Continua la contrazione dei prestiti bancari alle imprese lombarde, nonostante queste presentino profili più solidi rispetto al passato

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Secondo il quadro che emerge dai dati dell’Osservatorio Credito e rischio delle imprese – La Lombardia al confronto con Emilia Romagna, Veneto e Piemonte relativi al terzo trimestre 2016, diffusi da Assolombarda e Cerved, continua la contrazione dei prestiti bancari alle imprese lombarde, nonostante queste presentino profili più solidi rispetto al passato. L’Osservatorio, pubblicazione trimestrale giunta alla seconda edizione, è dedicato a monitorare l’evoluzione delle condizioni economico-finanziarie delle imprese lombarde.

In base ai dati analizzati, nel terzo trimestre del 2016 si conferma il calo nei prestiti alle imprese lombarde: -0,4% rispetto allo stesso periodo del 2015. Questo calo nasconde dinamiche settoriali anche molto differenti: in ripresa i servizi, nuovamente in contrazione l’industria mentre i prestiti alle costruzioni presentano una consistente caduta. Su un orizzonte temporale più lungo, il calo dei prestiti è notevole: -40 miliardi di euro rispetto al picco del terzo trimestre 2011, con un calo dall’inizio della crisi che supera il 13%. Considerando le procedure di chiusura aziendale, l’Osservatorio mette in luce come fallimenti e procedure non fallimentari confermino l’andamento positivo già in atto, mentre si interrompe dopo due anni il trend positivo delle chiusure volontarie che tornano ad aumentare.

“In Lombardia nel terzo trimestre 2016 lo stock di sofferenze lorde tocca i 32,2 miliardi, ovvero il 13,8% del totale impieghi. Percentuale che comunque si conferma la più bassa nel confronto regionale – sottolinea Carlo Bonomi, vice presidente Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza – Come Assolombarda da anni stiamo lavorando insieme al sistema bancario e ai principali stakeholder finanziari del territorio per attivare un dialogo positivo che migliori la conoscenza reciproca e renda più chiari i piani di investimento delle imprese e la loro sostenibilità: tutti aspetti che contribuiscono a ridurre il rischio di insolvenza delle imprese. La sintesi di questo percorso è Bancopass, l’unico insieme di strumenti e servizi condivisi con oltre 30 stakeholder finanziari che ha consentito a oltre 1.550 imprese di gestire meglio la pianificazione finanziaria e di presentarsi in modo trasparente a tanti finanziatori, ottenendo risposte veloci alle proprie domande di credito e massimizzando la possibilità di ottenere risposte positive”.

“I nostri score indicano che cresce la quota di imprese con profili di solidità economico-finanziaria e che la Lombardia è, tra quelle monitorate, la regione con la maggiore presenza di società che classifichiamo come ‘sicure’ e in cui i miglioramenti sono più consistenti –  aggiunge Marco Nespolo, amministratore delegato di CervedA fronte di questo, il credito bancario rimane ancora debole: per spingere il ricorso a forme di finanziamento non bancario, è necessario aiutare le imprese della regione a presentarsi in modo più trasparente al mercato, impegno che ci vede protagonisti a fianco di Assolombarda”.

L’Osservatorio è frutto di una partnership più ampia che Assolombarda e Cerved hanno stretto lo scorso dicembre con l’obiettivo di promuovere una maggiore trasparenza delle imprese. La collaborazione ha l’obiettivo di accrescere la cultura finanziaria delle Pmi del territorio, fornendo gli strumenti più adatti a migliorarne la credibilità di fronte al mercato.

Calano i prestiti alle imprese lombarde, ripresa dei servizi

Nel terzo trimestre 2016, in Lombardia si sono registrati prestiti per €232,9 miliardi, un calo di oltre €2 miliardi rispetto a quanto registrato nel secondo trimestre dell’anno; in valore percentuale si tratta di una lieve diminuzione pari allo 0,4% su base annuale. A livello settoriale, seppur diffuso, il calo dei prestiti mostra dinamiche molto differenti. I prestiti alle imprese che operano nei servizi sono in ripresa (+4,2% su base annua) intensificando la crescita registrata nel secondo trimestre 2016, dopo oltre 4 anni di variazioni negative. L’industria vede arrestarsi il trend di recupero iniziato nel 2015, registrando una diminuzione di oltre il 3% su base annua; forte infine il decremento mostrato dalle costruzioni (-7,5%), in ulteriore peggioramento rispetto al secondo trimestre 2016 (-6,7%).

