I momenti di incertezza come quelli che stiamo vivendo da un paio d’anni a questa parte hanno acceso i riflettori su una sfera del mondo del lavoro che era ancora poco esplorata. Lasciando per un momento da parte le sfide di un mercato sotto stress post pandemico, bellico, climatico ed energetico, oggi più che mai emerge l’importanza della cosiddetta “gestione delle persone”. Una sfida che non consiste solo nell’ attrarre i nuovi talenti, ma comprende anche la capacità di trattenere e motivare tutti coloro che fanno già parte dell’azienda. La questione non riguarda solo i benefit aziendali, come la possibilità del lavoro da remoto, ma anche una filosofia manageriale volta a creare un’ambiente piacevole e motivante.
La serenità come filosofia manageriale è un concetto che rientra perfettamente in questa dimensione. Creare serenità significa creare concentrazione, sicurezza e chiarezza, riducendo la pressione sui dipendenti. In un ambiente sereno aumentano le performance, poiché il dipendente si sente più tranquillo nell’assumersi dei rischi.
Questo approccio deve partire dai manager: la serenità è fondamentale da un punto di vista manageriale per gestire le situazioni maggiormente complesse. In un mondo in cui tutto va sempre più veloce, come manager è necessario rallentare per mantenere la prospettiva e canalizzare l’energia: questa è la serenità. Un manager sereno, e di conseguenza un dipendente, utilizza al meglio il proprio tempo, riesce a dare la priorità a ciò che davvero conta.
La serenità non è un sentimento innato, o meglio può esserlo in alcuni casi, ma è come un muscolo, va allenato e sviluppato. Specialmente in un sistema aziendale che permette il lavoro da remoto è importante trasmettere questa filosofia manageriale: attraverso le video call o anche normali telefonate è possibile percepire l’umore e lo stato dell’interlocutore e di conseguenza trasmetterlo.
In un contesto sereno, dove non si sviluppano ansie e paure, è molto più semplice creare confronti positivi che giovano alle aziende e permettono di crescere anche in momenti storici complessi.
di Filippo Giannelli, Country Manager ServiceNow Italia