I dispositivi mobili (64%) e i Social Media (41%), insieme al cloud computing (48%), hanno cambiato le aspettative dei clienti verso gli operatori dei Servizi Finanziari

Uno studio focalizzato sull’impatto che la tecnologia sta avendo su un settore rilevante quale quello dell’Industria dei Servizi Finanziari è stato recentemente presentato da EMC Corporation e commissionato a Vanson Bourne.

La survey ha un panel composto da oltre 40 opinion leader, accademici ed esperti del business, circa 700 manager appartenenti ad aziende del settore, incluse le compagnie assicurative, in ben 18 Nazioni tra le quali Francia, Italia e Germania.

Per il 64% degli intervistati, i dispositivi mobili hanno cambiato radicalmente il modo in cui oggi gli istituti finanziari fanno business, in parallelo con i Social Media (per il 41%), altro elemento rilevante che sta facendo evolvere lo scenario di riferimento.

In questo nuovo contesto, il panel ha indicato una serie di aspetti, sempre più irrinunciabili per i clienti dell’Industria dei Servizi Finanziari. Per il 58% del campione, infatti, i clienti esigono un accesso ai servizi e una connettività in modalità 24/7. Un altro 58% di intervistati, sono concordi nel ritenere la velocità di accesso ai servizi un elemento chiave in grado di condizionare il giudizio dei clienti nei confronti del proprio operatore. Sono il 56%, invece, quelli che indicano la necessità di una fruizione multicanale e multipiattaforma, come elemento sempre più differenziante per il giudizio degli utenti.   

Di contro, dall’analisi emerge che oggi le aziende attive nel mercato dei Servizi Finanziari non sono ancora del tutto pronte a massimizzare le potenzialità offerte dai mega-trend in atto, soprattutto per quanto attiene al capitolo Big Data.

In questa nuova era – quella che definiamo essere “Information Generation” – dove entro il 2020, l’universo digitale sarà composto da oltre 7 miliardi di persone, 10 milioni di aziende e almeno 30 miliardi di dispositivi elettronici connessi a Internet, verranno prodotti 44 zettabyte di dati (o 44 trilioni di gigabyte) e ogni attività quotidiana sarà guidata dalle informazioni e dai dati a disposizione.

Oggi, secondo gli intervistati dello studio, addirittura il 53% degli operatori dell’Industria dei Servizi Finanziari non si sente ancora in grado di gestire al meglio la quantità di dati a disposizione. Solo il 32%, riesce a prendere decisioni in tempo reale grazie all’analisi dei dati, mentre solo il 26% è sulla strada giusta per fare leva su tutte quelle tecnologie che permettono di trasformare il dato in informazione utile.

Questa analisi è la concreta dimostrazione di come le aspettative dei consumatori stiano cambiando radicalmente lo scenario di mercato anche nell’Industria dei Servizi Finanziari”, ha commentato Marco Fanizzi, CEO di EMC Italia. “I clienti oggi si aspettano di poter interagire non solo tra loro, ma anche con una moltitudine di aziende, via mobile e in tempo reale. In questo contesto, per restare competitivi, le aziende sono chiamate a reinventare il proprio business model per gestire livelli di accesso e di interazione senza precedenti. Secondo i nostri dati, inoltre, questo universo digitale si espanderà nei prossimi anni grazie all’Internet of Things, moltiplicando le sue dimensioni tra il 2013 e il 2020, passando dai 4.4 trilioni di gigabyte ad un numero dieci volte maggiore”.