Fra le regioni analizzate dall’Osservatorio, il Piemonte è l’unica regione che si caratterizza per un percorso di risalita analogo e più virtuoso rispetto a quello delle imprese lombarde. In Piemonte i prestiti sono sostanzialmente stabili al terzo trimestre 2016 (-0,1%), dopo essere tornati addirittura in positivo nel secondo (+0,7%). Veneto ed Emilia Romagna presentano al contrario una situazione di consistente calo: nel terzo trimestre 2016 l’Emilia Romagna è ancora su tassi di variazione del -3,5%, mentre il Veneto registra un -6,1%, segnando così la massima contrazione dall’inizio della crisi.

Si riduce sensibilmente il flusso di nuove sofferenze

Anche nel terzo trimestre 2016, il flusso di nuove sofferenze è in calo in Lombardia: considerando i dati in valore, risultano in sofferenza il 2,9% dei finanziamenti (in progressiva riduzione dal 3,7% del primo trimestre 2014). Solo il Piemonte presenta performance migliori: 2,2% nel terzo trimestre 2016, stabile rispetto al secondo trimestre 2016, in continuo e marcato calo dal picco del 5,2% del primo trimestre 2014.

I diversi settori economici mostrano dinamiche particolarmente differenti. Il miglior andamento si osserva nei servizi, che scendono al 2,7% nel terzo trimestre, segnando un’inversione di tendenza del trend negativo che proseguiva dal primo trimestre del 2015. Il tasso di decadimento dei servizi è tuttavia ancora quasi un punto percentuale al di sopra di quello dell’industria, settore che mostra il maggior recupero sul lungo periodo: stabile all’1,6% e in progressivo calo dal picco del 3,1% di inizio 2014. Tornano nuovamente ad aumentare le costruzioni (6,5% nel 3° trimestre, rispetto al 6,2% al 2° trimestre 2016), con valori significativamente più elevati rispetto agli altri settori ma decisamente più bassi rispetto a quelli di Emilia Romagna (13,6%) e Veneto (10,9%).

Fallimenti e procedure concorsuali ancora in calo; tornano ad aumentare le liquidazioni volontarie

Si conferma in Lombardia, anche nei primi nove mesi del 2016, il calo dei fallimenti: sono 2.116 le nuove procedure aperte, il 5,4% in meno rispetto allo stesso periodo del 2015. Nonostante questo netto calo, il numero di fallimenti rimane elevato e resta più del doppio rispetto ai primi nove mesi del 2008 (1.014). Anche per le procedure concorsuali non fallimentari, la Lombardia mostra una conferma del trend in atto dal 2014: sono state avviate 213 procedure, corrispondenti a oltre il 34% in meno. Al contrario torna ad aumentare il numero delle liquidazioni volontarie (+7,6%) dopo due anni di cali.

Sommando i dati di fallimenti, altre procedure concorsuali non fallimentari e liquidazioni volontarie, in Lombardia nei primi nove mesi del 2016 sono state avviate 11.229 pratiche di chiusura aziendale.

Migliora il profilo di rischio delle imprese lombarde

Continua a migliorare il profilo di rischio delle imprese lombarde: nella regione circa il 56% delle imprese si classifica come “solida” o “solvibile” (0,8 punti percentuali in più rispetto a dicembre 2015). Il confronto dei dati su base annua mostra come sia ancora in atto, sebbene in esaurimento, un processo di polarizzazione del rischio, con un aumento delle imprese in area di sicurezza che è pari a circa il doppio di quelle che si configurano come a rischio. Le imprese lombarde risultano più solide rispetto a Emilia Romagna e Piemonte, ma leggermente meno del Veneto.

In tutte le regioni oggetto dell’Osservatorio, il numero di imprese che ha migliorato la propria classe di rischio (upgrade) ha superato quello di imprese che ha affrontato il percorso inverso (downgrade); in particolare, la Lombardia si contraddistingue come la regione con il miglior saldo positivo e per la più bassa percentuale di downgrade.