L’85% dei manager ne ha ormai compreso le potenzialità in ambito aziendale, ma la consapevolezza comincia a farsi strada anche tra i cittadini

Supply chain: rischi distribuiti per aumentare la resilienza

Blockchain Business Revolution, evento di Digital360 su vantaggi e rischi della tecnologia blockchain, è giunto alla sua terza edizione. Il convegno rappresenta ormai un punto di riferimento per approfondire con esperti, accademici e manager i benefici, la legislazione, le competenze richieste e i potenziali problemi dei progetti di Blockchain, a partire dalla presentazione dei casi concreti di applicazione nei diversi settori, come l’industria, l’agrifood, le assicurazioni, la logistica, l’immobiliare, la pubblica amministrazione, l’energia, i pagamenti, fino alla gestione dei documenti e all’e-voting.

Dalla discussione è emerso che la blockchain è ormai ampiamente conosciuta e sfruttata in ambito aziendale, con l’85% dei manager che ne ha compreso il potenziale per lo sviluppo – anche grazie ai primi progetti concreti in cui si sta affermando come modalità di certificazione dei dati in vari settori. Oggi, però inizia a fare breccia anche tra la popolazione, con un italiano su cinque che ne ha già sentito parlare. E tra chi la conosce, il 53% la ritiene importante per sé e per la propria vita, il 68% per lo sviluppo dell’Italia.

All’evento sono stati presentati i risultati della ricerca realizzata da IPSOS Dalle cryptocurrency al Made in Italy: l’immagine e le potenzialità della blockchain, che ha indagato la prospettiva delle persone e delle imprese sulla blockchain attraverso 850 interviste tra la popolazione italiana e 200 tra manager di aziende di diversi settori. Secondo la ricerca il 20% degli italiani è informato su cosa sia la Blockchain, il restante 17% ne ha sentito parlare ma non sa bene di cosa si tratti, il 62% non l’ha mai sentita. La percentuale di chi conosce la tecnologia sale all’85% tra le aziende, per cui ormai risulta un tema ampiamente dibattuto, con appena il 4% dei manager che non ne ha mai sentito parlare.

Tra chi la conosce, la blockchain è vissuta come un’opportunità: il 53% della popolazione italiana la ritiene importante per sé e per la propria vita, il 68% per lo sviluppo economico del Paese. Tra i manager d’azienda, addirittura, il 72% ritiene che la Blockchain sia importante per la propria vita, il 79% la giudica importante per lo sviluppo economico del Paese.

Le caratteristiche più associate alla blockchain per gli italiani sono principalmente la trasparenza, poi la sicurezza, l’apertura e la velocità. Nell’opinione della popolazione, la Blockchain è utile in particolare per le transazioni monetarie e finanziarie (secondo il 43% degli intervistati), per la cyber security (33%), per la burocrazia e pubblica amministrazione (29%). Anche per i manager al primo posto ci sono le transazioni monetarie e finanziarie (71%), poi però viene la gestione della Supply chain e distribuzione (50%) e la burocrazia (47%).

A sorpresa, i manager non mettono al primo posto tra le competenze necessarie per utilizzare la blockchain in azienda quelle tecnologiche (indicate dal 25% dei rispondenti) ma quelle organizzative e di conoscenza dei processi (51%).

La blockchain è ormai uscita dalla fase delle promesse per diventare una realtà per il business. È positiva la crescita di interesse e di consapevolezza tra gli italiani che lascia presagire un’ulteriore spinta nel prossimo futuro. Anche se ancora pochi hanno compreso fino in fondo il grande potenziale che è in grado di esprimere in termini di creazione di nuovi modelli di business, come uno dei pilastri della rivoluzione digitale. Il ruolo delle istituzioni e della politica su questi temi è estremamente importante: è positivo che il nostro paese sia tra i primi a disciplinare a livello giuridico gli smart contract e ad avviare un processo di regolamentazione. Ed è significativa l’iniziativa del MISE che ha fatto partire due gruppi di esperti dedicati a Blockchain e Intelligenza Artificiale, per favorire lo sviluppo della conoscenza e di applicazioni concrete.