Come ridurre il rischio di fughe di dati con un’attenta e corretta impostazione del prodotto

Da quando il primo modello è stato lanciato sul mercato negli anni 2000, i robot aspirapolvere sono progrediti rapidamente. Sono in grado di pulire ogni angolo senza problemi e le ultime versioni sono prossime a sconfiggere i nemici di sempre: cavi e lacci delle scarpe. Tuttavia, hanno un prezzo, e non stiamo parlando solo di denaro. Per affrontare gli ostacoli, i moderni robot aspirapolvere sono dotati di sensori, GPS o addirittura telecamere. Utilizzando potenti strumenti pensati per raccogliere semplicemente la polvere, in realtà l’aspirapolvere intelligente raccoglie anche qualcos’altro: i nostri dati personali. 

Quante informazioni raccoglie?

Giusto per citare qualche esempio, all’inizio dello scorso anno, un elettrodomestico di un noto brand di settore, ha acquisito foto personali di abitazioni e foto intime catturate da angolazioni ridotte. Secondo la pubblicazione che ne testimonia il fatto, queste immagini sono state scattate come parte di un processo di sviluppo del prodotto.

Le immagini scattate dal dispositivo in oggetto sono state poi inviate ad un’azienda che le ha utilizzate per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale con l’obiettivo di migliorare i prodotti di pulizia riconoscendo un maggior numero di oggetti e ostacoli. Purtroppo, in questo caso, alcuni dipendenti dell’azienda di AI non hanno rispettato gli accordi sulla privacy dati e hanno condiviso le foto scattate dall’aspirapolvere su gruppi privati sui social media.

Mostrami la tua casa, ti dirò di cosa hai bisogno

Nel luglio del 2023, la Commissione europea ha annunciato l’inizio di un’indagine ufficiale per capire se le immagini raccolte potessero essere utilizzate per migliorare campagne di vendita online poste in essere da aziende operanti nel settore e se fossero leciti i suggerimenti organici per l’acquisto e le pubblicità su misura basate su dati personali reali.

Ad esempio, i robot aspirapolvere possono memorizzare la nostra routine quotidiana in base al programma di pulizia che impostiamo. Allo stesso modo, le mappe salvate dei piani delle abitazioni rivelano le dimensioni e il design di una casa, possono suggerire i livelli di reddito e altre informazioni sulle condizioni di vita di una persona. E, naturalmente, una fuga di dati potrebbe rivelare sia le immagini sia le informazioni per capire chi siamo e dove viviamo.

Spionaggio da Guerra Fredda?

Ispirandosi a questa tecnica di intercettazione, in uso fin dai tempi della Guerra Fredda, la ricerca condotta nel 2020 dagli informatici dell’Università Nazionale di Singapore (NUS) e dell’Università del Maryland (UMD), ha utilizzato i sistemi di navigazione dei robot aspirapolvere e li ha convertiti in microfoni laser. In questo modo, con un oggetto come l’aspirapolvere all’interno della casa, è possibile registrare i cambiamenti nelle vibrazioni prodotte in risposta alle onde di pressione create. Questi cambiamenti possono essere convertiti in modo da poter ascoltare una conversazione che si svolge in quella stanza.

Più un dispositivo intelligente è capace, più dati sa di noi

Le versioni più recenti di robot aspirapolvere dispongono di una mappa della casa e possono essere gestite tramite un’applicazione per smartphone. Molti di questi modelli sono dotati anche di controllo vocale, solitamente compatibile con Amazon Alexa o Google Assistant. La maggior parte delle funzionalità intelligenti deriva da telecamere, sensori e microfoni.

Se desideriamo un robot aspirapolvere rispettoso della privacy, dobbiamo prendere in considerazione quelli che si basano sulla misurazione inerziale che combina giroscopi e accelerometri. Il motivo è semplice: questi dispositivi non hanno bisogno di telecamere, laser o mappatura dati per funzionare. Tuttavia, lo svantaggio è che si muovono in modo meno efficace rispetto alle controparti di fascia alta e possono attraversare ripetutamente alcune aree della casa.  Quando si deve controllare un aspirapolvere con il telefono, meglio utilizzare applicazioni mobili sicure anziché il controllo vocale.

Come proteggere i dati: aspetti da considerare prima di acquistare un nuovo aspirapolvere intelligente

  • Alcuni modelli possono funzionare offline senza alcune funzioni come il controllo remoto o la programmazione. Altri devono essere impostati per non inviare dati al server del produttore.

 

  • A molti aspirapolvere può essere vietato l’accesso a determinate stanze, come la camera da letto o il bagno. Questo può essere fatto tramite impostazioni o utilizzando barriere virtuali a muro.
  • Prima di acquistare un nuovo robot, controllare anche chi lo produce. Scegliere chi favorisce la crittografia dei dati e richiede l’autenticazione a due fattori per accedere alle applicazioni mobili del robot.
  • Scegliere un fornitore che offra aggiornamenti regolari dell’app mobile e del firmware dell’aspirapolvere.
  • Verificare la durata di vita del prodotto e per quanto tempo è prevista l’assistenza del produttore.

Scambiare la privacy con la comodità

L’evoluzione degli aspirapolvere intelligenti è un esempio di come le persone privilegino la comodità alla privacy. Quanto più i nostri dispositivi intelligenti sono capaci di funzionare e quanti più dati sono in grado di raccogliere, tanto più si intromettono nelle nostre vite; di conseguenza, è meno probabile che qualcuno riesca a mantenere la propria privacy completamente intatta.

Tuttavia, per coloro che danno più importanza alla privacy e alla protezione dei dati rispetto alla convenienza, il modo migliore per non correre rischi è quello di utilizzare i buoni vecchi dispositivi “muti”. L’uso di un aspirapolvere standard può richiedere più tempo per completare le pulizie del fine settimana, ma almeno non ci scatterà foto imbarazzanti.

Se, però, si ritiene che i robot aspirapolvere siano ancora troppo comodi per evitarli, allora essere selettivi con le impostazioni e i dati che possono raccogliere, è un modo per mantenere una parvenza di controllo sulla nostra privacy.

Di Sabrina Curti, Marketing Manager di ESET Italia