Secondo una nuova ricerca di Finance Watch sono sempre più diffuse le pratiche di prestito fuorvianti e con finalità di sfruttamento

Gli attivisti di Finance Watch avvertono che le regole europee sul credito non riescono a proteggere i consumatori italiani dai crediti predatori, mentre il costo della vita aumenta.

  • I consumatori sono esposti a pratiche di credito scorrette, tra cui pubblicità ingannevole, costi nascosti, scarse informazioni precontrattuali e un’insufficiente valutazione dell’affidabilità creditizia.
  • Inoltre, ai consumatori vengono offerti prodotti di credito non regolamentati e molto rischiosi.
  • L’analisi dell’ONG paneuropea Finance Watch ha fatto emergere nuovi dati su problemi che sono attualmente oggetto di dibattito nell’ambito della revisione della Direttiva sul credito al consumo (CCD).
  • Lo studio mostra che la portata della CCD deve essere ampliata per includere i prestiti a tempo (payday loans), i costi di scoperto, i programmi “compra ora, paga più avanti” e altri prodotti venduti ai consumatori vulnerabili a basso reddito.
  • Finance Watch invoca una protezione urgente delle persone vulnerabili, per far fronte all’aggravarsi della crisi del costo della vita.

Finance Watch rivolge un appello ai politici, affinché si assicurino che la revisione in corso della Direttiva europea sul credito al consumo (CCD) protegga i consumatori vulnerabili affrontando le questioni chiave che conducono a pratiche di vendita scorrette e li mettono a rischio di sovraindebitamento.

Milioni di persone a rischio di difficoltà finanziarie crescenti

Vista l’attuale crisi del costo della vita, causata dalla pandemia e aggravata dalla guerra in Ucraina, questa ONG paneuropea, impegnata a fare in modo che la finanza sia al servizio della società, sostiene che un mancato intervento comporterebbe un fallimento dell’obbligo di diligenza che l’UE ha nei confronti dei suoi cittadini e metterebbe milioni di persone a rischio di difficoltà finanziarie crescenti.

Secondo una nuova ricerca, queste pratiche di prestito fuorvianti e con finalità di sfruttamento sono diffuse tra i tipi di prestito che si rivolgono ai consumatori vulnerabili – ad esempio i prestiti a tempo, il leasing di automobili, il credito rinnovabile, i prestiti peer-to-peer e i programmi “compra ora, paga più avanti” (BNPL, Buy Now, Pay Later) – e offrono informazioni scarse o inesistenti ai richiedenti riguardo ai costi reali del prestito e ai rischi associati ai mancati pagamenti o all’inadempienza. Inoltre, questi prodotti sono spesso offerti senza un’adeguata valutazione dell’affidabilità creditizia.

È controverso che questi servizi non siano attualmente disciplinati dalla Direttiva sul credito al consumo dell’UE: questo significa che i consumatori che vi fanno ricorso – spesso le fasce meno abbienti della società – godono di una protezione minima da tassi d’interesse punitivi e more per il ritardo nei pagamenti.

Informazioni non chiare ai consumatori

Utilizzando la tecnica del “mystery shopper” per presentare domande di credito in quattro paesi, tra cui prestiti a tempo, prestiti peer-to-peer, leasing di automobili e programmi “compra ora, paga più avanti”, Finance Watch ha scoperto che:

  • In Italia, nel 95% dei casi le informazioni sulle conseguenze in caso di inadempienza e ritardo nei pagamenti non erano chiaramente indicate nel materiale pubblicitario di nessun prodotto.
  • In Italia, nell’85% dei casi le informazioni precontrattuali sui costi associati ai prestiti non ancora disciplinati dalla CCD risultavano poco chiare. Lo stesso vale nel 63% dei casi in Francia.
  • In Italia, nel 74% dei casi le informazioni precontrattuali sulle conseguenze in caso di inadempienza e ritardo nei pagamenti risultavano poco chiare.
  • In Italia, nel 58% dei casi il creditore non ha svolto una valutazione della solvibilità del richiedente. Lo stesso vale nel 44% dei casi in Francia.
  • In Italia, nel 92% dei casi al richiedente non è stato chiesto di fornire i dati necessari per eseguire un’adeguata valutazione della solvibilità.

