L’ultima ricerca di McKinsey e del GCC Board Directors Institute analizza i potenziali dell’IA nei Paesi CCG e lo stato di adozione da parte delle aziende della regione.

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Lo studio di McKinsey & Company dal titolo “The state of AI in GCC countries—and how to overcome adoption challenges” creata partendo da una survey in collaborazione con il GCC Board Directors Institute è focalizzata nei Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo (CCG) e analizza i potenziali dell’intelligenza artificiale e lo stato di adozione da parte delle aziende della regione. Secondo McKinsey, infatti, l’intelligenza artificiale (IA) può creare fino a 150 miliardi di dollari di valore nei Paesi CCG, ciò equivale al 9% o più del PIL complessivo dei paesi del CCG, anche se la velocità con cui si stanno sviluppando tecnologie di IA come l’IA generativa suggerisce che questa cifra potrebbe essere rapidamente superata.

Sono numerosi gli esempi che mostrano come le aziende che operano nei Paesi CCG stanno già sfruttando il potenziale dell’IA. Careem, società con sede a Dubai e operante in tutta la regione, afferma di aver utilizzato l’intelligenza artificiale per individuare e bloccare 35.000 utenti fraudolenti sulle sue piattaforme. L’assistente virtuale alimentato a IA ed implementato dal Dubai Electricity and Water Authority ha risposto a circa 6,8 milioni di domande dal 2017.

Per valutare al meglio il panorama attuale, e per indagare se questi esempi siano indicativi di un’adozione diffusa dell’IA o se si distinguano proprio perché l’adozione è più lenta, McKinsey e il GCC Board Directors Institute, hanno condotto un sondaggio online a 119 dirigenti e membri del consiglio di amministrazione, e 21 interviste con esperti dei cinque principali settori nei sei Paesi CCG.

Il 62% degli intervistati afferma che l’IA viene utilizzata in almeno una funzione aziendale nelle proprie aziende, una percentuale che è all’incirca pari a quella del Nord America, ma che al contempo nasconde ancora del potenziale non sfruttato.

I settori che sfruttano l’IA nel Paesi CCG

I diversi settori stanno adottando l’IA a velocità diverse nei Paesi del CCG. Secondo l’indagine, le aziende del settore retail sono quelle che hanno compiuto i maggiori progressi, con il 75% degli intervistati che ha dichiarato di aver adottato l’IA in almeno una funzione aziendale.

La velocità di adozione nei diversi settori è probabilmente determinata da fattori diversi. Ad esempio, molte aziende del settore energetico e dei materiali operanti nei Paesi CCG hanno investito per prime nell’IA perché operano in un mercato competitivo a livello internazionale e sono desiderose di cogliere le opportunità che l’IA offre per aumentare l’efficienza nella produzione, nella distribuzione e nella manutenzione.

Le aziende del settore retail, che sono quelle che hanno adottato più rapidamente l’intelligenza artificiale tra i partecipanti al sondaggio, dispongono di una grande quantità di dati che da tempo sfruttano per ottenere informazioni sui consumatori e per informare i prezzi e le promozioni.

Anche le dimensioni rappresentano un fattore importante. Il settore edile è costituito in gran parte da subappaltatori e piccole imprese, molte delle quali non utilizzano le tecnologie IoT (Internet of Things) per raccogliere i dati richiesti dall’IA. Secondo gli esperti del settore, questo non solo rende difficile un’acquisizione efficace dei dati, ma rende anche inaccessibili i costi iniziali dell’IA. Le piccole imprese che operano nel settore dei servizi finanziari si trovano ad affrontare un problema simile: diversi intervistati affermano di vedere l’IA come un investimento costoso che le loro aziende non sono ancora disposte a sostenere. In questo settore subentrano inoltre ostacoli normativi: per quanto il valore dei modelli che sfruttano l’IA per la gestione del rischio abbiano del potenziale, le autorità di regolamentazione finanziaria dei Paesi CCG non hanno ancora stabilito un quadro di riferimento per il rischio corrispondente.

Sfruttamento dell’IA nei Paesi CCG: è solo la punta dell’iceberg

Inoltre, la ricerca di McKinsey suggerisce che le aziende che stanno sfruttando l’intelligenza artificiale hanno solamente appena scalfito la superficie delle sue potenzialità. Secondo gli esperti, sono poche le società che utilizzano modelli analitici e di IA più avanzati. Al contempo, si rileva che l’IA non viene utilizzata in molti ambiti aziendali: l’area dei Paesi CCG in cui si registra una maggiore applicazione è quella relativa al marketing e sales, anche se solo circa il 30% degli intervistati dichiara di utilizzare l’IA con questo obiettivo. In altre funzioni questa percentuale scende rapidamente.

