Se è vero che l’innovazione e il forte sviluppo tecnologico apportano cambiamenti significativi a vantaggio di una maggiore efficienza del business, è altrettanto vero che la strada che le aziende devono percorrere per trarre profitto da questa “rivoluzione” non è sempre in discesa. Prendiamo ad esempio la relazione tra la migrazione al cloud e la modernizzazione dell’ERP.
Secondo un’analisi condotta da Gartner, oltre il 70% delle aziende ha trasferito almeno una parte delle proprie attività in un cloud pubblico o privato. L’obiettivo principale di una migrazione al cloud è garantire sicurezza, costi limitati e alte prestazioni e i risultati sembrano dimostrare che funziona: un recente whitepaper di IDC, in collaborazione con AWS, ha rilevato che i clienti di AWS hanno ridotto i costi delle operations del 51%, aumentato la produttività del 62% e ottenuto una diminuzione del 94% dei tempi di inattività.
Ciò nonostante, la migrazione al cloud delle applicazioni che prima vivevano su server on-premises resta però ancora un fattore critico: come per tutti i progetti di reingegnerizzazione, in fase di migrazione bisogna prepararsi a gestire lo stress elevato che deriva da scadenze multiple, scadenze mancate e cambiamenti imprevisti.
Ma la complessità aumenta quando si inserisce contemporaneamente un piano di modernizzazione dell’ERP. La cosiddetta migrazione cloud-first consiste nell’adottare una strategia cloud e migrare l’ERP nel cloud, sia esso pubblico, privato o ibrido, in un colpo solo. Non è facile.
Un’indagine di Boomi condotta alla fine del 2020 ha rilevato che il 56% delle aziende ha dichiarato di voler spostare il proprio ERP nel cloud, ma meno di una su cinque è riuscita a farlo. Adattare a un ambiente cloud un ERP che si utilizza da anni, frutto di un grande lavoro a livello di adattamenti funzionali e operativi, richiede non solo energia ma anche lunga esperienza, grande competenza a livello di sviluppo e necessariamente una profonda conoscenza delle logiche del cloud.
Come poter approfittare di questa “rivoluzione” di tecnologie cloud e di modernizzazione per aiutare l’organizzazione a essere più agile, più competitiva e a fornire più rapidamente prodotti e servizi innovativi? La risposta si trova nei dati.
I dati sono fondamentali per una strategia cloud-first e solo una piattaforma di integrazione collaudata può preparare il terreno per una migrazione dei dati ben pianificata: Il processo di selezione di un nuovo sistema ERP non dovrebbe concentrarsi solo sulle caratteristiche e capacità del nuovo sistema, ma anche su come l’IT può migrare i dati dalla piattaforma attuale a quella nuova.
Per cogliere le opportunità del cloud bisogna considerare tutte le tecnologie abilitate da una migrazione in cloud dell’ERP, affinché il processo si compia con successo. Pertanto, è necessario:
- accelerare l’integrazione tra ecosistemi cloud puri e ibridi;
- connettere e sincronizzare i dati in modo intelligente e in tempo reale;
- sfruttare l’automazione per ottenere visibilità sui processi cross-cloud.
Solo con una piattaforma di integrazione data-first e una pianificazione attenta per mappare le fasi di implementazione le organizzazioni possono traghettare un ERP nel cloud.
di Fabio Invernizzi, Sales Director EMEA South di Boomi