Giusta la sanzione dell’Antitrust a TikTok, ma il provvedimento rappresenta una goccia nel mare dei social network dove le violazioni e le illegalità a danni dei minori sono quotidiane. Lo afferma il Codacons, associazione che da anni si batte contro i pericoli per i più giovani rappresentati dai social.
“Da tempo abbiamo avviato un monitoraggio dei social network segnalando ai gestori delle piattaforme e alle autorità competenti post e contenuti violenti o a rischio, ma nessuno interviene per oscurare tempestivamente le pagine pericolose e sanzionare i responsabili – denuncia il presidente Carlo Rienzi – Oltre alle sfide su TikTok che possono avere ripercussioni sulla sicurezza e sulla salute dei giovani, c’è il fenomeno altrettanto pericoloso dei genitori, quasi sempre influencer famosi, che pubblicano sui social foto dei propri figli spesso in posizioni o situazioni ambigue, tali da rappresentare una violenza verso i minori e una violazione di tutte le norme a tutela della privacy dei bambini”.
“La sanzione dell’Antitrust su TikTok è quindi utile ma rappresenta una goccia nel mare considerati i contenuti che circolano oggi sui social network e possono fortemente condizionare i più giovani, e che rendono sempre più pericolosi tali nuovi strumenti di comunicazione e condivisione” – conclude Rienzi.
Che cos’è l’Antitrust?
(Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, AGCM)
L’Antitrust è l’Istituzione pubblica preposta alla tutela della concorrenza nell’ordinamento nazionale. Creata dalla l. 287/1990 (Norme per la tutela della concorrenza e del mercato), di esplicita ispirazione comunitaria, ha la funzione di garantire il corretto funzionamento del mercato in modo che agli operatori economici sia consentito di accedervi liberamente e di competere con pari opportunità.
Sottesa alla disciplina che l’autorità è deputata ad applicare vige l’idea che, in un sistema di libero mercato, la libera concorrenza (valore direttamente riconducibile agli artt. 41 e 117 Cost.): promuove l’innovazione, la riduzione dei costi e il miglioramento qualitativo dei prodotti; favorisce la differenziazione dei prodotti, arricchendo le alternative disponibili per i consumatori; sollecita le imprese inefficienti a innovare, pena l’esclusione dal mercato; previene una concentrazione eccessiva di potere economico, ponendo le condizioni per l’accesso e l’affermazione degli operatori più meritevoli. Per tale via risultano garantite l’efficienza del sistema economico e il benessere dei consumatori.