Secondo una ricerca Corel per il 64% dei dipendenti italiani gli strumenti di collaboration odierni impattano negativamente sul business.

Collaboration

Corel Corporation, specialista di soluzioni professionali per la creatività e la produttività, rende noti ulteriori dati del suo report sulla collaboration relativi al nostro paese, dai quali emerge che il 64% degli impiegati italiani ritiene che la scarsa collaborazione fra i dipendenti all’interno di ambienti di lavoro ibridi e da remoto stia costando alle aziende in termini di profitti. Inoltre il 70 % degli intervistati concorda sul fatto che strumenti di collaborazione inadeguati ostacolino la crescita aziendale complessiva (A livello globale il dato scende a 61%).

La ricerca, che ha coinvolto 2.027 impiegati tra Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Paesi Bassi, Italia e Australia, ha rilevato che la principale causa di questa mancanza di crescita è dovuta a un calo della produttività. Nel nostro paese, ma anche a livello globale, 7 dipendenti su 10 (70%) confermano, infatti, che la scarsa collaboration sta limitando la loro produttività e causando uno spreco di tempo.  Alla domanda su quale fosse la causa di questa crisi di collaborazione, gli intervistati italiani hanno fornito le seguenti risposte:

  • Il 46% afferma che le aziende non stanno investendo negli strumenti giusti mentre a livello globale la percentuale scende al 27%.
  • Il 9% ritiene che gli strumenti di collaborazione abbiano funzionalità insufficienti. Negli altri paesi che hanno partecipato all’indagine questo dato sale al 25%.
  • Il 27% sostiene di non usare strumenti a sua disposizione;
  • Il 18% dichiara di non essere adeguatamente formato per usare gli strumenti impiegati in azienda.

“Negli ultimi due anni, abbiamo imparato che gli ambienti di lavoro ibridi e da remoto possono essere incredibilmente produttivi, a condizione che le aziende investano in strumenti che consentano ai dipendenti di svolgere bene il loro lavoro”, ha affermato Scott Day, Chief People Officer di Corel. “Questo sondaggio evidenzia i costi allarmanti di strumenti di collaboration inadeguati e sottolinea che le aziende di tutte le dimensioni sono limitate dalle soluzioni che hanno implementato in modo sbrigativo all’inizio della pandemia. Anziché migliorare la capacità dei dipendenti di essere produttivi, questi strumenti di ripiego rappresentano spesso un ostacolo per lo svolgimento delle attività lavorative e possono compromettere in modo significativo la produttività generale dei lavoratori che operano in modalità ibrida o da remoto. Ascoltare i dipendenti, creare un ambiente in cui le persone desiderino lavorare e investire in strumenti di collaborazione semplici e intuitivi sono le condizioni che determineranno il successo delle aziende nel 2022”.

All’indomani della pandemia, gli strumenti di collaborazione hanno mostrato un’importanza rinnovata, grazie al ruolo che svolgono nel consentire ai team ibridi e che operano da remoto di essere produttivi e lavorare ovunque. Parlando di cosa determina il successo di uno strumento di collaboration i dipendenti italiani intervistati hanno identificato due principali caratteristiche:

  • Il 31% sostiene che gli strumenti di collaborazione debbano consentire a più membri di un team di lavorare in modo semplice e fluido sullo stesso progetto contemporaneamente (il dato globale si attesta al 39%);
  • Il 37% è a favore di strumenti di collaborazione che consentano di lavorare e collaborare su qualsiasi dispositivo.

Viviamo in un’era in cui i dipendenti si aspettano che le aziende forniscano loro gli strumenti di cui hanno bisogno per lavorare in modo efficace, come e dove desiderano, tuttavia riscontriamo che molte aziende non fanno abbastanza su questo fronte. La pandemia ha modificato il panorama lavorativo in modo permanente e le aziende non possono più permettersi di ignorare l’impatto che strumenti di collaborazione inadeguati hanno sulla propria crescita e i propri risultati economici”, ha aggiunto Scott Day.