Consumatori e aziende sono accomunati dal costante ricorso ai servizi forniti dal settore delle telecomunicazioni, che diventano sempre più importanti man mano che il mondo diventa digitale. Secondo il Global Telecom Outlook di PWC, il consumo globale di dati nel settore è destinato quasi a triplicare entro il 2027. I fornitori di servizi si trovano ad affrontare sfide significative in termini di capex e opex, poiché continuano a spendere per migliorare le capacità di IT e reti legacy, aumentare la quota della fibra, ampliare le reti core 5G standalone (SA) e l’impronta RAN per rimanere competitivi. Tenendo conto di queste tendenze e sfide, l’attenzione dei service provider si concentrerà sull’adozione di tecnologie di automazione intelligente e AI per migliorare l’efficienza operativa e aziendale complessiva in termini di rete, sicurezza, infrastruttura e applicazioni in ambiente hybrid/multi-cloud.
Per aumentare l’affidabilità su scala e migliorare al contempo la carbon footprint netta, i service provider cercheranno di automatizzare la misurazione e il controllo del consumo energetico e del raffreddamento, avvalendosi di meccanismi innovativi di hardware, software e intelligenza artificiale, soprattutto nella RAN, ma anche nelle implementazioni core e nei data center.
Cercando di bilanciare la spinta del mercato e i relativi rischi in ambito telecomunicazioni, si rivolgeranno alle offerte SaaS e on-demand degli hyperscaler e dei fornitori di software per accelerare l’innovazione prima di implementare queste capacità su scala. I service provider hanno negoziato importanti accordi di spesa con diversi fornitori cloud, principalmente per le applicazioni digitali aziendali. Si sta iniziando a vedere anche una maggiore considerazione di questo tipo di accordi anche per gli OSS/BSS e per specifici casi d’uso della rete, ma con un sentimento di maggiore cautela, dati i loro requisiti di coerenza operativa, sicurezza, ampiezza di controllo ed economia di scala. Un metodo per soddisfare questi requisiti è quello di utilizzare una piattaforma hybrid cloud (es. Red Hat OpenShift) come livello di astrazione attraverso qualsiasi cloud. Molti fornitori di servizi cercheranno di integrare l’elasticità e la scalabilità delle funzionalità del cloud pubblico nei propri ambienti e potrebbero anche scegliere di creare offerte MEC (Multi-access Edge Computing) ed edge specifiche attraverso accordi di partnership al fine di perseguire opportunità di soluzioni geografiche e industriali.
Di Ian Hood, chief strategist – global industries, Red Hat