In questo articolo vediamo anche quanto vale il piazzamento in Champions League per una squadra di club

campionato di serie A

Per il mondo del calcio professionistico moderno, un trofeo o un successo sportivo, si traducono anche in questioni economiche le quali avranno poi una evidente ricaduta finanziaria. Quest’anno abbiamo assistito a una sfida a tre dove in un primo momento il Napoli di De Laurentiis sembrava poter competere fino alla fine contro il Milan e l’Inter. Questo ci ha portato a domandarci quanto vale oggi vincere uno scudetto in termini economici, con i diritti tv e tutto quello che ruota attorno al calcio professionistico di serie A.

Come abbiamo già visto negli anni passati vi è una ripartizione di proventi dovuti ai diritti tv. Questi proventi prevedono una distribuzione delle risorse le quali sono legate alla commercializzazione delle gare di campionato. Il 50% dei proventi è suddiviso in parti uguali, mentre sul 30% pesano i risultati sportivi, che a loro volta sono ancora ripartiti in base a piazzamento, punti stagionali del campionato in corso, stagione precedenti e piazzamenti sportivi. La classifica finale di serie A ha quindi un peso e una ricaduta reale per i club che va dai 17,6 milioni di euro per il primo posto ai 14,8 per il secondo, 12,7 per il terzo, mentre chiude in doppia cifra la squadra che ottiene il quarto posto, attualmente valido anche per l’accesso alla Champions League, con 10,6 milioni di euro.

Quanto vale il piazzamento in Champions League per una squadra di club

La partecipazione in Champions League vale oggi per le quattro squadre di club italiane 40 milioni di euro, in base al market pool, quota di diritti televisivi che l’UEFA assegna di diritto a ogni Paese partecipante. Anche qui c’è una classifica, visto che la squadra che accede come campione d’Italia otterrà 8 milioni di euro, la seconda classificata 6 milioni, la terza 4 e la quarta 2. Possiamo quindi affermare che la differenza tra chi vince lo scudetto e chi arriva in seconda posizione è che la squadra titolata incasserà 25 milioni di euro, mentre la seconda classificata otterrà circa 20 milioni di euro. Questo bilancio alla lunga influisce quindi sulle scelte che una squadra di serie A potrà effettuare in termini di rosa, di monte ingaggi e così via. Un fatto che ci mostra come oggi il calcio professionistico sia sempre più legato a questioni economiche e finanziarie, tanto che a un certo punto entrano in gioco gli sponsor, dove troviamo squadre che annualmente arrivano a incassare oltre 40 milioni di euro, come la Juventus che per quanto riguarda il discorso marketing nel corso degli ultimi 10 anni ha stabilito un record per i club di serie A, tralasciando il discorso del risultato sportivo e del blasone.

Ecco perché attorno al mondo del calcio moderno ci sono tanti interessi e ogni singola gara può avere il suo peso economico e di bilancio. A questo bisogna poi aggiungere il fattore legato alle scommesse sportive legali, che valgono non solo per i piazzamenti finali e per le quote relative alla squadra che vince il titolo, ma anche per i posti legati alla retrocessione in B, ai piazzamenti in Champions e in Europa League e all’esito di ogni singola gara, inclusi i potenziali marcatori, i risultati over e under e così via. Il settore dei bookmaker durante questi anni ha assunto un ruolo fondamentale, visto che si può scommettere su ogni gara di campionato, non solo per quelle che hanno un peso sull’esito finale del torneo. Un nuovo modo di seguire e di concepire il calcio in Italia, con un interesse economico e una ricaduta finanziaria che cresce, stagione dopo stagione.