Un mondo sostenibile deriva solo dalla convergenza tra digitale ed elettrico secondo Schneider, che per affrontare le nuove sfide di un mondo in forte evoluzione lancia anche un nuovo programma di canale

Schneider Electric

C’è sempre più bisogno di sostenibilità: lo richiedono gli obiettivi fissati a livello internazionale da Stati e grandi aziende ma lo richiedono anche i clienti. E la sostenibilità, per Schneider Electric, passa necessariamente dalla convergenza tra il mondo digitale e quello elettrico.

Digitale e energia

Abbiamo tutti assistito alla forte accelerazione che il processo di digitalizzazione ha subito negli ultimi anni, complice l’emergenza sanitaria, e quello che è chiaro è che la digital transformation ha bisogno di energia. La digitalizzazione, infatti, si basa sulla continuità e sulla qualità dell’energia per trasportare i dati di cui si nutre laddove le informazioni servono in real-time, in maniera tale da assicurare la non interruzione di processi ed attività (pensiamo ai danni che ne deriverebbero ad esempio in ambito produttivo o ancora peggio in ambito sanitario). Dati che devono essere gestiti sì nei grandi data center tradizionali ma che oggi si trovano anche nei data center aziendali localizzati sul territorio e addirittura sull’edge, quindi vicino a dove vengono prodotti, in uno scenario dove l’IT diventa completamente ibrido e quindi si introducono nuovi strati di complessità.

Nuovi parametri per misurare l’efficienza

Un tempo l’efficienza dei data center veniva misurata tramite l’indice PUE (Power Usage Effectiveness) ma oggi questo parametro è in parte superato e sono anche altre le variabili da prendere in considerazione. Infatti, tra il 2010 e il 2018, la capacità di un data center in media è aumentata del 550% a fronte di un incremento di energia necessaria per alimentarne la crescita pari solo al 6%. Ormai i data center sono strutture efficienti se si prende in considerazione il mero PUE ed è per questo che occorre fare di più nel viaggio verso un mondo più sostenibile. Schneider Electric propone oggi un framework in quattro passaggi che comprende la misurazione dei dati disponibili, la stesura di un piano per acquisire ulteriori dati sulle emissioni, la creazione di un sistema di monitoraggio e reportistica e la possibilità di sfruttare le informazioni acquisite col fine di abbattere le emissioni. Sono 23 le metriche di sostenibilità su cui si basa questo framework, che possono essere suddivise in cinque categorie: il consumo di energia puntando sull’approvvigionamento da fonti rinnovabili; le emissioni di gas serra; l’uso di acqua per il raffreddamento dei sistemi adottando l’impiego di acqua riciclata o rigenerata; il riciclo dei rifiuti derivanti dalla costruzione e dall’attività di un data center; e il tema della biodiversità cioè l’impatto del data center sull’ambiente che lo circonda.

Un capitolo a parte va poi aperto per l’edge, che seppur sottovalutato rispetto ai data center tradizionali, ha un impatto non trascurabile dal punto di vista energetico e che continua a crescere. Secondo Schneider i parametri da prendere in considerazione, in questo caso, riguardano la sostenibilità, l’efficienza, la resilienza e la capacità di adattarsi.

Realtà vs. intenzioni

Se l’esigenza di intraprendere un percorso di sviluppo sostenibile è oggi dichiarata e sbandierata va però preso atto anche del fatto che c’è ancora una forte discrepanza tra intenzioni e realtà. Lo rivelano alcune ricerche di Forrester e 451 Research, la prima focalizzata sul mondo dei grandi hyperscaler e la seconda su quello degli IT manager. Solo il 2% delle organizzazioni IT sostiene che la sostenibilità non sia l’obiettivo principale mentre il 23% afferma di avere un piano di sostenibilità limitato e il 26% di avere un programma dettagliato che copre l’intero ciclo di vita dell’infrastruttura It. Ma nei fatti le cose sono diverse perché i leader e gli advanced che hanno un programma di sostenibilità globale o anche solo parziale sono pari al 75% del campione intervistato mentre ben il 23% dichiara di non avere in alcun modo un focus sulla sostenibilità.

Ecosistema al centro: il nuovo my Schneider IT Partner Program

La collaborazione nell’ecosistema è perciò imprescindibile per cambiare traiettoria e quindi diventa fondamentale anche il ruolo dei partner. Da un recente sondaggio condotto da Canalys emerge però che solo un terzo dei partner ha già fissato obiettivi ESG ma il dato positivo è che il 61% di loro sta comunque investendo in temi legati alla sostenibilità.

Per sostenere il suo canale in questo momento di forte trasformazione e permettere loro di sostenere l’evoluzione dei propri modelli di business e di cogliere tutte le nuove opportunità Schneider Electric ha rinnovato il suo partner program, il mySchneider IT Partner Program, all’insegna della flessibilità, della personalizzazione e della collaborazione.

Nascendo da oltre trent’anni di collaborazione con il canale, la nuova evoluzione del programma offre ai Partner IT una struttura semplificata e una varietà di specializzazioni per settori chiave come data center, soluzioni IT, software e servizi; a questo si aggiunge una nuova gamma di strumenti per le vendite, per la formazione e l’abilitazione. Inoltre, il programma prevede nuovi benefit allineati a ognuno dei suoi percorsi di specializzazione ed offre una solida strategia di sostenibilità grazie alle soluzioni  Green Premium di Schneider Electric – caratterizzate da performance sostenibili e da una progettazione in linea con i principi dell’economia circolare (“circularity by design”).

Il nuovo programma, che continuerà ad essere in evoluzione per rispondere alle esigenze di un mercato che continua a trasformarsi, si basa quindi su tre differenti specializzazioni: IT Solution Provider (già attiva) e Software and Services Provider e Data Center Provider (che saranno attivate nel 2023). All’interno di ogni specializzazione il partner può decidere su quale dei tre livelli previsti (Select, Premier ed Elite) certificarsi con la possibilità di mettere insieme più specializzazioni It, senza tenere conto del loro stato attuale.

La specializzazione come IT Solution Provider, in particolare, offre ai Partner la possibilità di identificare opportunità, rivendere, configurare e/o installare soluzioni di infrastruttura IT rivolte ai mercati delle piccole e medie imprese o enterprise.

Caratteristiche e vantaggi di mySchneider IT Partner Program

  • Una nuova struttura: i Partner IT Solution Providers possono compiere il loro percorso dalla fase di arruolamento fino al livello “Elite” usando un approccio basato su metriche precise, per incrementare le competenze chiave, il possesso di certificazioni, le performance.
  • Una nuova interfaccia: un cruscotto operativo di facile navigazione rende visibile ai sales manger, ai Partner e ai responsabili del programma i progressi individuali e aziendali rispetto a ogni specializzazione.
  • Percorsi formativi evoluti: un’ampia gamma di strumenti di progettazione, contenuti di formazione e risorse che aiutano i Partner a diversificare e rafforzare i loro modelli di business e rispondere alle richieste dei clienti.
  • myRewards: riconoscimenti e incentivi finanziari su misura per le esigenze delle aziende Partner per identificare in modo proattivo e sviluppare nuove opportunità di business e aiutare a chiudere l’accordo
  • Sostenibilità: accesso a prodotti e soluzioni Green Premium™ di Schneider Electric, che offrono ai clienti maggiori garanzie di compliance normativa e trasparenza, ridotto impatto ambientale e prestazioni sostenibili.