Ci sono però alcuni falsi miti nel tech che continuano a esistere e che potrebbero non invogliare le persone a cercare lavoro in questo settore.

Professioni tech

I principali analisti sono concordi nell’indicare che il tech continuerà a crescere e di conseguenza ci saranno sempre più nuove professioni tech disponibili. Questo, da un punto di vista lavorativo, creerà un’ampia gamma di opportunità per persone di ogni livello e provenienza. Ci sono però alcuni falsi miti nel tech che continuano a esistere e che potrebbero non invogliare le persone a cercare lavoro in questo settore.

Mito numero 1: Il tech è solo per uomini

Il tech è alla ricerca di lavoratori qualificati e non ci sono abbastanza talenti per soddisfare le esigenze future. Come certifica anche la società di consulenza gestionale Korn Ferry, oltre 85 milioni di posti di lavoro potrebbero essere vacanti entro il 2030, a causa dell’odierna carenza di talenti. L’impatto si sta già facendo sentire in tutte le imprese. Secondo uno studio di Couchbase, addirittura l’82% delle aziende non è stato in grado di perseguire la trasformazione digitale a causa delle scarse competenze tecnologiche al suo interno. In questo contesto, la diversità di talenti è fondamentale e le donne o le persone di altri gruppi sono in grado di colmare le lacune.

Le donne possono avere un grande impatto, eppure ricoprono in media solo un terzo dei ruoli informatici e matematici. Un modo per entrare nel settore sono le opportunità entry-level e RiseUp with ServiceNow è un esempio di come le donne possono avere accesso al mondo tech. Il programma offre corsi e servizi di tutor online gratuiti, oltre a un programma di collocamento presso i partner.

Mito numero 2: È necessaria una laurea in informatica

I laureati in informatica continueranno a essere molto richiesti nei prossimi anni. Secondo TechTarget, il numero di posti di lavoro riservato agli sviluppatori software arriverà al 25% entro il 2031. La laurea in informatica non determina necessariamente la carriera, però. Le aziende tech stanno iniziando a guardare l’esperienza e le capacità dei candidati piuttosto che concentrarsi solo sull’istruzione. Corsi di formazione, certificazioni, coding bootcamp e programmi di apprendimento online sono sempre più comuni e rispettati nel mondo della tecnologia. Anche gli autodidatti possono ottenere un lavoro tecnico. RiseUp with ServiceNow offre modelli di formazione convenienti e flessibili in grado di facilitare l’ingresso nell’IT. Il programma include academy interne e partnership di formazione indirizzate a gruppi sottorappresentati nel settore tecnologico, come ad esempio i veterani. I programmi di collocamento di ServiceNow mirano a creare un ponte tra i lavoratori qualificati e i posti di lavoro.

Mito numero 3: L’intelligenza artificiale eliminerà i lavori tech

La storia ha dimostrato che con ogni nuovo progresso, i posti di lavoro non sono stati necessariamente eliminati, ma sono semplicemente cambiati. Innovazioni come elaboratori di testi, software di progettazione e strumenti di collaborazione, ad esempio, non hanno eliminato i lavori ma li hanno modificati. Lo stesso principio si può applicare all’IA. Grazie agli entusiasmanti progressi nell’IA, le organizzazioni ripensano le proprie esigenze di forza lavoro. Molte aziende stanno già raccogliendo i vantaggi dell’intelligenza artificiale, grazie all’automazione dell’analisi dei dati e del servizio clienti, ad esempio, oppure attraverso la scrittura di codice o la creazione di contenuti promozionali. Le organizzazioni e i dipendenti che imparano a lavorare con l’IA e a utilizzarla come strumento saranno i primi a trarne vantaggio. L’intelligenza artificiale avrà bisogno di lavoratori intelligenti e capaci, che possano addestrarla e utilizzarla. Proprio come molti lavori di oggi che non esistevano 50 anni fa, molti lavori in futuro esisteranno grazie all’intelligenza artificiale.

A cura di Antonio Rizzi, Director, Solution Consulting ServiceNow Italia.