I segnali positivi spingono le imprese italiane ad accelerare gli investimenti in tecnologie digitali a breve e medio termine

Intelligenza Artificiale e Blockchain

Anche per questo 2017, in termini di mesi già trascorsi e di prospettiva a fine anno, lo scenario economico presenta forti incertezze legate a fattori come gli attacchi terroristici o le numerose elezioni in programma all’interno dei Paesi dell’Unione Europea. Congiuntamente ai negoziati per la Brexit e alle indecisioni legate alle intenzioni della nuova amministrazione USA, i fattori che l’UE stessa definisce come “rischi eccezionali” per questo 2017 risultano davvero numerosi.

Sullo scenario internazionale, la stima del PIL USA aggiornata all’ultimo trimestre del 2016 ha confermato un rallentamento dell’economia. A fornire un contributo positivo al PIL è stata la domanda interna, mentre negativo è stato il contributo delle esportazioni nette. Le aspettative nei confronti dell’economia statunitense rimangono comunque positive: nel mese di Gennaio 2017 sono infatti aumentati sia i principali indicatori economici, sia la fiducia dei consumatori.

Positivo anche l’andamento dei livelli produttivi dell’area euro, con una crescita congiunturale della produzione industriale a Gennaio pari al +0,9% e con miglioramenti anche nel mercato del lavoro, grazie ad una diminuzione del tasso di disoccupazione, pari al 9,5% nel mese di Febbraio. A confermare l’andamento positivo dell’Eurozona è anche lo scenario fornito dall’Eurostat, che dichiara una crescita dell’economia dell’area euro del +0,5% alla fine del primo trimestre del 2017.

In Italia, il prodotto interno lordo ha visto una crescita del +0,2%, destagionalizzata e corretta secondo i valori di calendario, per il trimestre conclusivo del 2016. Il valore aggiunto nel settore manifatturiero è aumentato nel quarto trimestre del 2016 (+0,9%), mentre nuovi ordini industriali continuano a supportare questa tendenza. Secondo dati Istat, nel mese di Gennaio sono inoltre cresciuti gli scambi commerciali con i Paesi extra UE, con un marcato aumento delle esportazioni (+2,8%) rispetto alle importazioni (+1,7%). Le vendite di tutti i principali raggruppamenti industriali sono in espansione. In gennaio, Russia, Cina, Stati Uniti e Giappone sono risultati gli sbocchi più dinamici per le esportazioni del nostro Paese. Segnali di flessione mensile si registrano a febbraio per i flussi da e verso i paesi extra-Ue, che mantengono comunque tassi di crescita trimestrali notevolmente elevati (+4,9% per l’export e +10,4% per l’import).

A marzo, l’indice di fiducia dei consumatori è aumentato a seguito del miglioramento del clima economico attuale e futuro. L’indice composito del clima di fiducia delle imprese ha segnalato un ulteriore miglioramento, che ricomprende tutti i settori economici ad eccezione di quello delle Costruzioni.

L’orientamento positivo dei livelli di attività economica per i prossimi mesi è confermato dall’indicatore anticipatore, che registra un’ulteriore variazione positiva, sebbene di intensità più contenuta rispetto al mese di Febbraio.

I progressi fatti sul programma di riforme strutturali hanno aiutato il Paese ad uscire gradatamente da uno stato di profonda recessione, tuttavia il tasso di crescita continua ad essere modesto. Secondo le previsioni dell’Unione Europea, le previsioni di crescita dell’economia italiana si prospettano intorno all’1% sia per l’anno in corso, sia per il 2018. Per il 2017, la crescita del PIL reale è stimata intorno al +0,9%, principalmente grazie ad una politica monetaria di sostegno e ad un’attesa accelerazione della domanda globale.

I consumi privati dovrebbero anche ottenere una spinta da una modesta crescita dell’occupazione. Al contempo, l’aumento dei prezzi dell’energia influenzerà anche il reddito disponibile, implicando un certo rallentamento in alcune tipologie di consumo rispetto al 2016.

Gli investimenti sono destinati ad aumentare in maniera prospettica del 2,4%, beneficiando delle misure a budget per il 2017, tra cui l’estensione degli incentivi fiscali e l’ampliamento dei loro ambiti per gli investimenti digitali, e dal Piano Investimenti per l’Europa. Investimenti e crescita della domanda interna dovrebbero stimolare le importazioni, con una corrispettiva crescita delle esportazioni, grazie ad una maggiore domanda esterna.

Tuttavia, secondo le previsioni dell’Unione, debolezze strutturali del nostro Paese, tra cui l’instabilità politica, potrebbero comunque creare alcuni ostacoli alla ripresa degli investimenti, così come le incertezze legate al riaccendersi delle tensioni sui mercati finanziari potrebbero comunque condizionare il percorso di crescita delineato, come segnalato anche dall’Istat. Altri punti di criticità permangono nell’alto tasso di disoccupazione, in particolare giovanile, nella bassa produttività, nell’alto livello del debito pubblico e nei crediti deteriorati del settore bancario.

Uno scenario macroeconomico che incorpora luce ed ombre, quindi, ma in cui i segnali positivi spingono le imprese italiane ad accelerare gli investimenti in tecnologie digitali a breve e medio termine, per supportare l’Innovazione del futuro, sempre coadiuvati da un processo di ottimizzazione e modernizzazione degli attuali sistemi infrastrutturali.

Fonte Assintel