Si chiamano STEM, acronimo inglese di Science, Technology, Engineering e Mathematics e sono le 4 discipline che potrebbero salvare il mondo del lavoro dalla carenza di professionisti specializzati. Ne sono convinti gli esperti Hays, società leader attiva da 10 anni in Italia nel recruitment di profili di top e middle management che, nell’ultimo numero dell’Hays Journal, evidenziano la necessità di promuovere lo studio di queste materie. Fin dai primissimi anni di scuola.
Negli ultimi anni, la rapidità dell’evoluzione tecnologica ha determinato un’impennata nella richiesta di professionisti specializzati in ambito STEM. “Il progresso digitale – spiega Carlos Soave, Managing Director di Hays Italia – ha portato ad una crescita esponenziale delle opportunità lavorative che richiedono competenze sempre più specialistiche che la forza lavoro globale non è in grado di soddisfare. Da qui la necessità per imprese, governi e scuole di collaborare al fine di individuare soluzioni efficaci per colmare questo gap, garantendo una crescita economica costante”.
Secondo Hays, è fondamentale incoraggiare lo studio di queste discipline fin dalla tenera età. Se le materie STEM venissero presentate in maniera coinvolgente ai bambini, già sui banchi di scuola, si potrebbe generare in loro interesse e curiosità, favorendo terreno fertile per la scelta in futuro di determinati percorsi professionali. Cercare di coinvolgere i ragazzi negli anni della scuola superiore potrebbe essere già troppo tardi perché, a quell’età, si sono già fatti un’opinione di massima sul loro futuro e sulle materie che non vorrebbero più studiare. La soluzione ideale sarebbe quella di avvicinare i bambini alle discipline e alle carriere STEM fin dai primi anni di formazione, sfruttando poi la scuola secondaria per rafforzare gli schemi di apprendimento in vista degli anni universitari.
“Non si devono educare solo i bambini sulle professioni che potrebbero essere intraprese in seguito allo studio delle materie STEM, ma anche i genitori. Ingegneristica, per esempio, è un termine decisamente troppo ampio: genitori, insegnanti e soprattutto studenti, dovrebbero avere ben chiaro quali sono le sfaccettature di questa disciplina e quali le opportunità lavorative ad essa collegate – aggiunge Soave – Si tratta davvero di uno sforzo comune da parte di tutti: i docenti per ispirare ed educare, le aziende per coinvolgere le scuole e le istituzioni per inserire e promuovere le materie STEM nei programmi scolastici”.