Adottare una strategia multicloud vuol dire garantirsi l’agilità del business o l’accesso alle tecnologie più avanzate e avere più controllo sui costi.

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I vantaggi del cloud sono ormai riconosciuti da tutti, ma quella che uno studio condotto dalla società di ricerca 451 Research – che fa parte di S&P (Standard&Poor) Global Market Intelligence – per conto di Oracle Cloud Infrastructure racconta, è una nuova realtà: il multicloud. Con un campione di 1.500 persone intervistate che operano presso grandi aziende (superiori a 1000 dipendenti negli USA, a 500 nelle altre aree geografiche), lo studio ha indagato l’utilizzo del cloud rilevando che quasi ogni percorso di adozione cloud sta ora diventando una strategia “multicloud”.

Più flessibilità e scalabilità con la strategia multicloud

Negli ultimi anni, il cloud è diventato quasi sinonimo di IT in quanto le aziende cercano maggiore controllo e flessibilità nella tecnologia che utilizzano per gestire le proprie attività. Sebbene queste tendenze siano già in atto da tempo, oltre il 90% degli intervistati concorda sul fatto che anche la pandemia abbia aumentato l’interesse e spinto a investire di più nelle tecnologie cloud. Quando le aziende si sono trovate ad affrontare nuove sfide – come l’aumento dell’attività in remote/smart working e la collaborazione con nuovi partner commerciali e fornitori – hanno adottato una strategia multicloud per ottenere la flessibilità e la scalabilità necessarie per gestire la nuova realtà.

L’approccio ‘one stop shop’ non vale più, quando si parla di cloud. Al contrario, il multicloud è ormai una realtà negli ambienti tecnologici di fascia enterprise, perchè le grandi aziende cercano il mix corretto di soluzioni e funzionalità necessarie per operare in modo efficiente”, ha affermato Melanie Posey, research director, Cloud & Managed Services Transformation di 451 Research. “Il multicloud è quindi destinato a rimanere e le imprese scelgono questo modello per i vantaggi che offre per far fronte a una serie di necessità aziendali e operative diverse, come garantirsi l’agilità del business o l’accesso alle tecnologie più avanzate “.

I principali risultati dello studio

Quasi tutti i “cloud journey” sono multicloud

  • Il 98% delle grandi aziende utilizza già o pianifica di utilizzare almeno due fornitori di infrastrutture cloud (IaaS), e il 31% ne utilizza 4 o anche di più.
  • Il 96% utilizza già o pianifica di utilizzare almeno due fornitori di applicazioni cloud (SaaS, Software-as-a-Service) e il 45% dichiara di utilizzare applicazioni cloud di cinque o più fornitori.
  • Questa strategia multicloud permette ai dipartimenti IT di soddisfare le esigenze tecnologiche specifiche di diversi comparti aziendali.

Sovranità dei dati e ottimizzazione dei costi sono alla base dell’adozione di una strategia multicloud

  • I due principali fattori trainanti per le strategie multicloud delle aziende sono la sovranità dei dati (41%) e l’ottimizzazione dei costi (40%).
  • Altri elementi chiave sono: business agility e innovazione (30%), richiesta di servizi cloud e applicazioni avanzate (25%) ma anche preoccupazioni legate al rischio di “lock-in” con un singolo fornitore cloud (25%).

La strategia multicloud fornisce alle aziende maggior controllo su dove e come vengono archiviati e utilizzati i loro dati, con al contempo la possibilità di controllare i costi delle attività cloud, perchè possono scegliere i servizi da utilizzare con i diversi fornitori.

Le grandi aziende pianificano proattivamente strategie multicloud per il futuro

  • La ridondanza dei dati (54%) è l’ambito di utilizzo che crescerà maggiormente, seguito dalla mobilità dei dati (49%) e dall’ottimizzazione dei costi nei cloud pubblici (42%).
  • I dipartimenti IT prevedono inoltre di utilizzare strategie multicloud per ridurre i rischi per l’ambiente IT (40%) e per l’espansione a livello geografico o la fornitura di servizi su scala modiale (38%).
  • I dipartimenti IT che pianificano strategie multicloud dimostrano di considerare il multicloud come un modo per prepararsi in anticipo sulle esigenze tecnologiche future, anziché come tattica per reagire alle crisi.