Piemonte ed Emilia Romagna hanno recentemente ospitato un’analisi – condotta su 1.597 hot spot pubblici attivati in Piemonte dal CSI Piemonte e in Emilia-Romagna da Lepida, che permettono ai cittadini di queste due regioni di connettersi gratuitamente e in modo semplice a Internet nei luoghi pubblici come piazze, biblioteche, parchi, municipi e musei – allo scopo di raccogliere, analizzare ed elaborare in tempo reale i dati sulle reti wi-fi territoriali per offrire ai cittadini un servizio migliore.
Questa prima indagine ha permesso di conoscere in modo completamente anonimo, nel rispetto della normativa europea del GDPR, il numero complessivo di utenti connessi al Wi-Fi pubblico da febbraio a ottobre 2018, le fasce orarie più gettonate, i giorni della settimana con il numero più elevato di connessioni, come variano gli accessi e quali sono gli hotspot più utilizzati.
Dal confronto emerge che in Piemonte si ha un picco di accessi nel primo pomeriggio, intorno alle ore 15.00, dal martedì al venerdì, con un calo nel week end. Si può osservare che il maggior numero di utenti ha circa 20 anni e che a Torino ci sono gli hot spot più utilizzati. Seguono quelli di Cuneo, Pinerolo e Vercelli. Complessivamente sono 868.000 gli utenti che da febbraio hanno utilizzato il Wi-Fi pubblico, avendo la possibilità di autenticarsi anche attraverso le credenziali SPID.
In Emilia-Romagna moltissimi utenti si connettono invece tra le 10.00 e le 17.00, quindi per motivi di lavoro o di studio, con un picco di connessioni il giovedì, un dato che forse è correlato con la chiusura settimanale di alcuni esercizi commerciali. Il record assoluto di connessioni va invece a un emiliano che nel periodo di osservazione si è collegato ad Internet attraverso gli hot spot pubblici ben 5.800 volte. Quello situato a Carpi è l’hot spot più utilizzato e sono in totale 1.112.990 i dispositivi che si sono collegati al Wi-Fi pubblico (EmiliaRomagnaWiFI).
Come è stato possibile raccogliere e analizzare questa mole enorme di dati? Grazie alla Smart Data Platform della Regione Piemonte, in grado di coniugare Internet of Things e Open Data, realizzata con tecnologie open source. Sviluppata dal CSI Piemonte, la piattaforma ad oggi è utilizzata da 40 organizzazioni pubbliche e private con un patrimonio in continua crescita di oltre 1 miliardo di dati, che comprendono open data, dati privati e informazioni provenienti da diversi parametri ambientali, come temperatura, umidità, qualità dell’aria, luminosità, rumore, provenienti da circa 800 sensori dislocati sul territorio piemontese.
L’analisi fa parte di un percorso di sperimentazione avviato tra Lepida e CSI Piemonte sul tema dei Big Data con l’obiettivo di disegnare servizi e soluzioni attraverso nuovi modelli Big Data per la Pubblica Amministrazione per offrire ai cittadini un servizio migliore.
“Siamo lieti che questa sperimentazione si sia conclusa con successo”, ha dichiarato Pietro Pacini, Direttore Generale del CSI Piemonte. “Questa prima indagine ha permesso di confrontarci con una realtà innovativa come Lepida e di confermare il valore della nostra Smart Data Platform, un’esperienza unica nel settore pubblico in Italia, poiché le piattaforme che mettono insieme IoT e Open Data sono sviluppate dalle aziende private. Per il CSI l’obiettivo è continuare a lavorare sull’enorme patrimonio pubblico dei dati per migliorare i servizi offerti ai cittadini e fornire alle Pubbliche Amministrazioni soluzioni tecnologicamente sempre più avanzate.”
“L’analisi condotta ci ha permesso di testare e migliorare la nostra produzione interna di dati in termini di qualità, consistenza ed affidabilità degli stessi nonché ci ha consentito di delineare scenari utili anche in altri ambiti di data management e data analysis. Ringraziamo CSI Piemonte che ci ha coinvolto e ha messo a disposizione la propria piattaforma” ha sottolineato Gianluca Mazzini, Direttore Generale di Lepida; “i dati provenienti dalle infrastrutture già realizzate, come in questo caso la rete dei punti EmiliaRomagnaWiFi, se analizzati possono favorire l’innovazione e la competitività.”