In questi ultimi anni sono stati fatti enormi passi avanti per colmare il gender gap nel mondo del lavoro ma, purtroppo, siamo arrivati in una fase di rallentamento, in cui il tasso di leadership femminile continua ad essere penalizzato. Lo confermano i dati diffusi da LinkedIn – il più grande network professionale al mondo – i quali mostrano che gli scossoni del mercato del lavoro stanno creando una battuta d’arresto rispetto alla leadership femminile. Il tasso di assunzione di donne in ruoli dirigenziali è sceso ai livelli del 2021 nelle principali economie, tra cui Regno Unito, Stati Uniti, Brasile e India, mentre il mondo continua a far fronte al rallentamento della crescita economica.
I dati di LinkedIn, pubblicati nel rapporto dedicato al Global Gender Gap del World Economic Forum 2023, rivelano che negli ultimi 8 anni il tasso di leadership femminile è aumentato lentamente di circa l’1% annuo a livello globale. Nel 2020, la pandemia COVID-19 ha provocato un rallentamento di questo progresso, che ha visto le donne colpite più pesantemente dallo “shock” sul mercato del lavoro rispetto agli uomini.
Leadership femminile: due passi avanti e uno indietro
Con i mercati del lavoro globali che hanno iniziato a rallentare nel 2022 e 2023, i risultati forniti da LinkedIn mostrano che il peso maggiore del rallentamento grava ancora una volta sulle carriere femminili, erodendo i passi avanti fatti negli ultimi due anni. Nel primo trimestre di quest’anno, la percentuale della leadership femminile è scesa al 32%, tornando ai livelli registrati durante la pandemia del 2020.
In termini di settori, dal 2016 alla metà del 2022, la rappresentanza femminile nei ruoli dirigenziali è cresciuta in diverse industrie. Tuttavia, con il rallentamento della crescita economica ad inizio 2023, è aumentata anche la presenza femminile nelle posizioni di vertice. I settori che hanno registrato il calo maggiore di leadership femminile sono stati i servizi al consumo (-0,58 punti percentuali), i servizi sanitari e di assistenza (-0,42 punti percentuali) e il settore immobiliare (-0,41 punti percentuali).
Percentuale di donne assunte in posizioni di leadership a livello globale
*I punti del Q2 2023 considerano i dati fino a maggio.
Il calo della leadership femminile è determinato da un minor numero di assunzioni di donne in ruoli dirigenziali. Dai dati emerge che il calo maggiore di assunzioni di figure femminili senior si registra nei settori Tecnologia, Informazione e Media e Servizi professionali, con una diminuzione di 4 punti percentuali rispetto alla traiettoria pre-2022. Analogamente, i settori Entertainment Providers e Wholesale hanno ridotto la quota di donne assunte in ruoli di leadership al 3% rispetto al trend pre-2022. Allo stesso tempo, questi sono alcuni dei settori più colpiti dai licenziamenti, che potrebbero avere un impatto a medio termine sul numero di lavoratrici che raggiungono posizioni di leadership.
Sue Duke, Head of Global Public Policy in LinkedIn, ha dichiarato: “Vediamo costantemente le donne subire il peso degli scossoni economici e dei venti contrari. La storia si ripete e stiamo commettendo gli stessi errori commessi durante la pandemia, poiché ancora una volta le carriere femminili sono costrette a passare in secondo piano, cancellando anni di progressi ottenuti dalle donne nel mondo del lavoro. Sebbene si stia già agendo per colmare il divario di genere, dobbiamo fare di più e avanzare più velocemente per creare delle condizioni eque. Aumentare il numero di donne che ricoprono ruoli di leadership, soprattutto nei settori in rapida crescita, non solo le renderà più resistenti agli shock economici esterni, ma, come si legge nel rapporto odierno del WEF, avere figure femminili che ricoprono ruoli sicuri e “a prova di futuro”, potrebbe addirittura diminuire la probabilità che tali shock si verifichino“.
“Drop to the Top”
Tutti i settori mostrano un “Drop to Top”, ovvero la misura in cui la rappresentanza femminile diminuisce ai livelli più alti. In media, la quota di donne nei ruoli di C-Suite scende al 25%, nonostante queste rappresentino quasi la metà delle posizioni entry-level. Alcuni settori fanno meglio di altri.
Nel settore dei servizi al consumo, il 57% delle posizioni di ingresso è occupato da donne, rispetto ad appena il 38% dei ruoli di leadership femminile; nel settore del commercio al dettaglio, il 53% delle posizioni di ingresso è occupato da donne, rispetto al 36% delle posizioni di leadership; nel settore dell’istruzione, le donne rappresentano il 60% delle posizioni di ingresso e appena il 39% delle posizioni di vertice.
Le donne rimangono in numero significativamente inferiore nei ruoli STEM
Le donne continuano a essere significativamente sottorappresentate nei ruoli STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) a livello globale, rappresentando solo il 29% della forza lavoro STEM, mentre 8 ruoli di leadership su 10 sono occupati da uomini. Tuttavia, i ruoli STEM sono tra quelli in più rapida crescita e più richiesti, e quindi probabilmente più resistenti alle pressioni economiche. Come si legge nel rapporto odierno del WEF, la presenza di un maggior numero di donne in ruoli stabili e in crescita potrebbe rendere meno probabili gli shock economici.
Anche se nel mondo ci sono più laureate in materie STEM, non altrettante entrano poi nella forza lavoro STEM. I dati di LinkedIn mostrano che il calo più netto nella rappresentanza femminile (7 punti percentuali) si verifica tra la laurea e l’ingresso nella forza lavoro STEM, per poi diminuire solo quando si inizia a scalare la leadership femminile. Questo è vero in tutti i Paesi, anche se il calo è molto più marcato in Paesi come Austria, Paesi Bassi, Francia e Brasile.
Il reclutamento deve diventare più equo, con un’attenzione particolare all’aumento leadership femminile
Il Global Gender Gap Report e i dati di LinkedIn dimostrano che è necessario un cambiamento sistemico per rendere gli ambienti di lavoro più equi e paritari, e per aiutare le donne affinché le loro carriere siano a prova di futuro, per renderle più resistenti all’incertezza del mercato del lavoro.
Le misure pratiche ed immediate che le organizzazioni possono adottare per contribuire a colmare il divario di genere comprendono:
- Adottare un approccio di hiring orientato alle competenze: assumere candidati in base alle competenze, anziché basarsi sulle credenziali tradizionali, come i titoli di studio precedenti o l’istruzione, amplia il bacino dei talenti, aprendo opportunità alle donne e ad altri lavoratori che potrebbero essere stati trascurati.
- Lo studio di LinkedIn mostra che le donne avevano una probabilità quasi doppia (1,8x) rispetto agli uomini di candidarsi a un annuncio di lavoro quando veniva loro mostrato come le loro competenze si sovrapponevano ai requisiti del lavoro, con un impatto positivo simile sui risultati delle assunzioni.
- Eliminare i pregiudizi dalle job descriptions e includere le donne in fase di colloquio può contribuire a rendere le assunzioni più inclusive.
- I programmi di tutoraggio e formazione sono fondamentali per le donne che ricoprono i primi ruoli manageriali e per quelle che intendono inserirsi in settori a prevalenza maschile, tra cui le materie STEM.