Secondo Assintel è necessario istituire un nuovo ministero dedicato alla digitalizzazione di imprese e della pubblica amministrazione

Assintel Report XL

Il mondo del business sta attraversando un cambiamento epocale: il superamento delle funzioni aziendali intese come compartimenti stagni. Tutte le funzioni, infatti, devono essere integrate. Il collante? L’ICT. Ad affermarlo è il Presidente di Assintel Giorgio Rapari secondo cui le piccole, medie e micro imprese italiane possono per tenere il passo con l’evoluzione del contesto competitivo se supportate da un deciso intervento politico, volto a creare un vero e proprio ecosistema a sostegno della transizione digitale.

Ecco perché Assintel, durante i suoi incontri con il governo, ha avanzato una proposta: creare un ministero ad hoc, che si occupi di semplificare la normativa esistente, e di creare le condizioni perché le imprese possano affrontare le sfide lanciate dalle nuove tecnologie, usando tutti i livelli di governo intermedi come cinghia di trasmissione.

Secondo Giorgio Rapari è importantissimo, in questo senso, “adottare un approccio proattivo. Si deve lavorare con il governo in carica, ed essere propositivi anche rispetto alle regioni”.

L’intervento del governo da solo però non basta: l’Assintel Report XL ha evidenziato le 5 sfide principali che le imprese, di qualsiasi dimensione, devono affrontare nel percorso verso la trasformazione digitale:

  • Capabilities: valorizzare competenze e attitudini richieste dall’economia digitale
  • Organization: attrezzarsi a livello organizzativo per accelerare l’innovazione
  • Performance: Misurare ritorni e performance tramite nuove metriche e KPI
  • Roadmaps: definire roadmap di innovazione tramite use case
  • Platform: trasformare e abilitare processi con nuove tecnologie digitali

Se queste sfide sono comuni a tutte le imprese, particolarmente importanti per il tessuto produttivo italiano sono le PMI. Quali sono i principali ostacoli alla trasformazione digitale per le medie, piccole, e micro imprese italiane?

  • Mancanza di competenze
  • Mancanza di interesse o di cultura aziendale
  • Risorse economico-finanziarie limitate
  • Scarsa propensione del top management
  • Difficoltà di definire una strategia/nuovi modelli di business
  • Difficoltà nel comprendere l’evoluzione del mercato

Top 5 aree tecnologiche di investimento previste nel 2019 dalle PMI

  • Micro imprese
    • Sicurezza IT/li>
    • Device mobili
    • Applicazioni mobili
    • Cloud PaaS
    • Software open source
  • Piccole imprese
    • Applicazioni core business
    • Sicurezza IT
    • Device mobili
    • Applicazioni mobili
    • Piattaforme di Enterprise Mobility
  • Medie imprese
    • Applicazioni Core Business
    • Sicurezza IT
    • Device mobili
    • Cloud PaaS
    • Cloud SaaS

Come prepararsi al futuro?

Restare competitivi sui nuovi mercati richiederà un radicale cambiamento dei modelli di business. Per rispondere a questa esigenza, saranno necessari investimenti in tecnologie abilitanti come IoT, blockchain, AI, machine learning, ecc.

Secondo le previsioni, entro il 2020 lo skill gap affliggerà 9 aziende europee su 10, causando perdite per oltre 90 miliardi di dollari.

Inoltre, sempre entro il 2020, il 70% delle imprese metterà in campo iniziative di monetizzazione dei dati. Sarà proprio questo il nuovo vantaggio competitivo: la gestione dei dati dall’edge al core al cloud, la loro elaborazione ed loro analisi e la loro valorizzazione.

Entro il 2023, inoltre, il 30% dei lavoratori utilizzerà bot e altre tecnologie nello svolgimento delle loro funzioni. Ciò richiederà non solo la formazione di nuove competenze, ma anche l’elaborazione di nuove metriche e di nuove pratiche di recruitment e retention.