Troppi rischi per minori e persone emotivamente fragili. È questa la motivazione del Garante privacy relativa all’interruzione del chatbot Replika.

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Il Garante della privacy dice stop al chatbot “Replika”. Dotato di una interfaccia scritta e vocale che basandosi sull’intelligenza artificiale Replika genera un “amico virtuale”, per il momento non potrà usare i dati personali degli utenti italiani. Il Garante della privacy ha infatti disposto con effetto immediato, nei confronti della società statunitense che sviluppa e gestisce l’applicazione, la limitazione provvisoria del trattamento dei dati.

Minori e persone in stato di fragilità emotiva i più a rischio

Alla luce delle recenti notizie stampa e delle prove condotte dall’Autorità sul chatbot “Replika”, l’applicazione presenta infatti concreti rischi per i minori d’età, a partire dalla proposizione ad essi di risposte assolutamente inidonee al loro grado di sviluppo.

L’ “amico virtuale” – presentato come in grado di migliorare il benessere emotivo dell’utente, aiuterebbe l’utente a comprendere i propri pensieri e calmare l’ansia, attraverso la gestione dello stress, la socializzazione e la ricerca dell’amore – ha caratteristiche che, intervenendo sull’umore della persona, possono accrescere i rischi per i soggetti ancora in una fase di sviluppo o in stato di fragilità emotiva.

Al chatbot “Replika” manca ancora dei filtri essenziali

Manca peraltro ogni meccanismo di verifica dell’età: filtri per i minori, ma anche blocchi dell’app di fronte a dichiarazioni in cui l’utente espliciti la propria minore età. Durante la fase di creazione di un account la piattaforma si limita a richiedere solo nome, e-mail e genere.

E la proposizione di “risposte” da parte del chatbot risultano spesso palesemente in contrasto con le tutele rafforzate che vanno assicurate ai minori e a tutti i soggetti più fragili. Diverse recensioni pubblicate nei due principali “App Store”, peraltro, contengono commenti di utenti che lamentano contenuti sessualmente inopportuni.

E non meno importante, la violazione del GDPR

Il chatbot “Replika” viola il Regolamento europeo sulla privacy, non rispetta il principio di trasparenza ed effettua un trattamento di dati personali illecito, in quanto non può essere basato, anche solo implicitamente, su un contratto che il minorenne è incapace di concludere.

La società sviluppatrice statunitense, Luka, oltre a dover interrompere il trattamento dei dati degli utenti italiani, deve comunicare entro 20 giorni le misure intraprese in attuazione di quanto richiesto dal Garante, pena una sanzione fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato globale annuo.