Secondo un’indagine di SAP, le aziende italiane sono a conoscenza della normativa sugli imballaggi in plastica, ma devono introdurre modifiche per adeguarsi

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Pubblichiamo i risultati di una ricerca condotta da SAP Insights in Italia, Spagna e Portogallo per scoprire il livello di conoscenza delle aziende e l’impatto delle nuove normative sul packaging sui processi e attività di business. Allo studio hanno partecipato circa 750 leader aziendali con responsabilità funzionali nel settore del packaging, del branding, del design e della sostenibilità.

Le normative attuali e i rischi dell’inerzia

Dal 1° gennaio 2021, l’Unione Europea ha introdotto la Tassa sugli imballaggi in plastica non riutilizzabili, misura che è stata rinviata in alcuni Paesi, tra cui l’Italia. Oltre alla regolamentazione europea, le Nazioni Unite stanno lavorando all’UN Plastic Treaty, con l’obiettivo di porre fine all’inquinamento da plastica, sul quale si prevede un accordo entro la fine di quest’anno.

L’obiettivo è raggiungere un accordo internazionale giuridicamente vincolante per far fronte all’inquinamento da plastica durante tutto il ciclo di vita del materiale. Le stime attuali prevedono che, se non verranno adottate misure efficaci, la produzione di nuova plastica raddoppierà entro il 2040 in tutto il mondo. E, nonostante la consapevolezza sociale e imprenditoriale e le diverse misure adottate, oggi solo il 10% della plastica viene riciclata. Inoltre, le emissioni di gas a effetto serra derivanti dalla produzione, gestione e smaltimento di materie plastiche rappresentano circa il 3,3% delle emissioni globali.

Elevata conoscenza delle normative, ma poca preparazione al cambiamento

L’83% delle organizzazioni italiane afferma di essere informato sulle normative riguardanti gli imballaggi, come ad esempio tasse, tariffe e normative future, e il 66% dichiara di comprendere l’impatto sulla propria organizzazione delle normative europee sugli imballaggi e sui relativi rifiuti.

Tuttavia, nonostante la conoscenza che affermano di avere in merito alle normative, solo il 3% delle aziende italiane ritiene di essere già conforme con gli obiettivi dell’UN Plastic Treaty. Il 72% dichiara di dover attuare dei cambiamenti moderati o minimi per poterlo diventare e il 25% sostiene che i cambiamenti saranno invece significativi, rispetto al 19% delle aziende portoghesi e al 18% delle imprese spagnole.

I dati sono uno degli elementi che più aiuta a comprendere il processo di riciclo dei rifiuti. E lo studio mostra che, sebbene la maggior parte delle aziende italiane intenda aumentare l’uso di materiali riciclati e la capacità di riciclare gli imballaggi, pochissime tengono traccia dei dati per preparare rapporti di conformità. Infatti, solo il 45% delle aziende italiane registra dati sul contenuto riciclato. In Spagna e in Portogallo tale percentuale si attesta al 49%.

Le prime due aree di intervento per rispondere alle norme europee sul Packaging e il Packaging Waste sono l’utilizzo di materiali riciclati per gli imballaggi, con il 77% dei rispondenti, e la modifica del design dell’imballaggio per essere riciclato più facilmente, con il 75%.

L’aiuto della tecnologia

SAP supporta oggi la logistica della supply chain e i sistemi transazionali responsabili della gestione di materie plastiche e materiali in tutto il mondo; i clienti SAP rappresentano l’87% del commercio globale.

Come affermato da Adriano Ceccherini, Chief Business Officer di SAP Italia: “Uno dei grandi problemi con i rifiuti di plastica è la difficoltà nel comprendere la riciclabilità dei materiali. La tecnologia si rivela un’importante alleata per le aziende quando si tratta di tenere traccia delle informazioni e analizzare i dati per comprendere meglio la riciclabilità dei materiali, introdurre i cambiamenti necessari ed essere in grado di rispettare le normative attuali e future”.

Aziende leader di mercato, come González Byass fanno già affidamento sulle soluzioni SAP per poter rispettare l’imposta sugli imballaggi in plastica. In questo modo possono calcolare con precisione commissioni e imposte per adeguarsi a tutte le normative nei diversi mercati, ottimizzare la scelta dei materiali in base agli impegni aziendali e ridurre significativamente i rischi legati alle normative future.

Le soluzioni software, quali SAP Responsible Design and Production e SAP Green Token, consentono già alle aziende di monitorare, misurare e agire per facilitare la progettazione di prodotti per un’economia più sostenibile e circolare.

“Comprendiamo la complessità che le aziende si trovano ad affrontare nel rispettare le normative attualmente in vigore per ridurre i rifiuti di plastica e siamo pronti con processi e sistemi per aiutarle a cogliere rapidamente l’opportunità e scalare l’impatto per porre fine a questa tipologia di inquinamento”, conclude Ceccherini.