Quanto costa il fido? Sino al 22%

In Italia, Finance Watch ha analizzato anche i meccanismi attivi in caso di scoperto, noti anche come fido. Questo tipo di prestito per importi modici è molto comune in Italia e in Germania e viene spesso utilizzato come sostituto dei prestiti a tempo. Il fido è utilizzato principalmente da lavoratori con salari medi o medio-bassi che hanno difficoltà ad arrivare a fine mese. I costi di queste forme di credito sono elevati, in particolare dal punto di vista dei consumatori a basso reddito. Chi usufruisce di questi prodotti in Italia si trova a pagare interessi elevati (nel primo trimestre del 2022, il tasso soglia era del 22%), più le commissioni di mora, che vengono addebitate a meno che la somma non venga rimborsata entro sette giorni.

Peter Norwood, responsabile senior di ricerca e sensibilizzazione di Finance Watch, ha commentato: “I risultati scioccanti della nostra analisi evidenziano l’urgente necessità di garantire che la revisione della CCD affronti i problemi del mercato del credito al consumo dell’UE. Infatti oggi assistiamo alla vendita impropria di prodotti che mettono i consumatori, tra cui i cittadini più vulnerabili d’Europa, a rischio di venire travolti da debiti ingestibili. Oltre ad aggiungere un enorme stress nella vita di persone già vulnerabili, un aumento del sovraindebitamento può danneggiare la fiducia dei consumatori e portare a un rallentamento della crescita economica. L’UE deve mettere al centro della Direttiva sul credito al consumo la protezione dei cittadini meno abbienti, o rischierà di aggravare la povertà e le difficoltà economiche dovute alla crescente crisi del costo della vita.”

Le raccomandazioni di Finance Watch

Tra le raccomandazioni di Finance Watch troviamo: l’introduzione di nuove protezioni per i consumatori a copertura di qualsiasi prestito inferiore a 200€; limiti uniformi per il tasso percentuale annuo (APR); migliori misure di dilazione per i debitori che faticano a restituire i prestiti; regolamenti più severi sulla pubblicità.

 

Finance Watch chiede inoltre regole più severe sui dati utilizzati per tutte le valutazioni di solvibilità, nonché di stabilire che tali valutazioni debbano tenere conto del bilancio familiare dei consumatori, considerando il reddito mensile e le spese essenziali, così come i crediti e i debiti attuali.

Alessandro Mostaccio, segretario generale del Movimento Consumatori ha commentato: “La pubblicità ingannevole e predatoria dà spesso l’illusione che i prestiti per importi ridotti, come i prestiti a tempo e i programmi “compra ora, paga più avanti”, siano semplici e privi di rischi. In realtà, si tratta di prestiti che comportano un rischio elevato per i consumatori che li richiedono. Infatti, rischiano di dover ripagare fino al 100 mila per cento di interessi APR, incluse commissioni per i pagamenti ritardati che possono arrivare fino a un terzo del prestito mensile, e che li trascinano sempre più a fondo nell’indebitamento”.

Per lo studio, Finance Watch ha raccolto 126 casi di studio reali da quattro diversi stati membri dell’UE: Francia, Italia, Danimarca e Repubblica Ceca. In ogni paese, i dati sono stati raccolti da diversi consulenti incaricati da Finance Watch di condurre la ricerca. Le informazioni utilizzate in questo studio sono state raccolte tra dicembre 2021 e febbraio 2022.

Ai consulenti assegnati è stato chiesto di fornire informazioni sulle pratiche di prestito e sulle esperienze dei clienti per i seguenti prodotti di credito al consumo:

  • Prestiti a tempo inferiori a 200€;
  • Prestiti auto e leasing auto fino a 15.000€;
  • Prestiti personali, credito rinnovabile e prestiti peer-to-peer fino a un importo equivalente all’incirca a un mese di stipendio; e
  • Prestiti “compra ora, paga più avanti” inferiori a 500€ e carte di debito differito (nel mercato francese).

Inoltre sono stati raccolti dati relativi ai fidi in Italia. Lo studio ha riguardato i mercati online e offline, con banche e istituti non bancari come fornitori di credito.