.

Il futuro del lavoro a distanza nella cultura aziendale

I risultati dell’indagine evidenziano il ruolo del lavoro a distanza come elemento più permanente nel panorama lavorativo moderno, dove le aziende devono affrontare sfide e opportunità che questo presenta. Dando priorità al benessere dei dipendenti, investendo in tecnologia e adottando modelli ibridi flessibili, le aziende possono sfruttare le potenzialità del lavoro a distanza per creare una forza lavoro più resiliente e produttiva.