Che cosa ne pensano i dipendenti? Il 69% degli intervistati prevede un aumento dell’organico. Il 79% afferma che i dipendenti dovranno acquisire nuove competenze per lavorare con l’IA generativa, mentre il 92% concorda sul fatto che la propria azienda dovrà adottare un modello operativo basato sull’IA per rimanere competitiva

La nuova ricerca realizzata a livello mondiale – Italia compresa – di Avanade, azienda di innovazione nell’ecosistema Microsoft, esplora le opinioni dei dipendenti sull’applicazione dell’Intelligenza Artificiale nel loro ambiente di lavoro e nelle loro aziende, nonché l’eventuale impatto sui posti di lavoro.

Il cosiddetto Report AI Readiness confuta le preoccupazioni relative a possibili riduzioni del personale e mette in luce un gap nelle competenze. In Italia, per esempio, i dipendenti di tutti i livelli professionali guardano positivamente all’Intelligenza Artificiale e si mostrano entusiasti del suo potenziale come reale alleato sul posto di lavoro. Entro la fine del 2024, l’IA apporterà benefici ben oltre l’incremento dell’efficienza e i lavoratori si aspettano che contribuisca a ispirare idee creative e innovazione. Questa prospettiva di potenziamento dell’intelligenza umana è in netto contrasto con le preoccupazioni riguardanti la sostituzione dei lavoratori: il 69% degli intervistati crede che, entro il 2024, l’IA manterrà o addirittura aumenterà il numero di posizioni occupate da persone nella propria azienda, e la maggior parte (58%) si attende un incremento del personale fino al 9%.

Qual è il livello di preparazione di aziende e lavoratori?

Sebbene i dipendenti intervistati si mostrino ottimisti riguardo all’Intelligenza Artificiale (IA) e al suo impatto, tuttavia le loro risposte suggeriscono che le aziende potrebbero non prestare sufficiente attenzione alla tutela dei propri dipendenti in ottica di adozione responsabile ed efficace dell’IA.

  • Il 57% delle aziende italiane ha implementato una serie completa di linee guida e politiche specifiche per l’adozione responsabile dell’IA. Percentuale più alta rispetto agli altri paesi intervistati.
  • Quasi tutti i dipendenti nel nostro Paese (98%) ritengono che le loro aziende e i team IT abbiano le conoscenze e le risorse necessarie per implementare su larga scala l’IA. Tuttavia, secondo il 39% mancherebbero processi ben definiti per la pianificazione delle risorse umane e della forza lavoro, al fine di garantire la protezione dei dipendenti durante l’implementazione di soluzioni di IA generativa.
  • Circa la metà (44%) ammette di non avere piena fiducia nei processi di gestione del rischio delle aziende in cui lavorano, ritenendoli inadeguati a un’integrazione tecnologica dell’IA generativa.

Come cambieranno i ruoli nel mondo del lavoro?

Come cambieranno i ruoli in azienda con l’introduzione di strumenti di intelligenza artificiale generativa come Microsoft Copilot? I dipendenti si aspettano per lo più che tali strumenti li aiuteranno a diventare più efficienti, innovativi e responsabili nei propri ruoli. Tuttavia, attualmente i dipendenti non hanno le competenze necessarie per lavorare con questi strumenti e trarne il massimo vantaggio. Di conseguenza, i datori di lavoro devono affrontare una carenza di talenti qualificati in ambito IA per raggiungere i propri obiettivi. Per avere successo, le organizzazioni devono pertanto investire nell’aggiornamento, nella riqualificazione e formazione continua dei dipendenti.

  • Il 79% degli intervistati prevede che, entro la fine del 2024, i dipendenti italiani avranno bisogno di acquisire nuove competenze o svilupparne un set completamente nuovo per utilizzare nei task quotidiani strumenti di IA generativa come Microsoft Copilot.
  • Il 92% ritiene che la propria azienda debba adottare un modello operativo AI-first nei prossimi 12 mesi per rimanere competitiva e soddisfare le aspettative dei clienti.
  • Secondo il 92% gli strumenti di IA generativa come Microsoft Copilot consentiranno di far risparmiare fino a 20 ore sulla propria settimana lavorativa.

Fare leva sull’IA per generare crescita e valore

Seppure la maggior parte delle aziende sta aumentando gli investimenti digitali per accelerare il proprio percorso verso l’IA, queste iniziative non hanno la stessa priorità in tutti i settori.

  • A livello globale, organizzazioni non profit, società di servizi pubblici e agenzie governative hanno identificato le piattaforme di dati e analisi come una delle aree di investimento meno prioritaria per il 2024. Al contrario, banche, rivenditori e aziende energetiche hanno posto le piattaforme di dati come la loro massima priorità di investimento.
  • Sebbene le piattaforme per il workplace (come Microsoft 365 e Teams) e la sicurezza informatica siano entrambe destinate a ricevere investimenti, i dipendenti dei settori IT a livello globale hanno messo in evidenza soprattutto le piattaforme di dati e analisi (come Databricks o Microsoft Fabric) tra le priorità principali per scalare l’AI nel 2024. In Italia invece, le priorità riguardano la modernizzazione/l’utilizzo del cloud, sicurezza informatica e piattaforme di automazione (ad esempio: Power Automate/Power Platform).
  • Tuttavia, poco più della metà (54%) dei dipendenti italiani ha piena fiducia nei risultati dell’IA e potrebbe incontrare difficoltà nel ricavare valore da questa tecnologia.

“Se da un lato le aziende e i dirigenti IT sono entusiasti di creare valore tramite l’Intelligenza Artificiale, dall’altro emergono crescenti preoccupazioni a livello globale”, dichiara Florin Rotar, Chief AI Officer di Avanade. “Non solo le aziende devono agire per preparare le persone, dotandole delle competenze essenziali per utilizzare l’IA in modo efficace, ma è anche il momento per i dirigenti di sviluppare strategie ben definite e responsabili per affrontare un futuro basato sull’IA”.

E Jillian Moore, Global Advisory Lead di Avanade, aggiunge: “Gli strumenti di IA generativa daranno ai dipendenti più tempo per creare, innovare e immaginare, consentendo alle organizzazioni di diventare leader di settore e di esplorare nuove idee in modi mai immaginati prima. Tuttavia, è fondamentale che i leader riconoscano e promuovano questi vantaggi fin dall’inizio. In qualità di early adopter, abbiamo constatato che la formazione continua è essenziale per esplorare le potenzialità dell’IA”.