Cogliere questo potenziale non sarà facile, poiché richiede un elevato livello di cambiamento organizzativo per incorporare la tecnologia dell’IA e nuovi modi di lavorare. Tuttavia, è possibile individuare i tratti che distinguono le aziende high-performer – ossia coloro che derivano almeno il 20% del proprio fatturato dall’IA.

In quest’ottica, lo studio mostra quattro aree in cui gli high performer tendono a potenziare le proprie capacità AI: strategia, organizzazione e talenti, dati e tecnologia, adozione dell’IA e scala, e evidenzia anche come gli intervistati considerano le prestazioni delle proprie aziende in queste aree. Ad esempio, solo il 30% afferma che le proprie società hanno una strategia IA definita o che dispongono dei talenti necessari. Per quanto riguarda i dati e la tecnologia, solo il 35% ritiene di disporre di un’infrastruttura e di un’architettura tecnologica in grado di supportare l’IA, mentre solo il 25% afferma che è in atto un programma efficace di gestione del cambiamento.

In nessuna misura, più del 50% degli intervistati nei Paesi CCG ha dichiarato che le proprie aziende sono ben posizionate.

Pesi CCG: le sfide dell’implementazione dell’IA

Dal sondaggio è emerso che per il 37% degli intervistati l’area relativa all’organizzazione e talenti rappresenti la sfida maggiore per costruire un’architettura IA, seguita da dati e tecnologia per il 26%, adozione dell’IA e scala per il 21% e strategia per il 15%.

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  • Strategia – Le aziende dei Paesi CCG che traggono il massimo valore dall’IA hanno una strategia che collega l’IA alla loro strategia aziendale, il che significa implementare l’IA per migliorare le aree cruciali dell’azienda. Per contribuire a questo obiettivo, le aziende possono adottare le seguenti misure:
    • Garantire il coinvolgimento della leadership senior creando consapevolezza: lo studio mostra come le aziende high performer dei Paesi CCG hanno una probabilità quasi doppia rispetto alle altre di vantare un forte impegno da parte della leadership nei confronti dell’IA e una probabilità otto volte maggiore di spendere oltre il 20% dei loro budget per tecnologie legate all’IA.
    • Sviluppare una roadmap di casi d’uso.
    • Comunicare la strategia e responsabilizzare il management.
  • Organizzazione e talenti – La forza di una strategia di IA ben strutturata si basa sulle persone che la implementano, ed è per questo che gli high performer lavorano assiduamente anche per consolidare le proprie competenze ed hanno una probabilità tre volte più alta di avere programmi di formazione interna ben definiti. L’elevata richiesta di talenti non riguarda solo quelli con un profilo tecnico, ma anche i data scientist e gli ingegneri specializzati in IA.

Lo studio sull’adozione dell’IA nei Paesi CCG evidenza le seguenti opportunità:

  1. Plasmare una value proposition interessante.
  2. Considerare servizi offshore.
  3. Investire nel consolidamento delle capacità.
  4. Collaborare con il mondo accademico.
  • Dati e tecnologia – Le aziende che dispongono di dati affidabili e facilmente accessibili possono fornire soluzioni in tempi rapidi e con maggiore precisione. I gli high performer individuati dallo studio hanno una probabilità quasi quattro volte superiore rispetto agli altri di essere in grado di integrare rapidamente i dati nei modelli di IA, ed una probabilità 2,5 volte superiore di avere un’architettura di dati modulare in grado di adattarsi rapidamente ai nuovi casi d’uso di IA. Al contempo, costruire un’architettura tech e dati di alta qualità rappresenta una sfida per molte aziende. Il 50% degli intervistati dei Paesi CCG afferma che le proprie aziende non hanno una chiara strategia in materia di dati e il 65% dichiara di non disporre di un’infrastruttura e di un’architettura tecnologica in grado di consentire risultati efficaci in termini di IA.
    Quali soluzioni?

    • Gestire i dati come un prodotto per fornire valore a breve e a lungo termine.
    • Costruire un’architettura tecnologica flessibile e modernizzata.
  • Adozione e scala – Gli high performer hanno una probabilità quasi 1,5 volte maggiore di integrare le tecnologie nei processi aziendali quotidiani. Tuttavia, le aziende dei Paesi CCG con grandi ambizioni in materia di IA possono incontrare resistenza quando si tratta incorporare progetti pilota in operazioni aziendali più ampie. Le seguenti azioni possono aiutare a superare queste resistenze, rendendo l’adozione dell’IA nelle operazioni quotidiane una missione collaborativa.
    • Facilitare l’uso di dati analitici.
    • Stabilire una collaborazione tra i team IT e aziendali.
    • Avviare un programma che favorisca e supporti la gestione del cambiamento.